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"Barletta provincia: città della segnaletica 2.0"


BARLETTA - Di passaggio nei pressi del ponte di Via Alvise, ecco la situazione che si presenta. Una "segnaletica" a dir poco imbarazzante, figlia di un totale disinteresse verso la città di Barletta, di chi la vive e chi la frequenta. I segnali, come da codice della strada devono essere rigorosamente conformi alle forme, dimensioni, colori, simboli e caratteristiche prescritte dal regolamento di esecuzione pprovato con D.P.R. del 16/12/1992 n. 495 e come modificato dal D.P.R. 16/09/1996 n. 610 obbligatoriamente certificati come da

normativa ministeriale n. 3652 del 17 giugno 1998 o meglio ancora autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che oltre a garantirne la

conformità alla norma europea UNI EN 12899-1:2008 ne autorizza la sua costruzione. Ma pensiamo, in maniera realistica ed oggettiva ad un pedone che si trovi a passare di sera. Cosa potrà mai leggere su dei pezzi di cartone marroni, attaccati alla peggior maniera con dello scotch, sui quali campeggiano delle scritte a pennarello nero? Ed un automobilista li vedrebbe? Sulla curva non rischierebbe di trovarsi con il pedone che attraversa quasi inaspettatamente? I segnali devono essere RIFLETTENTI anche se posizionati per brevi periodi. È mai possibile che chi amministra e dovrebbe essere preposta al controllo di questa città debba sempre farsi riconoscere anche relativamente a certe cose talmente banali? Maggio prossimo è alle porte, mi auguro che il cittadino barlettano si ricordi di tutti questi scempi che da anni si protraggono firmati centrosinistra.... Nel frattempo, attenti al "marciapiette".
Così in una nota Tonio Di Cuonzo, coordinatore cittadino Forza Italia.

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