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Ostuni. "Picasso, l’altra metà del cielo": ad Alessandro Cecchi Paone il compito di rivelare il profilo privato del genio spagnolo

OSTUNI (BR). Il lato umano di Pablo Picasso e il suo controverso rapporto con le tante donne che hanno fatto parte della sua intensa esistenza, sono al centro della mostra diffusa che, dallo scorso martedì 24 aprile, ha aperto ufficialmente le porte al grande pubblico. Il taglio del nastro è avvenuto in anteprima alla presenza esclusiva della stampa il giorno precedente, lunedì 23 aprile, con un press tour che è partito dal Castello normanno-svevo di Mesagne, ha raggiunto Palazzo Tanzarella a Ostuni e si è chiuso presso il Palazzo Ducale a Martina Franca. A Gianfranco Coppola, Sindaco della Città bianca, il compito di tagliare il nastro e dare il benvenuto al curatore della mostra, il critico d’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma Francesco Gallo Mazzeo; a Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi, l’associazione che ha organizzato l’evento; al proprietario della collezione fotografica in mostra a Ostuni, Wolfgang Frei.
Un’occasione inedita per il territorio, che già durante il primo giorno è stata capace di attrarre un alto numero di visitatori, parecchi dei quali, alle ore 18 di martedì scorso, si sono lasciati condurre da Alessandro Cecchi Paone, noto conduttore televisivo, giornalista e accademico italiano, alla scoperta del percorso espositivo in mostra a Palazzo Tanzarella, attraverso una lectio magistralis che si è tenuta all’interno del Salone dei Sindaci di Palazzo San Francesco. Accanto a Cecchi Paone, l’assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Ostuni Vittorio Carparelli, assieme allo scrittore e ideatore del noto Festival Internazionale "Magna Grecia", di cui Ostuni ha ospitato la sessione invernale, Fabio Salvatore. 
"Finalmente ci siamo. Per Ostuni, che accoglie per la prima volta un evento artistico di tale portata, questo rappresenta l’anno zero" dichiara l’assessore Vittorio Carparelli "per cui sono innanzitutto onorato di poter avviare quella che mi auguro sia il primo di una lunga serie di mostre ispirate ai grandi autori. Mi sento emozionato nel rappresentare l’amministrazione ostunese in questo particolare momento e sono convinto che questo importante evento possa attrarre sul nostro territorio un numero sempre crescente di visitatori appartenenti ai flussi turistici orientati dalla cultura. Ringrazio tutti i presenti, la Fondazione Dieta Mediterranea che ha prestato gli spazi della sua sede per l’allestimento della mostra e ringrazio Alessandro Cecchi Paone, a cui va da sempre la mia ammirata considerazione".
"Alessandro Cecchi Paone è soprattutto un buon amico" dichiara Fabio Salvatore "con cui, oltre ad aver condiviso diverse esperienze televisive, mi trovo d’accordo su tanti argomenti, a cominciare dall’amore per la bellezza vera, come quella che si evince ammirando le opere in mostra a Ostuni. Lo ammiro perché è una persona che ama approfondire qualsiasi cosa lo appassioni, rendendo pienamente partecipi gli altri della sua appassionata ricerca. Per questo motivo sono convinto che sia la persona più indicata per dare il via a questa meravigliosa mostra, che sarà il fulcro delle attività culturali ostunesi per i prossimi sei mesi. La Città bianca diventa ancora di più un importante punto di riferimento per la sua offerta culturale, perciò ritengo opportuno attribuire a questo straordinario borgo il Premio Magna Grecia".
"Quella di Ostuni è una mostra straordinaria per ricchezza e numero di opere esposte" dichiara Alessandro Cecchi Paone "che vede il genio spagnolo ritratto accanto alle donne più importanti della sua vita e assieme ad alcuni tra i più grandi artisti del novecento. Un’occasione assolutamente imperdibile proprio perché gli autori degli scatti esposti a Palazzo Tanzarella, Edward Quinn ma soprattutto Robert Capa, sono annoverabili tra i fotografi più importanti di sempre. Si viene a cercare Picasso e si trovano i due pilastri dell’arte fotografica contemporanea. Sono onorato di poter aprire una mostra meravigliosa, in una terra che amo, che rispetto e che stimo profondamente. L’arte contemporanea con Picasso cambia totalmente, ma non sempre il genio artistico, come riscontrabile anche in Albert Einstein, corrisponde a una nobiltà d’animo effettiva. Nella vita privata Pablo Picasso è stato di una crudeltà inaudita con le donne che lo hanno amato, conducendo alcune di loro alla pazzia o, peggio, spingendole al suicidio dopo averle brutalmente umiliate e abbandonate. La madre di Picasso, una donna italo-argentina di cui peraltro il genio spagnolo ha scelto di portare il cognome, è stata probabilmente la causa della spietatezza con cui l’artista ha manipolato le sue donne, costringendole a una forma di totale sottomissione. La fonte massima d’ispirazione di Pablo Picasso si trasformava quindi, presto o tardi, in un perverso gioco al massacro nei confronti spesso di donne non solo bellissime, ma anche dotate di grande estro creativo, come nel caso di Dora Maar e Francoise Gilot".

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