L'influenza di quel bambino di nome Michael nell'hip hop
Elisa Acquaviva - “Il mio
obiettivo nella vita è quello di dare al mondo ciò che ho avuto la fortuna di
ricevere: l'estasi della divina unione attraverso la mia musica e la mia
danza.”
Questo era l’obiettivo principale di un bambino di colore di cinque
anni, di colui che nacque artista, del più grande intrattenitore di tutti i
tempi: Michael Jackson, il Re del Pop.
Mi sento molto onorata e anche molto
molto piccola nel poter scrivere qualcosa su di lui perché è stato, lo è ancora
e lo sarà per sempre, la mia più grande fonte di ispirazione, sia nella danza
che nella vita. Michael ha ispirato e influenzato milioni e milioni di
ballerini, ma anche di successivi celebri artisti; basti pensare a Justin
Timberlake, Ne Yo, Chris Brown o Usher per notare subito qualche sfumatura del
Re del Pop, magari in qualche passo di danza, in qualche atteggiamento, nello
stile musicale e perché no, anche nell’abbigliamento.
Provate un po’ a pensare
ad un cappello, a un paio di calzini bianchi e a dei mocassini neri... non vi
viene in mente l’uomo di “Billie Jean”? Esatto, è proprio lui! Bene, e allora
fate un altro esperimento: provate a far “play” sul video “One in a Million” di
Ne Yo e poi mi direte! Con questo voglio semplicemente dire che, il Re dal
guanto di strass, ha sicuramente lasciato la sua indelebile impronta nel mondo
della musica e dello show. Tornando alla questione “ballerini”, chi di voi non
ha mai provato ad eseguire il suo famosissimo “Moonwalk”? Nessuno credo, ognuno
di noi ha provato almeno una volta nella vita a camminare sulla luna così come
faceva Michael Jackson, lasciandoci incollati al televisore con gli occhi pieni
di meraviglia. Proprio parlando del suo stile di danza, bisogna sottolineare
una cosa importante: Michael non è stato l’inventore dell’Hip Hop come molti credono.
Nonostante si stia parlando della più grande stella dello spettacolo,
proclamarlo inventore dell’Hip Hop varrebbe a dire ignorare e ferire tutte
quelle persone che hanno lottato per i propri diritti e per la propria
comunità, perché non dobbiamo dimenticare che l’Hip Hop è nato per strada, per
cui nasce come movimento culturale. Non si può però evitare di dire che,
Michael, abbia portato questa cultura, soprattutto per quanto concerne la
parentesi “danza”, attraverso gli stili dell’Hip Hop Oldschool “Popping” e
“Locking”, sui più grandi palchi del mondo, nelle sue esibizioni live e nei
suoi video musicali, portando alla loro conoscenza noi spettatori del piccolo
schermo. Michael Jackson, quindi, ha sicuramente dato il suo fondamentale e
prezioso contributo nell’espandere e propagandare questo stile di danza
preesistente. Adesso che lui è passato a miglior vita, detesto sentir dire
“Michael non c’è più”, perché non è assolutamente vero! Michael Jackson c’è,
vive in una sua canzone, vive in ogni singolo passo di un ballerino e vive
nella speranza di chi vuol realizzare i propri sogni e poi, come diceva
Michelangelo Buonarroti “So che il creatore se ne andrà, ma il suo lavoro
sopravviverà. Questo è il motivo per sfuggire alla morte,cerco di legare la mia
anima al mio lavoro.”Michael, in conclusione, attraverso l’eredità artistica
che ci ha lasciato e i suoi capolavori, vivrà per sempre.