BARLETTA, LA ‘SFIDA DEL BELLO’ IN MOSTRA A PALAZZO DELLA MARRA
Il rapporto della Commissione interna comunale nominata con decreto dal sindaco lo scorso 16 dicembre, a seguito della constatazione della mancanza di alcuni beni rispetto all’inventario agli atti della collezione Diviccaro-Doronzo, è stato trasmesso alla Presidente del Consiglio Comunale e ai presidenti delle Commissioni consiliari “Controllo e Garanzia” e “Cultura”. La Commissione interna, presieduta dall’ex Segretario Generale Vincenzo Lullo attualmente consulente del settore Supporto alla direzione politica dell’ente, e composta dal funzionario Nunzio Calò, in servizio presso l’Ufficio del giudice di pace, e la funzionaria Concetta Divincenzo, in attività al Comando di Polizia Municipale, ha verificato le procedure amministrative che hanno contrassegnato le fasi del trasferimento al Comune della donazione Diviccaro – Doronzo e suggerito all’Amministrazione particolari interventi.
La vicenda - si precisa nella relazione - ha avuto inizio con la pubblicazione del testamento in data 27/1/1987 con il quale il Diviccaro donava, rinviandone l’efficacia alla scomparsa della moglie Doronzo, avvenuta poi il 21/1/2012, una collezione di quadri, mobili, argenteria, monete, armi, bronzi, francobolli. L’inventario, redatto tra il 1991 ed il 1992 dal dipendente comunale geom. Pasquale Chiariello, in presenza della vedova sig.ra Doronzo, elencava 212 pezzi. Il trasferimento dei beni donati, a seguito del decesso della vedova, veniva programmato ed effettuato tra il 12 ed il 13 dicembre 2012 tramite ditta di trasporto appositamente incaricata nonché dal restauratore. Avendo deciso recentemente di programmare una mostra di tali beni, nel rispetto del vincolo assunto dall’Amministrazione, all’esito di un primo sopralluogo tecnico, risultavano mancanti alcuni pezzi, prontamente indicati nella formale denuncia prodotta all’autorità competente che sta autonomamente svolgendo le proprie indagini. Le criticità evidenziate dalla Commissione interna del Comune sono diverse. Il giorno della consegna dei beni costituenti la collezione presso il castello erano presenti una dipendente comunale ed il custode che si limitavano ad assistere alle operazioni di scarico e di deposito dei plichi senza che fosse stata disposta una verifica analitica dei singoli beni contenuti negli stessi. Peraltro, a causa di successive infiltrazioni piovane avvenute nella Sala Artificieri, i plichi risultavano spostati e diversamente collocati; infine, le chiavi di accesso alla predetta sala, poste in bacheca in una stanza all’ingresso del castello, erano nella disponibilità del personale addetto. Tra le proposte avanzate dalla Commissione, particolare risalto è dato al miglioramento della custodia delle opere d’arte presenti al Castello attraverso un sistema organizzativo funzionale ed efficace, con una adeguata vigilanza e videosorveglianza. Viene, inoltre, reputata necessaria la presenza di funzionari del settore Beni e Servizi Culturali in occasione di trasferimenti di simili beni, con la descrizione analitica dei beni incamerati elaborando non solo un elenco ma anche il posizionamento nella sala e le modalità di conservazione.
La Commissione ha, infine, suggerito la predisposizione o la definizione e conseguente approvazione di un apposito regolamento per la gestione dei beni culturali e del Polo Museale con la previsione di un adeguato organico composto da idonee figure tecniche e altre norme di dettaglio per ottimizzare un importante servizio di interesse pubblico. Ricevuta la relazione, l’Amministrazione ha quindi ritenuto di dare corso all’obbligo morale di organizzare la mostra precedentemente programmata.
L’esposizione, dal titolo “La Sfida del bello”, richiama, appunto, il senso della prova che ha trovato epilogo nel ritrovamento di vari beni, che si riteneva persi, la cui bellezza e valore allietano quattro sale al primo piano di Palazzo Della Marra.
L’inaugurazione ufficiale è prevista per domani, sabato 13 febbraio alle 18.00, nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla ricorrenza della Disfida. La collezione rimarrà esposta sino al 15 maggio ’16, con ingresso gratuito, a testimonianza della generosità e della sensibilità culturale che aveva ispirato il testamento olografo redatto nel 1986 da Luigi Diviccaro con la donazione al Comune di Barletta di tutti gli oggetti d’arte della sua abitazione affinché potessero essere ammirati dalla collettività.
Mobili, quadri, argenterie, libri antichi e armi, passati al Comune alla morte della moglie, Vincenzina Vera Doronzo, sono inseriti in un percorso che vuole ricreare l’ambiente familiare da cui provengono. Particolare attenzione merita una statuina del 18esimo secolo che raffigura un personaggio con abiti regali realizzata in bronzo e avorio. Questa immagine, che rappresenterà l’intera mostra, è attribuita a una figura storica dell’epoca della Disfida. Una ulteriore sfida che la città potrà cogliere anche sul piano culturale.
La vicenda - si precisa nella relazione - ha avuto inizio con la pubblicazione del testamento in data 27/1/1987 con il quale il Diviccaro donava, rinviandone l’efficacia alla scomparsa della moglie Doronzo, avvenuta poi il 21/1/2012, una collezione di quadri, mobili, argenteria, monete, armi, bronzi, francobolli. L’inventario, redatto tra il 1991 ed il 1992 dal dipendente comunale geom. Pasquale Chiariello, in presenza della vedova sig.ra Doronzo, elencava 212 pezzi. Il trasferimento dei beni donati, a seguito del decesso della vedova, veniva programmato ed effettuato tra il 12 ed il 13 dicembre 2012 tramite ditta di trasporto appositamente incaricata nonché dal restauratore. Avendo deciso recentemente di programmare una mostra di tali beni, nel rispetto del vincolo assunto dall’Amministrazione, all’esito di un primo sopralluogo tecnico, risultavano mancanti alcuni pezzi, prontamente indicati nella formale denuncia prodotta all’autorità competente che sta autonomamente svolgendo le proprie indagini. Le criticità evidenziate dalla Commissione interna del Comune sono diverse. Il giorno della consegna dei beni costituenti la collezione presso il castello erano presenti una dipendente comunale ed il custode che si limitavano ad assistere alle operazioni di scarico e di deposito dei plichi senza che fosse stata disposta una verifica analitica dei singoli beni contenuti negli stessi. Peraltro, a causa di successive infiltrazioni piovane avvenute nella Sala Artificieri, i plichi risultavano spostati e diversamente collocati; infine, le chiavi di accesso alla predetta sala, poste in bacheca in una stanza all’ingresso del castello, erano nella disponibilità del personale addetto. Tra le proposte avanzate dalla Commissione, particolare risalto è dato al miglioramento della custodia delle opere d’arte presenti al Castello attraverso un sistema organizzativo funzionale ed efficace, con una adeguata vigilanza e videosorveglianza. Viene, inoltre, reputata necessaria la presenza di funzionari del settore Beni e Servizi Culturali in occasione di trasferimenti di simili beni, con la descrizione analitica dei beni incamerati elaborando non solo un elenco ma anche il posizionamento nella sala e le modalità di conservazione.
La Commissione ha, infine, suggerito la predisposizione o la definizione e conseguente approvazione di un apposito regolamento per la gestione dei beni culturali e del Polo Museale con la previsione di un adeguato organico composto da idonee figure tecniche e altre norme di dettaglio per ottimizzare un importante servizio di interesse pubblico. Ricevuta la relazione, l’Amministrazione ha quindi ritenuto di dare corso all’obbligo morale di organizzare la mostra precedentemente programmata.
L’esposizione, dal titolo “La Sfida del bello”, richiama, appunto, il senso della prova che ha trovato epilogo nel ritrovamento di vari beni, che si riteneva persi, la cui bellezza e valore allietano quattro sale al primo piano di Palazzo Della Marra.
L’inaugurazione ufficiale è prevista per domani, sabato 13 febbraio alle 18.00, nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla ricorrenza della Disfida. La collezione rimarrà esposta sino al 15 maggio ’16, con ingresso gratuito, a testimonianza della generosità e della sensibilità culturale che aveva ispirato il testamento olografo redatto nel 1986 da Luigi Diviccaro con la donazione al Comune di Barletta di tutti gli oggetti d’arte della sua abitazione affinché potessero essere ammirati dalla collettività.
Mobili, quadri, argenterie, libri antichi e armi, passati al Comune alla morte della moglie, Vincenzina Vera Doronzo, sono inseriti in un percorso che vuole ricreare l’ambiente familiare da cui provengono. Particolare attenzione merita una statuina del 18esimo secolo che raffigura un personaggio con abiti regali realizzata in bronzo e avorio. Questa immagine, che rappresenterà l’intera mostra, è attribuita a una figura storica dell’epoca della Disfida. Una ulteriore sfida che la città potrà cogliere anche sul piano culturale.