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La Voce Grossa di…Gatto Panceri(intervista):« Mina? E’ stata uno dei pilastri portanti dell’ intera mia carriera, specie quella autorale»

Nicola Ricchitelli - Dopo il sold out del concerto del 15 febbraio al Memo di Milano, continuano gli appuntamenti live di Gatto Panceri, che sarà protagonista il 3 aprile al Planet di Roma.

Durante questo tour presenterà al pubblico le canzoni contenute nel suo ultimo disco "Pelle d’oca e lividi" e non mancheranno anche i suoi grandi successi, oltre le canzoni che ha scritto per altri artisti, interpretati con il suo stile, come “C'è da fare” e il successo mondiale “Vivo per lei”. 

Sul palco con lui Tato Illiano alla batteria, Giovanni Mautone al basso, Paolo Galletto alle tastiere e programmazioni, Francesco Buonaugurio alla  chitarra e cori, Edoardo Fascione alla chitarra e Nicola Petruccelli al flauto.

«È sempre un bel viaggio per me ripercorrere in un concerto di due ore e mezzo “28 anni di carriera”. È stata una gioia epica il sold out della data milanese. Esibirmi davanti a tanta gente, che mi segue da così tanto tempo significa per me... avere una famiglia allargata! Scoprire volti giovani tra il pubblico è uno stimolo, un invito a proseguire il mio viaggio musicale», commenta Gatto Panceri.

La Voce Grossa ha avuto l'onore di poter scambiare due chiacchiere.

Ospite quest'oggi nel nostro spazio dedicato alle interviste la voce di Luigi Giovanni Maria Panceri, noto a tutti come Gatto Panceri.
Panceri ben arrivato nel nostro spazio qui quest'oggi...
R:«Grazie a voi per l’invito».

"Pelle d'oca e brividi", il titolo del tuo ultimo album, cosa ha ancora da raccontare Gatto Panceri dopo ben 28 anni di carriera?
R:«Più che aver qualcosa da raccontare io credo che un autore debba aver voglia di raccontare qualcosa. Se ha quella voglia, quella esigenza allora continuerà con gioia come me, quotidianamente, a scrivere nuove canzoni . Un album lo incido quando ho almeno 10 canzoni meritevoli da raccogliere in un cd».

Sei reduce dal sold out al Memo di Milano lo scorso 15 febbraio, un modo per affermare che Gatto Panceri c'è nonostante sia poco televisivo...
R:«La televisione oggi (ma anche nelle epoche passate ) non ha mai proposto ogni tipo di musica in modo paritario; spesso alcuni artisti che in tv vanno meno di altri hanno comunque un pubblico consistente che li va ad ascoltare dal vivo. Del resto il pubblico in tv non trova sempre chi vorrebbe vedere ... ai concerti invece  si  può scegliere chi andare a vedere».

Qual è il  tuo rapporto con la televisione?
R:«Io non ho mai avuto partecipazioni  fitte in televisione perché ‘ non mi ritengo un personaggio prettamente  televisivo, ma quando ci sono programmi  musicali e culturali interessanti e mi invitano ci vado di buon grado».

Che rapporto hai con la musica live e con i concerti?
R:«Ottimo. Sono un musicista diplomato in conservatorio e quando suono e canto sono sempre felice . Incontro ai concerti da vicino il pubblico che mi segue magari da anni e questo mi da la sensazione di aver coltivato una famiglia allargata di persone che mi vogliono bene e a cui voglio bene  . Mi piace viaggiare e quindi le tournée le amo».

Quanto è stato fondamentale il nome di Mina nella tua carriera in quel lontano 1989?
R:«Mina è stata la prima a darmi fiducia come autore interpretando un mio brano all’inizio della mia carriera. Mi ha da sconosciuto messo in luce agli addetti ai lavori . Direi che è stata uno dei pilastri portanti dell’ intera mia carriera, specie quella autorale».

Panceri può una canzone far la fortuna di un artista?
R:«Certo. Un artista  ha sempre una prima canzone di successo  che gli ha aperto la strada. Ma non ne basta una sola se uno vuole vivere una carriera lunga: ci vuole si quella che ti mette in luce, poi quella che ti conferma e poi via via , con costanza, bisogna scriverne sempre di pregiate, sapendosi anche rinnovare».

Hai mai pensato che avresti dovuto cantare tu la canzone "Vivo per lei"?
R:«La canto ad ogni concerto e l’ho incisa in un paio di miei dischi Live ma discograficamente sono felice di averla affidata alle voci di Giorgia e di Bocelli perché è grazie  anche a loro che è diventata uno dei brani  duettati più belli della musica italiana e uno dei pezzi italiani più venduti nel mondo di tutti i tempi. Un operazione riuscita in modo indiscutibile la definirei, una scelta che mi ha permesso di ottenere riconoscimenti importanti  in tutti i sensi».

È più facile scrivere per sé stessi o per altri artisti?
R:«Per me è la stessa cosa in quanto ogni canzone che scrivo, inizialmente la compongo pensando che poi  la canterò io. Una volta finita però la ascolto e con orecchio da editore posso anche decidere di destinarla a qualche voce che non è la mia, magari femminile per esempio, a cui potrebbe calzare  di più».

Cosa spinge un autore nel dire questa canzone la canterebbe tizio anziché io?
R:«L’affezione al brano. La sua tessitura melodica. Il testo più o meno universale o invece  strettamente autobiografico. Il genere della musica . La coerenza col mio percorso artistico».

Panceri qualche settimana si sono chiusi i battenti del 70 festival di Sanremo. Che ricordi evoca in te quel palco?
R:«Ricordi belli, di tappe fondamentali della mia carriera: ho nitide in mente le 3 edizioni in cui ero cantante in gara e le 6 edizioni in cui come autore avevo canzoni mie in gara cantate da altri. Posso solo dire un grazie di cuore  a Sanremo».

Presente, passato ed ora futuro... Chiudo chiedendoti quali i tuoi prossimi progetti..
R:«Continuare a scrivere belle canzoni per poter incidere presto il mio tredicesimo album è il mio imperativo. Continuare a essere in ottima salute per suonare dal vivo e sentirmi vivo in modo itinerante e dinamico è la mia preghiera. Pubblicare un libro autobiografico che ho pronto da un po’ e potrebbe essere adesso o  presto il momento giusto per  farlo uscire potrebbe darmi soddisfazioni inaspettate. La mia vita  è piena di musica ma non esclusivamente di quella. Amo molto i cani e ho realizzato da poco un sogno che voglio far crescere: ho aperto un mio centro cinofilo il “ Dolce Vita ... da cani “ che sorge a Casatenovo (Lecco) nella mia Brianza. Musica, animali e natura sono gli ingredienti della mia felicità».
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