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La Voce Grossa di…Denise Pantano(intervista):«”Uomini &Donne mi ha fatto credere che l'amore è una cosa meravigliosa!»


Di Redazione – La Voce di quest’oggi arriva in un certo qual senso dal dating show pomeridiano condotto da Maria De Filippi, infatti lei è stata una delle assolute protagoniste del trono over di “Uomini e donne” della scorsa stagione televisiva, accogliamo quest’oggi nel nostro spazio dedicato alle interviste la voce di Denise Pantano.

Denise è consueto partire con un come stai…?
R:« …Diciamo che ho vissuto momenti più gioiosi da diverse prospettive, ma finché siamo qui a raccontarlo non ci dobbiamo lamentare. Purtroppo il quotidiano che stiamo vivendo a livello mondiale, rappresentano scene già viste  nel film interpretato da Will Smith "Io sono leggenda" scene che hanno in un certo qual modo urtato la mia sensibilità, e ritrovandomi ora a riviverle  nella realtà...rabbrividisco! ».

Io farei partire questa chiacchierata da quella corsia di ospedale che vivi tutti i giorni -  visto che anche tu fai parte di quell’esercito di medici e infermieri che stanno combattendo il Covid-19 - com’è la vita in questo momento tra le corsie dei reparti in cui svolgi il tuo lavoro?
R:« La situazione nei reparti è praticamente paragonabile alla corda di un violino, ci sono stati giorni in cui i ricoveri erano degli azzardi in quanto si temeva il contagio Covid-19, per cui i numerosi afflussi di pazienti ricoverati in terapia intensiva coronarica, dove presto servizio, sono stati per un periodo alquanto limitati, dettati dalla psicosi dei pazienti di un possibile contagio. Attualmente i ricoveri sono a pieno regime con una considerevole tipologia di pazienti critici, ogni paziente è trattato come covid-19 anche se purtroppo ci troviamo a prestare assistenza con una forte carenza di DPI, molti di noi abbiamo dovuto provvedere personalmente all'acquisto dei dispositivi per poter garantire un minimo di protezione personale. Purtroppo la situazione già di per se non è delle migliori, visti gli innumerevoli tagli nella sanità, ancor di più si evidenziano in uno stato di emergenza come questo, mi auguro solo che dopo questa guerra  pandemica, possa cambiare in meglio la situazione sanitaria del nostro paese che ahimè non versa in un ottimo stato di salute specialmente al sud, in modo da per poter tutelare la salute dei pazienti e di noi operatori sanitari senza deficienze di nessun tipo, in quanto sulla salute non si fanno sconti e soprattutto non si specula così come hanno fatto molti nella commercializzazione delle mascherine diventato ormai un bene prezioso!».

Che peso ha per te quel camice ogni qual volta lo indossi?
R:« Quando ero piccola non pensavo di  fare l’infermiera, nonostante già ne avessi una in casa, mia madre, anche perché ogni qualvolta mi trovavo a dover fare una iniezione o a fare un prelievo del sangue, svenivo solo al pensiero! E' da quando sono entrata a far parte dell’equipe infermieristica del reparto in cui mi trovo che ho apprezzato molto la professione fermo restando che ho sempre avuto l'istinto naturale di fare del bene al prossimo, ma nella praticità mi intimoriva un po'. Ad oggi  affronto il reparto come una guerriera, in  tutto ciò che c'è da fare per il benessere dell'ammalato. Mi riempie di gioia quando, per qualche giorno i pazienti che non mi vedono in turno mi chiedono "ma come mai non c'eri ieri"? cosi come mi rincuora ricevere elogi dagli stessi pazienti, per come  svolgo il mio operato verso di loro, sottolineandomi che il mio cuore è tanto bello quanto la mia presenza. Ogni qualvolta indosso la divisa, mi sento una forte responsabilità che a testa alta e a cuore aperto mi sento di affrontare. Sono una donna sostanzialmente coraggiosa, con una grande umanità in genere verso l'essere umano, ancor di più verso i più deboli, e non sopporterei mai vedere in difficoltà un paziente senza potermi rendere utile in qualsiasi modo, non rientra nella mia natura. Mi piace strappare un sorriso a quel paziente rassegnato, triste e solo, faccio di tutto pur di riuscirci, (con ottimi risultati) anche se per poco, a farlo staccare dal  pensiero della malattia, a costo di cantare come una campana stonata, l'importante è raggiungere quella linea curva nel volto di chi è li, su di un letto senza alcune aspettative dalla vita, ma sempre con una flebile speranza di poter vivere ancora la luce del giorno e il buio della notte».

Che significa mettere la propria vita a disposizione degli altri?
R:« In questo periodo di emergenza ancor più che mai, la vita degli operatori sanitari è a maggior rischio, ma in questa missione non ci si può esimere, per chi come me ha una forte vocazione per la solidarietà.
Scienza e coscienza sono ingredienti essenziali affinché  la professione possa considerarsi  svolta  nel miglior modo possibile».

Con che occhi guardi in questo momento le tante dinamiche che hai dovuto affrontare nello studio di “Uomini e Donne”?
R:« Per quel poco che ho seguito della nuova edizione di U&D posso dire che certi personaggi mi lasciano sgomenta. In alcuni ho notato un forte accanimento nel voler raggiungere chissà cosa, nel voler sembrare chissà chi. Ho notato pochi interessamenti a voler aprire le porte all'amore e molti personaggi che vorrebbero invece aprire la strada dello spettacolo».

Che valore ha la parola amore in quello studio?
R:« Parlo per me, che l'amore è iniziato nel parterre di uomini e donne in maniera esemplare, mostrando il mio interesse ad un unico uomo, senza molti raggiri, e scene mette napoletane. Mi ero concentrata su l'unica persona che mi interessava da cui poi è nata una storia di quasi 2 anni, che però ad oggi si è conclusa».

Cosa ti ha spinto ad intraprendere quell’esperienza?
R:« .Nessuno mi ha spinto a partecipare, ho fatto tutto io per gioco, così come lo avevo fatto altre volte anni e anni fa, ma non ho mai trovato il coraggio di partecipare. Verosimilmente l'età mi avrà fatto affrontare la cosa con più determinazione e sfrontatezza, per cui quando sono stata contattata dalla redazione, dopo i provini, mi sono buttata in questa, per alcuni versi splendida esperienza in cui ho conosciuto delle fantastiche persone con le quali oggi mantengo i contatti, uno staff di redazione e produzione considerati come membri di famiglia, disponibili e sempre attenti a farti sentire a proprio agio, dall'altro rovescio della medaglia, esperienza che mi ha segnato interiormente ma soprattutto ho capito che purtroppo non ci si può fidare mai al 100% delle persone che pensi di conoscere...ma ahimè, fa parte della vita, sbagliando si impara!».

Cosa ti resta di quei giorni passati in quello studio e dinanzi a quelle telecamere?
R:« È stata una esperienza che mi ha aiutato in primis a rapportarmi pubblicamente esternando dei sentimenti personali, che per come sono fatta io, mai avrei potuto pensare che ciò avvenisse, ma ho capito che quando si provano dei sentimenti e bene dimostrarlo in tutte le forme possibili ed immaginabili, perché reprimersi!?In più oltre all'amore,(anche se ormai concluso) mi porto delle belle amicizie sane e solidali, con le quali ci confrontiamo e ci consoliamo a vicenda in quei  momenti un po' ostici e bui, trovando conforto e soprattutto solidarietà femminile.Uomini e donne” è stata comunque un'esperienza molto bella e impegnativa ,generata da quei momenti frenetici di viaggi, esterne, organizzazioni lavorative etc…ma pur sempre in esperienza che porto nel cuore, perché mi ha fatto vivere momenti di felicità, spensieratezza e soprattutto mi ha fatto (anche se per poco) credere che l'amore è una cosa meravigliosa!»

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