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Istat: i prodotti vegani e la birra artigianale tra i nuovi ingressi nel paniere

Grandi novità nel panorama nazionale: ci sono anche i prodotti vegani e la birra artigianale tra i dodici nuovi ingressi nel nuovo paniere Istat per l'inflazione, mentre le videocamere tradizionali vengono sostituite dall'Action camera.
L'Istituto di Statistica ha reso noto l'aggiornamento del 2017, che tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
Nel paniere utilizzato nel 2017 per il calcolo degli indici NIC (per l'intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.481 prodotti elementari (1.476 nel 2016), raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 405 aggregati.
Per il calcolo dell'indice IPCA (armonizzato a livello europeo) viene invece impiegato un paniere di 1.498 prodotti elementari (1.484 nel 2016), raggruppati in 923 prodotti e 409 aggregati.
Nel 2017 entrano nel paniere 12 nuovi beni e servizi: i Preparati di carne da cuocere, i Preparati vegetariani e/o vegani, i Centrifugati di frutta e/o verdura al bar, la Birra artigianale, gli Smartwatch, i Dispositivi da polso per attività sportive, le Soundbar (barre amplificatrici di suoni), l'Action camera, le Cartucce a getto d'inchiostro, le Asciugatrici, le Centrifughe e i Servizi assicurativi connessi all'abitazione. Escono dal paniere le Videocamere tradizionali (sostituite dall'Action camera). 
Nel complesso, le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese per la stima dell'inflazione sono circa 706.500, di cui più di 493.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e, oltre 137.500 centralmente dall'Istat. Le restanti 76.000 quotazioni provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.
Come nel 2016 sono 80 i comuni che contribuiscono alla stima dell'inflazione per il paniere completo; la copertura territoriale dell'indagine è pari all'83,7% in termini di popolazione provinciale.
Altri 16 comuni partecipano alla stima dell'inflazione solo per un sottoinsieme di prodotti (tariffe locali e alcuni servizi); il loro peso sul paniere NIC è del 6,0%, mentre la copertura territoriale dell'indagine è del 92,4%.
A partire da quest'anno è invece completa la copertura territoriale per il monitoraggio dei prezzi dei carburanti (benzina, gasolio, GPL e metano). La rilevazione utilizza le informazioni fornite da 13.596 distributori (69,3% di quelli attivi e presenti nella base dati del Ministero dello Sviluppo economico).
Tra punti vendita, imprese e istituzioni sono circa 41.700 le unità di rilevazione presenti nei comuni, mentre ammontano a quasi 8.000 le abitazioni presso le quali sono rilevati i canoni d'affitto.
Nella struttura di ponderazione del paniere NIC aggiornata al 2017 aumenta il peso di Trasporti e Abbigliamento e calzature, mentre scende quello di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili. La divisione di spesa Prodotti alimentari e bevande analcoliche continua ad avere il peso maggiore nel paniere (16,50%), seguita dai Trasporti (13,93%), dai Servizi ricettivi e di ristorazione (11,49%), e da Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (10,73%).
Considerando la tipologia dei prodotti, nel paniere 2017 cresce lievemente il peso dei servizi (da 46,28% a 46,39%) a discapito di quello dei beni (da 53,72% a 53,61%). "La ricomposizione - spiega l'Istat - è dovuta alla maggiore incidenza dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, al calo del peso relativo dei Beni energetici regolamentati e, in misura più contenuta, a quello dei Beni alimentari e dei Tabacchi".

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