Emiliano: "Lo scopo del Pd non è salvare un po' di deputati, ma è di governare il Paese"
"Sono uno di quegli originali italiani che pensa che, quando un uomo politico, segretario di un partito è costretto addirittura a dimettersi da premier per gli errori che ha commesso, un congresso con i suoi per stabilire cosa fare, qual è il programma per le prossime elezioni, tanto più che alla scadenza naturale mancano sei mesi, sarebbe stata la cosa più ovvia di questo mondo, quasi un obbligo politico" ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano in diretta su Radio 24 durante la trasmissione 24Mattino, a proposito della raccolta firme con l'apertura del sito primailcongresso.it, per chiedere che si faccia il congresso per eleggere il nuovo segretario del Partito democratico, prima di votare "Se un leader di partito, premier va a sbattere contro un muro a 300 all'ora, si sfascia tutto, è costretto a dimettersi, il partito è rantolante, in questo momento e facciamo finta di niente, io credo che facciamo un errore gravissimo e aiutiamo tutti quelli che vogliono la scissione del Pd. Io ho timore che questa volontà sia da entrambe le parti. Io che sono un Pd nativo sono nato così, quindi non sono né da una parte, né dall'altra, avrei interesse a tenere unito il Partito Democratico. Non a consentire alle vecchie gerarchie e alle nuove che sono molto simili, di appropriarsi del Pd ed eleggersi un po' di deputati come scopo delle società. Lo scopo del Pd non è salvare un po' di deputati, ma è di governare il Paese. Se io capisco che il Partito Democratico è stato oggetto di un golpe, e quindi di una appropriazione al di là delle regole della politica e della democrazia, è chiaro che io non posso rimanere nel Pd. Però dal mio punto di vista, noi militanti - ed è per questo che ho lanciato la raccolta delle firme per il referendum sulla questione del congresso prima delle elezioni - abbiamo il dovere di batterci fino all'ultimo perché questa scissione non ci sia, e il mio timore è che le due parti che stanno colluttando in realtà abbiano una reciproca convenienza alla scissione, soprattutto alla luce della nuova legge elettorale".