La Voce Grossa di…Amida(intervista):«La mia voce? Per questo dono ringrazio Dio…»
Di Redazione – L’ospite di quest’oggi arriva da Rovigo - figlia d’arte di papà clarinettista e saxofonista – ma soprattutto la sua è una voce che arriva dal mondo del bel canto.
Cantante lirica (soprano), il suo genere è spesso confrontato con Andrea Bocelli e Sarah Brightman. S'ispira a molte melodie sacre come Bach, Gounoud, Schubert , Ennio Morricone. Interpreta lo stile Sud Americano, bolero, swing arrivando all’opera lirica e al musical.
Molto
seguita sui social con i suoi quasi 40.000 followers, lei Amida – all’anagrafe
Eliana Pregnolato – ed è proprio lei ad aver accettato quest’oggi il nostro
invito nel consueto spazio dedicato alle interviste de La Voce Grossa.
Eliana
grazie per essere qui quest’oggi, come stai?
R:«
Ciao grazie a voi per
questa intervista. Io sto bene grazie».
Partiamo
dalla tua voce, che significa per te possedere questo dono?
R:«
Non si è coscienti di
possedere un dono fino a quando non ci sono altri che te lo fanno capire, e
nonostante tutto, ancora non riesci a capirlo fino in fondo, perché quando si
possiede un qualcosa di tanto speciale sembra una cosa così scontata che ti fa pensare
che tutti sono come te. Per questo dono ringrazio Dio e cerco di viverlo con le
regole che mi hanno insegnato a scuola per non danneggiarlo mai».
Quando
hai iniziato a realizzare di avere una voce importante?
R:«
Io sinceramente non lo so
fino a che punto la mia voce sia importante. Di certo so - per quanto mi hanno riferito i miei maestri
di canto e il pubblico dinanzi a cui mi sono esibito - che ho una voce particolare e interessante...».
Iniziano
ad arrivare le prime esperienze, corista e poi solista, in che occasione hai
avuto l’occasione di esibirti in questa veste per la prima volta?
R:«
Ero una ragazzina molto
timida, a 12 anni non riuscivo ad aprire bocca a scuola e per la timidezza, facevo anche scena muta durante l'interrogazione, non perché non studiassi, perché proprio non riuscivo a parlare, il canto è riuscito a sbloccarmi
lentamente, la musica ha iniziato nel darmi tanta gratificazione e stimoli per
aprirmi di più verso il mondo esterno. Dì lì è arrivato il mio primo concorso di
canto, per me non era importante vincere, e non lo è neanche oggi a dire il
vero, so solo che volevo salire su quel palco e cantare quella canzone, perché
mi è sempre piaciuta la musica e questa passione ha spinta oltre, quella ragazza
timida».
R:«
Quando da piccola sentivo
un pianoforte suonare mi innamoravo subito del suo suono, di quei tasti bianchi
e neri, ho capito sin da subito che questo strumento mi piaceva molto, è uno
strumento completo, quel suono mi regalava sensazioni positive, mi emozionava a
tal punto che ho chiesto ai miei genitori un maestro che mi insegnasse a
suonarlo. A quel punto ho preso lezioni private da una maestra di pianoforte
per 3 anni…».
A
questo punto la strada che porta diritta al conservatorio sembra essere la più
scontata, dove studi canto lirico…
R:«
Ti dirò che la strada del
conservatorio non è proprio la più scontata, diciamo che serve una preparazione,
in questo caso è stata proprio la mia maestra di pianoforte a prepararmi. Al primo tentativo c'era
esubero nelle classi di pianisti, onestamente erano più preparati di me perché
avevano iniziato prestissimo a dedicarsi allo studio di questo strumento. Io
invece ho cercato di prepararmi in 3 anni e quindi il mio livello onestamente
non era paragonabile. Dopo aver portato lo strumento di propria scelta, ti spostano
in altre aule con altre commissioni per sapere se sei veramente idoneo a far
parte di un conservatorio. Viene valutato il senso ritmico e l’intonazione,
infatti dopo aver ascoltato la mia voce hanno deciso che dovevo fare canto
lirico, ma ero ancora molto giovane. Quindi ho dovuto
aspettare
un anno per passare la classe di canto perché si inizia a 16 anni e io ne avevo
15. In quel periodo ho potuto fare una bellissima esperienza purtroppo non con
il pianoforte ma lo con lo strumento di viola con un grande maestro che ancora
oggi ringrazio e che porto nei miei pensieri, finché poi ho chiesto il
passaggio e ho iniziato il mio percorso nella classe di canto lirico».
R:«
Far ascoltare la mia voce
alla gente, al pubblico, significa donare ogni volta qualcosa di sé, il che non significa dire “ascoltate quanto brava sono” ma bensì significa regalare un momento di gioia,
la bellezza della vita in sé, dove ascoltare musica fa stare bene, ci fa
pensare meno ai nostri problemi, ci si diverte, si canta anche insieme e si
condivide un momento fatto di cose semplici, dirette, dove arriva quel messaggio
di unione, perché questo è quello che la musica deve comunicare, l'amore nella
sua più perfetta e assoluta bellezza, e voglio aggiungere se mi posso permettere
a tutti quei ragazzi e ragazze che vogliono intraprendere il percorso del
cantante, dell'artista, del musicista, di non cantare, di non gareggiare per
vincere, ma di farlo per partecipare e portare se stesso, quello che è dentro,
che la cosa più importante perché il più bravo, il più bello, il più grande non
esiste, esiste quel qualcuno che sa veramente arrivare alle persone per
aiutarle per sostenerli anche solamente con due note cantate».
Non
sono mancati nel tuo percorso i concorsi canori, in particolare nel 1999 prendi
parte al “Varaiety” a Porto Maggiore dove vinci e a consegnarti il premio è un
tal Gigi Sabani, raccontaci un po’…
R:«
Ho vinto diversi concorsi
di canto, però quello che più mi è rimasto nel cuore è il “Variety” dove sono
stata presentata e premiata da Gigi Sabani, era il 1999 e io e la mia famiglia
sentiamo il telefono squillare, è un signore che proprio il giorno del mio
compleanno, il 10 agosto, voleva farmi partecipare a una selezione di cantanti
presso un locale di spiaggia della Riviera Romagnola, io non volevo andarci
perché era il mio compleanno e lo volevo festeggiare con i miei amici, ma i miei
genitori mi hanno messo in testa che non lo potevo festeggiare al meglio se non
cantando. Quindi ho dovuto arrendermi e ci sono andata, da lì è partito tutto,
selezione 1, selezione 2, selezione 3, le varie selezioni mi hanno portato alla
serata finale a Portomaggiore dove sono arrivata prima. Posso dire che Gigi
Sabani è stato dipinto purtroppo - qui non voglio creare una polemica che ormai
tace da anni - come una persona non molto seria e invece non è così, perché io
ero ragazzina quando vinsi quel concorso, mi ricordo ancora le sue parole dette
a mia mamma, prima di iniziare la finale, ha pronunciato il mio nome per due,
tre volte, poi ha detto lei è la mamma di Eliana, le stia vicino più che può.
Questa è una frase che c'è rimasta impressa e che fa capire molto Gigi realmente, di come è stato frainteso e colpevolizzato, ma aldilà di
questo anche oggi che sono adulta mia mamma ancora segue quel consiglio del
grande Gigi Sabani, oggi me la porto con me, sta dietro le quinte e aspetta
che io finisca di cantare assieme a mio padre. Non me ne vergogno affatto,
perché non faccio nomi, ma cantanti importantissimi super famosi portano i genitori assieme».
Non
solo musica ma anche social, tanti scatti tanti like, insomma come sei riuscita
a conquistarti un posto nel grande mondo dei social?
R:«
Oggi avere popolarità non è
una cosa molto semplice, ho iniziato postando delle foto fatte con il telefono,
parlando della mia vita con sincerità e semplicità, non sono la ragazza che si
considera la bellona…mi piace essere alla portata di tutti, simpatica,
disinvolta, se domani non ho voglia di truccarmi la storia la faccio lo stesso
su Instagram e posto lo stesso delle foto, a mio marito - che è il mio
fotografo e cura la mia parte artistica durante i concerti - chiedo di non
modificare le mie foto con appositi programmi da computer, perché voglio che la
gente mi riconosca sia nelle foto che nella realtà, voglio essere io con i miei
difetti e con i miei pregi e soprattutto voglio che gli scatti al pubblico, ai followers, arrivino senza con filtri senza e cose che vanno a camuffare quello che è la
realtà, la gente ha bisogno di verità, di foto dove ne esca veramente la
persona o ancora meglio l' anima,
perché di uomini e donne bellissime, di bellezza irraggiungibile, la gente è stanca,
anzi sono quelle foto che vanno ha sminuire quello che sono in realtà le
persone normali, e le persone normali vengono attratte da queste foto troppo
belle ma allo stesso tempo offese. io non voglio apparire in questo modo ma
semplicemente per quella che sono».
Eliana
quali progetti bollono in pentola per l’immediato futuro?
R:«
Mi piacerebbe molto fosse
immediato questo futuro, invece sto lavorando proprio a questo futuro da ben 5
anni, spero di riuscire a terminare questo mio progetto discografico, dove sono
cantautrice di 10 pezzi inediti, un disco che dovrebbe uscire entro il 2020 ma
per ora è sospeso, causa della quarantena. Spero di poter avere il permesso
come tutti, di poter uscire da questo disastro mondiale e di poter accedere
agli spostamenti, solo così posso continuare le mie incisioni e le
registrazioni in sala prove del mio disco, per il resto l'uscita ci sarà
comunque, adesso dare un tempo preciso non posso, ma se il pubblico deciderà di
seguirmi sulla mia pagina di Instagram e sulla mia pagina di Facebook potrà
essere informato di ogni mio movimento artistico».