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La Voce Grossa di... Umberto Sardella (intervista): «Il segreto di Mudù? La semplicità»

di Piero Chimenti - Ospite della Voce Grossa, Umberto Sardella attore barese, colonna portante di Mudù. Il comico, nella nostra intervista, oltre del suo rapporto con Uccio De Santis ci ha raccontato di come Mudù dopo la Puglia, ha conquistato l'Italia.

Partiamo con la domanda che tutti si stanno ponendo, quando torna Mudù?

R:«Il ritorno in tv di Mudù, era già in previsione per febbraio/marzo, ma a causa incidente di Uccio De Santis, è stata slittata a maggio, in quanto Uccio già dagli inizi del mese prossimo è pienamente operativo».

Mudù ormai è famoso in tutta Italia. Qual è il segreto di questo format che non 'invecchia' mai?
R:«C'è da dire che la barzelletta è intramontabile. C'è da sempre, ci sarà sempre, fa parte della letteratura italiana, quindi non appartiene soltanto ad una regione, è un linguaggio universale che va bene per tutte le regioni. Abbiamo messo in rete, un format breve da vedere, anche perché le barzellette durano 1-2 minuti, si vedono molto facilmente, molto allegramente sul web, quindi il segreto sta nella semplicità del tutto».

Com'è nato il tuo rapporto con Uccio?

R:«Come tutte le cose ci si incontra per caso, si parla dei propri progetti. Lui aveva quest'idea che aveva già tentato di mettere in pratica ed mi aveva invitato nella sua trasmissione. Sinceramente, parliamo di 20 anni fa, ad altri avevo detto di no, perché non credevo molto nei format televisivi dove non dovevi mettere contenuti, invece, dessi si ad Uccio, perché il suo format lo vedevo carico di contenuti. La barzelletta alla fine è un testo letterario comico, più breve possibile, quindi ha il suo perché».

Nel 2015 sei stato regista ed attore di La Zuite..
R:«E' stata un'esperienza molto bella, perché è stata fatta con attori non professionisti, in un prodotto che è stato gradevole. Per giunta in un dialetto che non mi apparteneva, quello andriese».

La regia è stata un'esperienza estemporanea? Oppure tornerai a dirigere?
R:«Non è stata storia mia dirigere. Mi sono dovuto impegnare nella regia, in quanto non c'era nessuno in grado di farla, quindi volente o nolente mi sono dovuto impegnare. Mi sento più attore che regista, quindi lascio la regia a chi ha voglia di fare la regia. Ognuno il suo mestiere».

Nella tua carriera, d'attore hai fatto più la tv che il cinema...

R:«Beh il cinema è più difficile da fare. Il film è un prodotto molto costoso da fare, difficilmente da fare dalle parti nostre. Il polo cinematografico è Roma, poi ogni tanto vengono giù, girano una settimana qui e prendono qualcuno per farci qualcosa. Quindi è molto più difficile per noi pugliesi, fare un film che per un attore romano, che sta già da quelle parti. Li 'cuociono' tutti là i film, poi vengono una settimana dalle parti nostre, anche perché hanno capito che la Puglia è più conveniente rispetto a le altre parti, infatti a Roma paghi tutto, anche se fai 2 centimetri a piedi li paghi, è solo quello il motivo».

Oltre a Mudù, quali sono i tuoi impegni futuri?

R:«Si ci sono progetti. Però come al solito, noi artisti siamo scaramantici, quindi c'è un progetto televisivo già in atto, c'è un progetto cinematografico in là nell'avvenire, c'è un progetto sul web già in atto, però finché non sono conclamati, non ne parlo finché non vengono conclamati e messi in onda. Comunque è ovvio, perché noi artisti non ci possiamo fermare con un solo prodotto, perché altrimenti poi le barzellette finiscono e poi che facciamo? Ci dobbiamo inventare pure qualcosa no?!».

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