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Barletta e Sotto il Monte, quel legame che lega due città nel nome della Madonna dello Sterpeto e Papa Roncalli

Ricerca di Nicola Ricchitelli tra le  terre di Papa Giovanni XXIII 

C’è qualcosa che unisce – nonostante i suoi quasi 970 chilometri – Barletta e Sotto il Monte. Sotto il Monte Papa Giovanni XXIII per la precisione, comune di 4498 anime incastonato all’estremità settentrionale dell’isola bergamasca ai piedi del Monte Canto che la sera di uno storico 28 ottobre del 1958 la provvidenza divina portò agli onori delle cronache per l’elezione a 260° successore di Pietro un loro concittadino tale Angelo Roncalli, passato alla storia come Papa Giovanni XXIII.

C’è qualcosa che parla di Barletta e della devozione dei barlettani verso la Vergine dello Sterpeto tra le stanze di una villa signorile risalente al XV secolo – situata in Via Ca Maitino -  appartenuta ad una antica famiglia del posto - degli Scotti per la precisione -  e fatta dono al Santo Padre dopo la sua elezione affinché nei mesi estivi qui vi trovasse riposo lontano dagli stress della Santa Sede. 

Arrivando in questo paesino situato a 305 metri sopra al livello mare e a qualche chilometro dal fiume Adda, giungendo in Via Ca Maitino al civico 1- a qualche metro dal Santuario San Giovanni XXIII -  è possibile visitare la casa museo - oggi  meta di numerosi pellegrinaggi - fatta realizzare da monsignor Loris Francesco Capovilla - segretario particolare di Giovanni XXIII divenuto cardinale il 12 gennaio del 2014 e venuto a mancare il 26 maggio 2016 nel giorno del Corpus Domini - nel 1988 il quale conserva innumerevoli cimeli appartenuti a Giovanni XXIII lì raccolti dallo stesso monsignor Capovilla, fra i quali il letto su cui il Pontefice spirò il 3 giugno 1963 e l'altare della cappella privata.

Annessa alla struttura di Ca Maitino vi ritroviamo l’istituto delle Suore Poverelle detto anche istituto Palazzolo  – ordine fondato del Beato Luigi Maria Palazzolo, beatificato il 19 marzo 1963 da Papa Giovanni XXIII  e presenti a Ca Maitino dal maggio del 1960, per espressa volontà di Papa Roncalli, cui affidò la sua casa e i suoi ricordi affinché ne divenisse un “luogo di edificazione” – ed è proprio in una veranda dell’Istituto Palazzolo appeso su di un muro che si intrecciano Barletta e Sotto il Monte, Papa Giovanni XXXIII e la nostra Madonna dello Sterpeto.

Con la mente bisogna tornare un po’ indietro nel tempo e fino a giungere a quel 1960 quando in occasione delle celebrazioni del centenario della Cattedrale di Santa Maria Maggiore, l’allora arcivescovo Reginaldo Addazi scrisse una lettera a Papa Giovanni XXXIII nella quale facendosi interprete del sentimento di devozione popolare verso la Madonna dello Sterpeto chiedeva appunto venisse incoronata con un serto d’oro, cosa che avvenne dopo il seguirsi dell’iter procedurale nel maggio del 1961 a Barletta nell’allora piazza Roma divenuta oggi piazza Aldo Moro per mano del cardinale Alfredo Ottaviani. L’epilogo quindi avvenne nell’ottobre dello stesso anno, quando a chiusura di un pellegrinaggio a Roma, i devoti barlettani donarono al Santo Padre questo grande quadro della Madonna dello Sterpeto – realizzato proprio negli studi del Mosaico del Vaticano – in segno di gratitudine.

Lo stesso Santo Padre gradì molto questa pregevole immagine, decise quindi di inviarla proprio alla Chiesa delle Suore Poverelle qui a Sotto il Monte per essere successivamente portata nella residenza di Ca Maitino, dapprima murata proprio all’ingresso per poi essere portata all’interno della stessa struttura lì dove è possibile visitarla oggi.     

Non sa molto di quel quadro suor Gabriella – appartenente all’ordine Suore delle Poverelle - però me ne parla con grande entusiasmo. Ne loda la bellezza, e ricorda di quella famiglia di Barletta che di passaggio nella residenza di Ca Maitino rimase stupita nel vederla lì: «non ricordo precisamente ne giorno e ne l’anno, ma ricordo lo stupore di una famiglia proveniente dalle vostre parti che dinanzi al quadro mosaico rimase quasi meravigliata nel vederla appesa qui in veranda, “questa è la nostra Madonna” mi dissero, mi chiesero di fotografarla…».  

Ma la storia vuole che Barletta e un giovane mons. Roncalli si conobbero molto prima, in un lontano 1906 tra il 19 settembre e il 22 ottobre – ospite presso l’amico di seminario don Orazio De Fidio presso l’abitazione di famiglia situata in piazza Plebiscito – prima della partenza per il terzo pellegrinaggio nazionale italiano in Terra Santa e una seconda volta forse nel 1923 il 17 novembre prima della partenza per Roma, ma questa è un'altra storia...     


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