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La Voce Grossa di…Laura Adriani(intervista):«Ho lottato e lotto ancora a volte, per controllare la mia vita, per allontanarla dalla recitazione…»


Nicola Ricchitelli - Sulle pagine de La Voce Grossa quest’oggi l’attrice romana Laura Adriani, protagonista tra l’altro dell’ultima stagione della fiction “Che Dio ci aiuti”.
Allora Laura innanzitutto permettimi di chiederti come stai?
R:« Che bello iniziare un’intervista con un “come stai?” Mi piace questa domanda, ha per me un grande significato. Quando incontro un amico o amica è la prima cosa che chiedo loro. Voglio sapere davvero come stanno, un riduttivo “bene, bene” non mi accontenta mai. Per quanto mi riguarda invece, sono in un momento della vita di grande passaggio, ma nonostante le piccole inquietudini, mi sento calma, che tutto andrà come deve andare».

Come proseguono i tuoi studi universitari?
R:« Mi sono laureata quasi un anno fa. Inizialmente volevo proseguire gli studi con una magistrale, ma poi ho capito che questo non è il momento per me di chiudermi per altri due anni dentro un ateneo. Forse più avanti, ma al momento voglio sentirmi libera di prendere un aereo se ne ho voglia o di impegnarmi in progetti un po’ più personali, di mettere in atto quindi quelle idee che mi balenano in testa da un po’».

Perché proprio gli studi di psicologia?
R:« Perchè la trovo una materia estremamente affascinante, che mi ha attirato fin dall’inizio, che fa bene al mio animo e anche a quello delle persone che amo, almeno spero».

Laura il tuo percorso nel mondo della recitazione in realtà inizia dalla partecipazione a  quel “Ti lascio una canzone” di alcuni anni fa, qual è il tuo rapporto con la musica?
R:« Il mio rapporto con la musica è un po’ controverso, come molte altre cose dentro di me. Amo la musica. Mi piacerebbe tanto saper suonare uno strumento musicale, ma alla fine non mi sono mai impegnata abbastanza per imparare. Amo anche cantare, ma allo stesso tempo ho una repulsione. Non so perchè, forse non mi sento all’altezza».

Ci sarà in futuro la possibilità di vederti impegnata in progetti legati alla musica?
R:« Se qualche pazzo vorrà scritturarmi per un progetto musicale io sono sempre ben disposta a mettermi alla prova, a superare i miei limiti e le mie paure. In realtà mi piacerebbe anche formare una band, ma chissà se la vita mi farà mai incontrare le persone giuste per farlo».

Quanto hai deciso di fare della recitazione la tua vita?
R:« Non l’ho mai deciso. È capitato. Io ho solo seguito qualcosa che sarebbe stato inevitabile. Anzi, ho lottato e lotto ancora a volte, per controllare la mia vita, per allontanarla dalla recitazione. Ma non ce la faccio. È una calamita. È casa».

Laura quanto è difficile per una ragazzo o un ragazzo ai giorni portare avanti il sogno della recitazione?
R:« È molto difficile, purtroppo. Non siamo tutelati dallo stato, non siamo tutelati dalle produzioni, ma anzi i giovani sono spesso sottopagati e sfruttati, e non siamo tutelati neanche da un sindacato. Inoltre il lavoro è poco e noi siamo tanti. E non solo il lavoro è poco, ma è anche spesso di scarsa qualità e questo ci frustra molto. Fortunatamente esistono società come Artisti 7607 che oltre a tutelare i diritti degli artisti, pagano loro anche i provini effettuati, danno a disposizione gratuitamente sale prova, stage, commercialista ecc...Comunque rimaniamo gelosi dei cugini anglosassoni, francesi, tedeschi, per non parlare degli americani. In merito a questa domanda vorrei ricordare l’attore Federico Palmieri, con cui ho lavorato su un set diversi anni fa, che poche settimane fa si è tolto la vita. Questa è una sconfitta per tutti noi. Il suicidio di Federico rappresenta il degrado del nostro paese, e l’abbandono da parte di una società che sempre più isola e sempre meno accoglie».

Laura negli ultimi tempi ti abbiamo vista nel convento della fiction di “Che Dio ci aiuti”, nel cui cast hai ritrovato Elena Sofia Ricci con cui hai lavorato ai tempi de I Cesaroni e sul set di “caravaggio” . Che effetto ti ha fatto tornare a lavorare con lei?
R:« È un piacere lavorare con Elena. È una donna bellissima e ti fa sentire a casa. Lei e Valeria Fabrizi sono state delle zie per tutti noi».

In “Che Dio ci aiuti” sei Maria, la nipote di suor Costanza, che analogie ci sono tra te e il personaggio da te interpretato nella fiction?
R:« L’ironia, le pene d’amore e l’emancipazione. La mia vita è sempre stata caratterizzata da questi aspetti. Mi è stata molto simpatica Maria, forse perchè mi ha dato l’opportunità di tirare fuori delle debolezze molto intime della mia persona, cercando però sempre di sdrammatizzare, perchè alla fine, la vita va presa così, con leggerezza».

In quali altri progetti ti vedremo impegnata in futuro?
R:« Non c’è ancora nulla di definitivo. Sicuramente, sbirciando il mio profilo Instagram, potrete vedermi in giro nel mondo alla scoperta di qualcosa di diverso da quello che ci circonda quotidianamente».

Foto concesse gentilmente da Paolo Stucchi

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