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La Voce Grossa di…Tecla(intervista):«”8 Marzo”? Mi piacerebbe che diventasse un inno alla femminilità»


Nicola Ricchitelli - È stata indubbiamente una delle protagoniste di questa 70° edizione del festival di Sanremo, dove con il brano “8 Marzo” ha sfiorato la vittoria finale nella sezione Nuove proposte.
Ospite quest’oggi dello spazio dedicato alle interviste de “La Voce Grossa”, Tecla Marianna Insolia, o più semplicemente Tecla.

Marianna, innanzitutto ti do il consueto benvenuto, ripresa dalla sbornia che lascia un esperienza come Sanremo ?
R:« Chiamatemi Tecla, è il mio nome. Grazie mille e no, non penso di essermi ancora ripresa!».

Che significato ha avuto per te stare su quel palco?
R:« Non è stato semplicemente un sogno ad occhi aperti, ma una grande esperienza formativa ed estremamente divertente!!».

Soprattutto come hai vissuto l’attesa di doverci salire?
R:« Ammetto di avere vissuto quest’attesa con grande agitazione, ma molta carica, non stavo più nella pelle, avevo voglia di cantare!!!».


Quanta fatica e quanti sacrifici per guadagnarti qual palco?
R:« Penso che se fai qualcosa con passione, sacrifici non sono mai. Però sicuramente tanta fatica, e studio, non basta soltanto sognare ma bisogna impegnarsi per ottenere ciò che si vuole».

Come vedere questo secondo posto? Come un bicchiere mezzo pieno o come un bicchiere mezzo vuoto?
R:« Io lo vedo come un bicchiere che ha bisogno di essere riempito nel tempo, non ho fretta e sono sicura che il “momento atteso” arrivi per tutti».

“8 Marzo”, quale la forza di questo brano e come mai hai scelto di farlo tuo?
R:« La forza di questo brano è il pezzo in se!! Mi piacerebbe che “8 Marzo” diventasse un inno alla femminilità, da dedicare a tutto il mondo femminile e non... l’ho scelto perché mi ha emozionato e speravo che potesse risvegliare i cuori e gli animi di molte persone».

Un brano che ad ogni non è passato inosservato visto la vittoria del premio “Enzo Jannacci” e del premio “Lucio Dalla”, quale il messaggio che vuole lasciare specialmente alle ragazze della tua età?
R:« Di non farci umiliare, ed è un messaggio che voglio lanciare a tutti, senza fare distinzioni.
Tutti possiedono forza e coraggio, ne sono più certa, dobbiamo credere più in noi stessi... nessuno lo farà per noi, amiamoci».

Sedici anni sono assai pochi per progettare un futuro, ad ogni modo cosa vedi aldilà di questa esperienza?
R:« Cerco di non crearmi aspettative, però spero in un futuro infinito, ricco di scoperte, magari ogni giorno diverse!!».

Ricordiamo che tra l’altro nei prossimi giorni ti rivedremo nelle vesti di attrice nella fiction “Vite in fuga”, qual è il tuo rapporto con la recitazione?
R:« Mi piace recitare, mi piace cantare, mi piace disegnare, leggere, cucinare, imparare ecc...
Il mio rapporto con la recitazione è come quello del canto, anzi, come quello di tutte le mie passioni, ovvero totale e pieno di sorprese».

Non andando molto in là con il futuro ma restando ancorati al presente, in quali altri progetti ti vedremo impegnata nei prossimi mesi?
R:« Ancora non posso dire niente di sicuro,  vorrei scrivere qualcosa di interamente mio (anche se forse un po’ prematuro). Speriamo in progetti interessanti che riescano a tenere viva la mia passione».


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