La Voce Grossa di…Daniele Barsotti(intervista):«Nel mio nuovo singolo “Sotto quale cielo” canto il bisogno di credere sempre in qualcosa»
Di
Redazione – Dallo scorso 13 marzo in radio e digitale “Sotto quale cielo”, il
nuovo singolo di Daniele Barsotti con Simona Atzori. Il brano, scritto da
Andrea Gallo e Massimo Tornese, racconta la storia di due amori finiti, che
hanno lasciato un segno indelebile nei due protagonisti, i quali continuano
nonostante tutto a credere all'amore. La cornice della storia è Roma, città
eterna, e come in un vecchio film, che non passa mai di moda, i protagonisti
persi tra un'alba fredda, un taxi e una manciata di ricordi, si ritrovano a
raccontarsi le rispettive storie, riscoprendosi in qualche modo simili nella
visione dell'amore.
«Mi
sono ritrovata a cantare questo singolo perché una persona speciale, Daniele
Barsotti, ha espresso il desiderio di cantare con me» - afferma Simona Atzori -
«Credo che nulla sia mai per caso, e soprattutto sono convinta che questo brano
abbia un suo percorso. Quando le cose nascono da desideri profondi, basati su
sentimenti di apprezzamento, stima e fiducia, non possono che trovare una
realizzazione».
Il
brano “Sotto quale cielo” accompagnato da un video diretto da Francesco Faralli
e girato a Poggibonsi in Toscana, mostra un binomio imprescindibile: “Arte ed
Emozioni”.
La
parte di pittura e di danza è stata registrata presso l'agriturismo Tenuta Il
Tresto, invece quella in cui Simona e Daniele cantano insieme presso Cantine di
Badia Recording Studio. Nel video la partecipazione straordinaria del danzatore
del Teatro alla Scala di Milano, Salvatore Perdichizzi.
La
copertina del singolo è un dipinto di Simona Atzori che è stato realizzato
durante le riprese del video: «L’ispirazione per questo dipinto nasce dalle
parole nella canzone quando dicono: “Simo, disegna fiori che…”. Ho immaginato
me e i fiori che tante volte nel mio percorso artistico ho dipinto, mischiando
acqua e colore, quasi a voler annaffiare davvero quel fiore che sono io. Così
ho unito queste due immagini per renderle più vicine, il mio sguardo che si mischia
all’unicità del fiore che è dentro di me», commenta Simona.
Dallo
scorso 13 marzo in radio con il nuovo singolo “Sotto quale cielo”, quest’oggi
ospitiamo nel nostro spazio dedicato alle interviste la voce e la musica di
Daniele Barsotti. Daniele benvenuto e grazie per essere qui quest’oggi…
In
questo brano canti il credere nell’amore dopo la fine di una storia di un amore
appunto…da dove nasce la forza di cantare questo sentimento?
R:«
Nasce dal fatto che noi
esseri umani abbiamo un credo di fondo ben saldo. Non importa in cosa crediamo,
l'importante è credere sempre in qualcosa, in qualcuno che stimoli ad andare
avanti nonostante a volte la vita ci riserva delle esperienze non troppo piacevoli.
E' a questo punto che il nostro animo interiore in qualche modo si fa sentire.
Ognuno ovviamente ha i suoi tempi, ma alla fine la forza ad andare avanti verrà
fuori e e sarà più forte, perché laddove siamo provati dalla vita, secondo me
il nostro animo si rafforza, e saremo
più consapevoli di ciò che ci accade».
Sullo
sfondo di questa storia c’è Roma, come mai hai scelto la città eterna come
cornice di questa storia?
R:«
Beh, questa domanda
andrebbe rivolta ad Andrea Gallo e Massimo Tornese, che sono gli autori di
questa meravigliosa canzone e che ringrazio per aver permesso a me e a Simona
Atzori di interpretarla. Dal
mio punto di vista posso dire che Roma è una città grandissima e dal fascino
intramontabile. Città conosciutissima in tutto il Mondo, Roma è facilmente
individuabile e se ognuno di noi chiudesse gli occhi si immagina subito
l'immensità di questa città fin dalla prima frase della canzone : "Roma,
mi sembra dorma ancora....."e questa immagine di "Roma che
dorme" è accompagnata senza dubbio
dai suoi monumenti storici e dai suoi colori, unici ed inimitabili».
Cosa
vogliono lasciare le parole di questa canzone a chi l’ascolta?
R:«
Sicuramente un messaggio di conforto e di uguaglianza.
Uguaglianza nel senso che tutti siamo appunto sotto il solito cielo e tutti
abbiamo problematiche relative ai sentimenti. L' amore che è una parola che si
ripete spesso nel testo della canzone, è la forza misteriosa che ci culla, a
volte ci ferisce ma non passa mai. Credo che ognuno alla fine interpreta a modo
suo questo testo, questa canzone. Le parole utilizzate sono semplici, essenziali, ma di grande
effetto».
Specie
in questo momento che stiamo vivendo, quando è importante credere nell’amore?
R:«
Soprattutto in quelle
situazioni che ci lasciano all'apparenza smarriti. Fermarsi un attimo a
riflettere a capire basta poco. Lasciamo lo spazio al cuore, ascoltiamo noi
stessi. Questo meccanismo non è sempre facile ma credo che se riusciamo a farlo
il risultato sarà ottimo. Credo che l'amore accompagnato dal buon senso siano
le basi per qualsiasi azione o pensiero sia per quanto riguarda le relazioni
umane sia per tutto ciò che è materiale. Nell'arte in generale soprattutto, è
presente spesso questo binomio. Questo
non è un periodo facile in generale, ma se lasciamo spazio a questo sentimento,
l'amore appunto, sapremo uscirne a testa alta e consapevoli che siamo esseri
unici, dotati di grande capacità e intelletto».
Un
brano in cui ti sei avvalso del featuring di Simona Atzori, come è nata questa
collaborazione?
R:«
In realtà seguivo Simona
Atzori su Instagram già prima del nostro incontro. Ero e sono attratto dalla
sua capacità espressiva e verbale di donare agli altri pace, serenità e
positività. La sua caratteristica fisica poi ci insegna molto. La
collaborazione con Simona è nata da
un'idea di Giovanni Balduini, il mio produttore. Giovanni sapeva che ero e sono
fan di Simona Atzori e quando si è
presentata l'occasione di interpretare
"Sotto quale cielo" (
canzone presentata per le selezioni di Sanremo 2020) a Lui è venuta l'idea di
coinvolgere Simona in questo progetto. Io ero molto entusiasta di questa
collaborazione perché finalmente avrei potuto conoscerla di persona, e cosi' è
andata. Simona Atzori all'inizio era perplessa di poter interpretare questa
canzone perché non si definiva una cantante ma dentro di me sapevo che sarebbe
andato tutto bene!!! In questa canzone Simona Atzori attraverso la sua interpretazione ha potuto
regalarci emozioni uniche derivate da uno spirito puro, semplice e saggio. Io,
con la conoscenza di Simona ho conosciuto un mondo superiore, di grande
ricchezza umana».
Tra
l’altro è proprio un suo dipinto la copertina del singolo, cosa le ha colpito
maggiormente?
R:«
Simona credo che sia stata
colpita dal fatto che alla base di questo progetto c'è la genuinità e la trasparenza di rapporti
veri. L'idea del dipinto (come ha dichiarato Simona) nasce dalle parole della
canzone quando dicono :" Simo, disegna fiori che....." l'immagine
rappresenta il suo occhio e il fiore che è lei. Il suo sguardo che si mischia
all'unicità del fiore che è dentro di sé, attraverso una miscela di acqua e
colore».
Daniele,
quali altri progetti bollono per il prossimo futuro?
R:«
Sicuramente l'uscita a
Giugno di un singolo estivo, concerti estivi nelle piazze Italiane e, a
Ottobre circa ,uno spettacolo teatrale
intitolato "Specchio delle mie Brame" in cui attraverso parti cantate e parti recitate,
affronterò problematiche adolescenziali legati alle insicurezze, obesità.
emarginazione e a problemi oncologici fino alla rinascita accompagnata dalla
meravigliosa riscoperta di sé stessi».