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La Voce Grossa di…Fabrizio Galluzzo(intervista):«Chi è Fabrizio? E’ sempre un benzinaio ma anche un sognatore con tanta fantasia e testardaggine»


Nicola Ricchitelli – La voce di quest’oggi è la voce di un proprietario di una pompa di benzina che passando sulla via Salaria a Roma potrete incontrare – la Stazione di servizio “Sette” per la precisione - ma non è per questo che ha attirato la nostra attenzione a dire il vero.

L’ospite di quest’oggi è divenuto famoso su Tik Tok, lì dove oltre ad indossare le usuali vesti di benzinaio si ritrova ad impersonare le stravaganze di alcuni suoi clienti, uno su tutti il mitico Furio, un personaggio disegnato apposta per sorridere dinanzi alle tante situazioni comiche che tutti coloro che lavorano con il pubblicano si ritrovano di tanto in tanto dinanzi durante le loro giornate lavorative…

Strappa sorrisi con i suoi tanti personaggi, il suo successo è certificato dai 500.000 followers e più che lo seguono sui social, oltre alle vesti di benzinaio nel suo futuro potrebbe essere di più, ma soprattutto i suoi video ci hanno insegnato una cosa fondamentale…che le ruote di una macchina vanno gonfiate a 2.45 precise precise…

Fabrizio innanzitutto inizio dando il benvenuto sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Bene grazie, un po’ stanco perché il lavoro social abbinato alla pompa di benzina inizia ad essere impegnativo, ma io sono uno di quelli che già a settembre dice di aver bisogno delle ferie quindi va bene cosi dai…(ride)».

In tanti ti conoscono per i tuoi sketch comici su Tik Tok vestendo i panni di un benzinaio, nella realtà chi è Fabrizio Galluzzo?
R: «E’ sempre un benzinaio, però è anche un sognatore, con tanta ma tanta fantasia e anche testardaggine. Quindi dal momento in cui ho deciso che volevo diventare un content creator quello è diventato il mio obiettivo numero uno e non potendo lasciare il distributore perché comunque ho una famiglia e lavoro solo io ho pensato di unire le due cose...».

Quando hai avuto la percezione che la realtà vissuta potesse divenire un qualcosa su cui sorridere e far ridere?
R: «Sai quando ti entra quel cliente abituale che ti innervosisce, che ti ripete sempre la stessa cosa, che fa delle cose assurde, lì per lì lo prenderesti a calci, però poi ti rendi conto che fa ridere perché quando non c'è e lo nomini in una battuta con i tuoi colleghi, lì alla fine dopo un po’ diventa un personaggio».

Soprattutto quando hai scoperto che svestendo i panni del benzinaio tu avessi una vena comica?
R: «Sono sempre stato come si dice a Roma “un cazzaro” - però in senso buono - quello che pure in un discorso serio ti deve fà la battuta, cioè non è in contrapposizione col benzinaio, anzi la maggior parte delle battute nascono in risposta ai clienti veri».

Andiamo quindi al cuore dell’intervista, come nasce e se esiste davvero il personaggio di Furio?
R: «Di Furio ne esistono tanti, al suo interno ho racchiuso le paranoie dei clienti più assurdi, in particolare mi vengono in mente due clienti che hanno contribuito tanto, un vecchietto che viene a gonfiare le gomme ogni due giorni, uno di quelli che quando ti chiede "come stavano" e tu gli dici che erano basse anche se non è vero, lui ti risponde "eh lo sentivo" e poi una signora che aveva una macchina che sul computer di bordo gli riportava anche i centesimali dopo la virgola per la pressione delle gomme, e questa si era fissata che dovevano essere tutte identiche a 1.87…».


Lavorare con la gente dà più gioie o dolori?
R: «Mah, certe volte li ammazzerei tutti, sai quando sei nervoso di tuo e ogni persona che entra sembra che ti deve rompere le scatole? Però ha anche i lati positivi stare a contatto con tanta gente perché poi c’è anche chi con una chiacchierata ti fa passare il tempo».

Quali le qualità che una persona dovrebbe avere per lavorare con la gente e a contatto diretto con il pubblico?
R: «La pazienza, è proprio fondamentale, perché quando prendi un campione di 500 persone in mezzo trovi di tutto, il paranoico, lo stupido, l’ignorante... poi chiaramente dipende dal mestiere ma se lavori col pubblico e devi vendere qualcosa serve anche la parlantina».


Fabrizio, com’è Roma vista da una pompa di benzina?
R: «Che ne so io vedo solo il muro di Villa Ada davanti a me (ride) no a parte gli scherzi, Roma è spettacolare, Roma non si tocca…Roma è bella da qualsiasi angolo tu la veda…».

Hai mai pensato in futuro di vederti in altre vesti da quelle di benzinaio?
R: «Diciamo che è una speranza, un obiettivo, anche perché non sputo nel piatto dove ho mangiato io e mio padre, mio zio, mio nonno, però qua con queste macchine elettriche che ci tolgono ogni giorno una fetta di mercato, e io ho 2 bambini - di cui uno di 5 mesi - quindi devo pensare al futuro, ma al netto di questo io mio padre lo vedevo 20 minuti quando tornava la sera, e sta cosa mi è mancata, la pompa di benzina come tutte le attività su cui lavori 12h al giorno ti leva tutto».

Come ti vedi in futuro?
R: «Questo non lo so, so solo che in questo momento anziché lavorare 12h al giorno ne lavoro 20, perché torno a casa e magari sto fino alle 2 di notte a seguire i social, d’altronde se non hai modo di fare le cose durante il giorno le devi fare la sera, però spero di gettare le basi per un futuro migliore così facendo dai».

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