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La Voce Grossa di…Ardat Lilith(intervista):« E’ più facile stare nudi davanti a una macchina fotografica che vestiti in mezzo alla gente»


Nicola Ricchitelli - Nel consueto spazio dedicato alle interviste quest'oggi ospitiamo Francesca Ragusa in arte Ardat Lilith modella di nudo.

Francesca innanzitutto benvenuto nel nostro spazio...
R:«Grazie mille per avermi invitata, ne sono davvero onorata».

Piccola curiosità perché hai scelto Ardat Lilith come nome d'arte?
R:«La figura di Lilith mi ha sempre affascinata fin da bambina, per questo ho fatto mio il suo nome, con la speranza di appropriarmi anche un po' della sua forza».

Chi è Ardat Lilith?
R:«Nella religione ebraica, Lilith viene descritta come la prima vera donna creata da Dio. Dopo poco però si ribellò, non voleva sottostare al volere di Adamo, voleva essere libera e avere gli stessi diritti di un uomo. Fuggita dall'eden, e maledetta da Dio, trova conforto in Lucifero, diventando moglie e regina degli inferi».

Quanto coraggio ci vuole nel posare nudi dinanzi ad una macchina fotografica?
R:«Ci vuole molto coraggio, ma sono dell'idea che sia più facile stare nudi davanti a una macchina fotografica che vestiti in mezzo alla gente. Nuda posso essere me stessa.

Da subito cosa ti ha affascinato di questo tipo di fotografia?
R:«Mi affascinava la bellezza dei corpi, la fragilità ma anche la forza che alcune foto trasmettevano. Non c'erano oggetti o decorazioni che potevano distogliere lo sguardo, solo un corpo nella sua semplicità».

Ricordi il primo nudo realizzato?
R:«Certamente. Non mi piace molto parlarne perché non fu una bella esperienza, ma dopo aver superato quel brutto ricordo, ho avuto la forza di continuare».

Interessante è il progetto del rifacimento dei quadri di Roberto Ferri... Raccontaci un po questa esperienza...
R:«Ferri è un pittore spettacolare, i suoi quadri dalle forti influenze neoclassiche e caravaggesche hanno affascinato sia me che Alberto, in arte the space cowboy, portandoci così a realizzare questo progetto. È emozionante far prendere vita a dei quadri, è arte che si fa arte».

Con quale fotografo ti piacerebbe lavorare?
R:«Mi piacerebbe molto una collaborazione con un fotografo che si fa chiamare artigiano della luce. Le sue foto sono pura poesia».

Quale progetto legato al nudo artistico ti piacerebbe realizzare?
Con l'arrivo della bella stagione vorrei scattare sempre di più all'aperto, così da fondere la naturalità di un corpo nudo alla natura stessa. Spero possa uscirne qualcosa di interessante.

Il nudo è arte?
R:«Sì assolutamente. Lo è sempre stato in fondo, dalla scultura alla pittura troviamo svariati esempi di nudo, in ogni cultura e in ogni epoca. Quindi perché nella nostra dovrebbe essere diverso?».

Qual'è il luogo comune legato ad una modella di nudo?
R:«Purtroppo molti non distinguono tra nudo e porno, e spesso si vengono a creare situazioni molto spiacevoli».
Ti è mai capitato di dover schivare situazioni imbarazzanti!?
R:«Oh sì molte volte. Spesso ricevo messaggi con richieste davvero bizzarre; c'è chi mi chiede se faccio anche da accompagnatrice o addirittura chi vuole che gli venda la mia biancheria. Il modo migliore è sempre cercare di riderci su altrimenti queste situazioni sarebbero molto dure da sopportare».

Con che occhi vede il tuo lavoro la gente che ti conosce e i followers che ti seguono sui social?
R:«Ho la fortuna di avere amici che mi sostengono e che capiscono quanto la fotografia sia importante per me. Chi non mi conosce personalmente invece tende a giudicare e a pensare male. Sto imparando a non dare peso ai giudizi altrui e a concentrarmi solo su ciò che mi fa stare bene».

Come speri evolva il tuo percorso professionale?
R:«Spero di poter continuare questo percorso a lungo così da sperimentare sempre cose nuove, per poter crescere professionalmente ma anche personalmente».

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