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La Voce Grossa di.. Viola Valentino(intervista):«”Comprami”? Le femministe mi massacrarono appena uscì la canzone…»


Piero Chimenti - Viola Valentino, icona della musica italiana, tornata sulla scena musicale con il suo ultimo album “E sarà per sempre”, composto da 20 pezzi, tra cui 3 inediti e 2 cover (“La mia storia tra le dita” e “Cosa m'importa del mondo”), uscito lo scorso 20 marzo, in questa intervista si è aperta ai nostri lettore raccontando il suo rapporto col pubblico, col mondo gay di cui è diventata col tempo un'icona.

Dopo tre anni, è uscito il tuo nuovo lavoro “E sarà per sempre”, rispetto ai tuoi precedenti album, come definisci questo ultimo lavoro?
R:«Ogni album ha un suo perché, non c'è una differenza. Le scelte musicali sono sempre mie, non vengono fatte per un motivo particolare ma perché era già pronto, dedicato ad un produttore scomparso parecchio tempo fa. Questo è un album particolare perché ci sono brani editi ma non molto conosciuti, o per lo meno non conosciutissimi se non dagli estimatori, e poi ci sono tre inediti. Quindi non c'è nessun tipo di perché, l'ho fatto, non c'è nessun tipo di necessità. Ci sono album e album. Ci sono album che realizzi non rientra in quello che vorresti fare, però lo fai perché potrebbe interessare altre persone. In questo album c'è un messaggio, che è un inno alla vita ma non è dovuto al Coronavirus, non sto lucrando su queste problematiche, però diciamo che ci sono dei brani che secondo me faranno compagnia alle persone che le ascolteranno. Dato che ho sempre cantato brani di un certo livello, ho cantato sempre le canzoni con una 'logica' ed in qualche modo ci sono delle canzoni che possono ricordare questo periodo storico negativo, come il brano Lungometraggio che lo ricorda pienamente, ma non l'ho fatto uscire per farmi pubblicità, ma l'ho inserito in un album che ho creato prima di tutto questo 'macello' . Il messaggio è: ascoltare musica fa bene al spirito, all'anima e al cuore, se poi la musica ha anche dei contenuti di testo o di arrangiamenti, che possono piacere ed essere soddisfacente all'orecchio di chi l'ascolta tanto meglio. Metto sempre delle frasi, scritte da me o da altri, come in questo caso che c'è un Inno alla vita di Madre Teresa di Calcutta, che è l'unica cosa che ho aggiunto dopo, perché mi sembrava giusto in questo momento, e poi la mia frase solita che scrivo sempre quando pubblico qualcosa».

Nel tuo ultimo lavoro ci sono due cover: “La mia storia tra le dita” e “Che m'importa del mondo?” che legame hai su questi brani? cosa è dovuta la scelta?.
R:«A   me piace molto Grignani e “La mia storia tra le dita”, la canto sempre con me stessa. Che m'importa del mondo è una piccola sfida, perché l'ho voluta riarrangiarla in maniera particolare per attualizzarla, quindi è questa la sfida. Sono una grande amica di Rita (Pavone ndr) è stata molto contenta della mia versione».

Come si fa a stare per tanti anni sulla cresta dell'onda nel mondo della musica?
R:«E' un'alchimia che si è creata tra me e la gente, perché si cresce insieme. Ho ammiratori di tutte le età: vado dai 6 ai 60 anni, perché i giovani apprezzano quello che faccio adesso, quelli del passato sono un po' nostalgici   ed ascoltano volentieri cose non recenti però apprezzano quello che faccio di attuale. La magia che si crea non sono date solo dalle canzoni, ma anche dal tuo comportamento televisivamente o radiofonicamente parlando, come ti esprimi quando fai concerti, cosa racconti, tutta una logica che viene da se spontanea, perché c'è un piano, ' faccio questo', 'dico questo', 'canto questo', è tutto molto spontaneo. Penso che questa genuinità che ho nel pormi che piace alla gente».

Sei conosciuta ai più con "Comprami", ma quale brano ti descrive meglio?
R:«Ce ne sono tanti, ma se ne dovessimo sceglierne uno, forse direi "Sola", tratto dal film Delitto sull'autostrada con Tomas Milian. Ma non c'è un brano che mi descriva. Ma non c'è un brano che mi descrive, perché quelli che mi descrivono meglio sono quelli che canto contro le violenze sulle donne, l'omofobia, contro l'abbandono degli animali.  C'è un brano il Suono dell'abbandono, dove mi batto in prima persona come se fossi un cane abbandonato. Ci sono tante sfaccettature, tanti brani che mi rappresentano, c'è quello che mi rappresentano sentimentalmente, dato che non ho avuto una vita sentimentale tutta rose e fiori, i brani malinconici mi rappresentano per quel motivo; quelli che mi rappresentano per la società, mi rappresenta in tanti altri casi. Il brano che mi rappresenta di più in assoluto è “Comprami”, perché è stato il primo brano cantato, che tra l'altro è rimasto ancora nel cuore di tutti e viene ancora cantato, ballato e suonato ma non rappresenta Viola, o forse si, da un lato, perché può essere un po' ambigua: "Comprami non sono in vendita", con le femministe che mi massacrarono appena uscì, forse non avevano capito il senso del brano mi vendo sì ma per un po' d'amore, un uomo gentile, una poesia quindi non sono una 'donna oggetto'. Come per tutte le canzoni, ci sono brani e brani. Brani che se letti tra le righe, non puoi fare il pollice verso senza capire cosa vuole trasmettere l'artista in quel momento, insomma “Comprami” era tutto tranne che un brano provocatorio perché è solo la parola 'comprami' che ha dato alla testa un po' di persone ma ringraziamo Dio altrimenti non staremmo qui a parlarne io e te. La canzone mi ha portato fortuna, mi ha portato esperienze, conoscenza, mi ha portato tante responsabilità perché è scattata una molla che non si è più formata».

Sei icona gay, secondo te come bisogna fare per non vedere più l'omosessualità come un 'problema'?
R:«Oggi come oggi, l'omosessualità non è più un problema, è vissuta come problema da gente ignorante che non capisce che esiste l'uomo, la donna ed il gay. Com'è nata non lo so, c'ho un popolo che mi segue, mi segue tanto, vuoi per una canzone, vuoi per come sono fatta o per altro, ma ho uno zoccolo duro non indifferente. Ho sempre affrontato le loro problematiche con intelligenza, in alcuni convegni che ho fatto, sia in concerti e canzoni, comunque ho questo zoccolo duro alle spalle e ne sono ben felice, perché per me non ci sono diversità siamo tutti uguali, siamo tutti figli di Cristo. Se Cristo ci ha fanno chi in un modo, chi in un altro modo, sia fatta la sua volontà ma non vedo nulla di negativo. Tutti gli artisti più importante della moda, del trucco, dell'acconciatura, scrittori di un certo tipo, artisti di grande fama, sono tutti gay. Questo forse vuol dire che i gay hanno un pizzico di sensibilità in più rispetto agli etero?! Hanno un pizzico di sensibilità, quella 'polverina magica' che l'etero non ha, forse non tutti».

Come stai vivendo la quarantena?
R:«Male, perché sono preoccupata anche per la mia salute, per tutto quello che accade, per la ripresa che sarà lentissima, per i concerti che sono saltati. Ogni tanto faccio qualche piccola diretta per cercare di sollevare un po' di spiriti, ci sono quelli che si lamentano, persone problematiche e poi ci sono quelli, che sono la maggioranza, che ti dicono "Ce la faremo". Come la vuoi vivere? Sei tra 'quattro mura', se scoppia un piccolo diverbio in casa ci si innervosisce, è bruttissimo stare in quarantena chiusi dentro. Saluto con tanto amore e tanto affetto, tutti i lettori della Voce Grossa e che Dio ce la mandi buona, perché in questo momento di luce se ne vede poca. Auguro a tutti, me compresa, che questo incubo finisca presto, perché penso ci siano persone che abbiano problematiche enormi, ma tutti ce li avremo se continuiamo così, l'unione fa la forza, ma saremo un popolo di poveracci perché non si sa come fare a mandare avanti le famiglie. Quindi l'augurio è che tutto si risolva al più presto, velocemente. Volevo ricordarvi, infine, che il 14 è uscito il primo singolo dal titolo Da qui all'eternità».

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