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La Voce Grossa di…Nadia Tempest(intervista):« I #disagidi? Prendo spunto dalla vita reale...dalla vita di tutti i giorni»


Nicola Ricchitelli  - Quella di Nadia Tempest – all’anagrafe Nadia Tortorelli – non è solo una questione di numeri, non è una semplice storia di youtuber, non è una semplice questione di migliaia, milioni e innumerevoli click, commenti e followers.

Quella di Nadia Tempest è soprattutto una grande storia di comunicazione ma soprattutto di ascolto, una storia che ha portato questa ragazza pugliese a divenire una delle youtuber più amate dello star system dei vari social della rete.

Più di 900.000 iscritti sul canale Youtube, e post che superano punte di 100.000 visualizzazioni…la sua rubrica #disagidi mette d’accordo utenti di ogni età, ma lei Nadia ai giorni che stiamo vivendo risponde così:« Ora che conosciamo i DISAGI VERI (e, credetemi, nel mondo c’è ancora di peggio purtroppo) capirete certamente perché ho sempre sdrammatizzato sul modo in cui oggi usiamo la parola DISAGIO. I piccoli disagi di ogni giorno devono essere presi col sorriso». 

Nadia da dove nasce l’idea del format #disagidi?
R:«L’idea dei #disagidi è una rubrica che vuole far tirar fuori al mio pubblico – e quindi a tutti coloro che mi seguono – i loro piccolo disagi. Diciamo anche che la parola “Disagio” è un po’ la parola chiave di tutto il mio canale, e vuole in qualche modo dare una misura, un peso a quello che i giovani d’oggi intendono come disagio, perché ovviamente per me come per tutti il disagio è una cosa molto più seria di quella, diciamo che oggi questa è una parola molto inflazionata, quindi l’obbiettivo è proprio questo alla fine, voglio far si che la gente rida un po’ sui propri disagi, anche se in quel momento quel disagio è il problema più grande del mondo, il mio messaggio diventa proprio questo, far si che la gente esorcizzi in qualche modo quelli che alla fine possono essere grandi ma piccoli problemi. L’idea è nata appunto da una mia precedente rubrica che tenevo su un noto sito web dove leggevamo in forma del tutto anonima i segreti di altre persone, a quel punto ebbi l’idea di farmi raccontare dalla persone quelli che erano i loro disagi e commentarli insieme e poterli superare insieme».  

A tuo modo di vedere qual è la chiave del tuo successo? Insomma perché Nadia Tempest piace a tutti?
R:« Non lo so J avvolte mi sorprendo anch’io. La motivazione sta nel fatto che ai giorni d’oggi è raro trovare qualcuno disposto ad ascoltarti, ad interpretare quelli che sono i propri piccoli disagi, soprattutto per quanto riguarda i ragazzi più giovani e quindi gli adolescenti, ma anche i più grandi. Oggi purtroppo la gente ascolta poco, è difficile trovare qualcuno che ti ascolti, che ti sappia dare un consiglio, io invece adoro farlo, è nella mia natura, probabilmente Nadia Tempest piace appunto per quello, perché sa ascoltare, sa dare la propria opinione, condivisibile o meno…»

Chi è Nadia Tortorelli aldilà di quella che vediamo su Youtube?
R:«Nadia Tortorelli e Nadia Tempest, sono due facce della stessa identica medaglia, il mio non è un personaggio costruito, questo senza nulla togliere a chi costruisce un personaggio per lavoro. Nadia Tempest è esattamente la stessa persona che è nella vita reale, una persona con tanti pregi e tanti difetti, che ama ascoltare, che ama la comunicazione, che è stata un po’ la chiave della mia vita fino a questo momento. Nadia è una ragazza pugliese, sposata da otto anni, ho studiato scienze della comunicazione alla Sapienza di Roma, e ho sempre lavorato in ambiti che mi permettevano di comunicare, e credo che con Youtube e sui social in generale, Nadia Tempest nome con cui sono venuta fuori – e che ricorda Joey Tempest voce degli Europe band degli anni 80, la mia musica preferita – è la stessa persona che ama comunicare e confrontarsi con gli altri». 

In base a cosa scegli gli argomenti da affrontare nei tuoi video di #disagidi?
R:«Gli argomenti dei #disagidi gli scelgo tramite i consigli delle persone che mi seguono, loro scrivono tutto nei commenti, io tengo molto ai commenti, perché sono un momento di confronto, e perché no, di lì nascono spunti per prendere nuove idee per nuovi video, chiaramente quello che faccio oltre a piacere a me, deve piacere a chi mi guarda, quindi in tal senso, cerco il connubio perfetto tra quello che piace a me e che quello che piace a loro. Le idee vengono da loro, ma le idee vengono anche da quella che è la quotidianità, che è la cosa fondamentale, visto che viviamo in un mondo che fondamentalmente è uguale per tutti, a prescindere da chi sei, da come ti chiami, da dove vivi. I problemi, i disagi, le gioie e i dolori, sono sempre gli stessi per tutti, insomma è la vita da cui principalmente spunto».    

Cosa c’è dietro la registrazione di un video di Nadia Tempest?
R:«Ci sono io, sono io che mi occupo di tutto, posiziono le luci, parto dall’idea, lo giro, diciamo che non scrivo niente prima, poi però c’è la parte dell’editing che porta via delle ore, c’è l’aggiunta di effetti, la pubblicazione, l’info box dove ci sono le varie informazioni, lavoro che è routine ma che faccio io personalmente».

Nadia, qual è il profilo dei tuoi follower’s?
R:«I miei followers hanno principalmente un età che va dai 15 ai 25 anni, e quindi si va dall’adolescente al giovane adulto, trattando argomenti che possono avere presa più su gli adolescenti, ad argomenti che possono interessare una fascia di età un po’ più grande, ma in linea di massima cerco di trattare comunque argomenti che possono andare bene per tutti, però abbiamo una piccola percentuale che va anche sopra i 30 anni. Diciamo che gli argomenti che riesco a proporre abbracciano una vasta cerchia di età, però il 52% diciamo che sono ragazzi che vanno dai 15 ai 19 anni, quindi principalmente i più giovani». 

Che rapporto hai con loro?
R:«Il mio rapporto è quanto di più amichevole ci possa essere. E’ molto difficile dividersi tra centinaia di persona che ti scrivono in direct, nei commenti, posta privata, Instagram, però anche se è difficile poi rispondere a tutti, diciamo che non c’è un semplice rapporto tra followers e youtuber, con alcuni si è sviluppato un rapporto anche duraturo, ci sono followers che da sempre commentano i miei post, conosco chi c’è dietro quel profilo, ricordo molto bene i nomi che mi seguono assiduamente, diciamo che cerco di essere molto amichevole così come vorrei fosse fatto con me, mi comporto come mi piacerebbe si comportassero le persone che io seguo».

Nadia, quello dell’influencer può considerarsi un lavoro a tutti gli effetti?
R:«Diciamo che influencer è una parola che non mi piace molto, si l’influencer è qualcuno che influenza delle persone, e ci sta che uno youtuber, un blogger, un Instagram star, influenzi il giudizio o il pensiero di una persona. In realtà un po’ tutti – io compresa – possiamo essere influenzati, possiamo essere influenzati dal discorso della signora ferma alla fermata che affronta un tema particolare, insomma siamo tutti potenziali influencer, e tutti possiamo essere influenzati. Però si, questo è un vero e proprio lavoro, questo sul fronte remunerativo/legislativo, ovviamente dipende dai numeri, per quel che mi riguarda, dopo anni posso dire che mis to togliendo parecchie soddisfazioni, è una cosa che non mi aspettavo, ed è forse proprio quello la cosa più bella. Ho aperto un canale Youtube quando ancora non si sapeva cosa fosse la partnership, la pubblicità on line, stiamo parlando del lontano 2010. La cosa si è poi evoluta e mi ha catapultata in questo contesto che è molto più di un lavoro, molto remunerativo ma con tutti gli oneri del caso, e quindi tasse, ricordo che sono iscritta alla Camera di Commercio, ho partita Iva, insomma tutto il mondo delle tasse italiane da pagare, quindi proprio per questo e non solo per questo quindi è da considerarsi un lavoro. Poi ti dico anche che è un lavoro che mi piace, e quando fai un lavoro che ti piace sei una persona molto fortunata, una fortuna che non so quando durerà, ma questo non conta, guardo poco al futuro e mi godo il momento».        

In futuro hai mai pensato di proporre il tuo format per la televisione o per la radio?
R:«Sarebbe bellissimo, anche se la vedo più come una cosa da radio…sinceramente non ci ho pensato, anche se a dire il vero sono format che già ci sono, quello di parlare al telefono e proporre argomenti, sarebbe una bella cosa ma per il momento la tengo gelosamente sul mio canale». 

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