Tanti auguri Adriano Celentano! Era il 1979 e un temporale impedì il concerto del "Molleggiato" qui a Barletta
Era
il 1979, il Barletta Calcio capitanato da Paolo Cariati e del presidente
Francesco Francavilla chiude al quindicesimo posto il campionato di serie C1 –
girone B - retrocedendo di fatti in serie C2 – per differenza reti - dopo un
estenuante duello all’ultimo goal con i sardi della Turris.
Era
il 1979 e il caffè si prendeva al Caffè
Marzocca oppure al Caffè Rizzitelli su
corso Garibaldi, erano gli anni della “febbre del sabato sera” e Barletta
ballava al Bla Bla, all’Occhio, al New York New York, al Cheznous oppure al Blanc
et Noir.
Era
il 1979, e la festa dei Santi Patroni rischiò di finire in tragedia per lo
scoppio di una bombola di gas di un venditore di palloncini, la gente che
assisteva al passaggio di San Ruggiero e della Madonna dello Sterpeto nei
pressi di Palazzo di città, udito lo scoppio pensò ad un attentato, si creò un
fuggi generale che causò qualche ferito nonché qualche svenimento, ai poveri
portatori non vi restò altra scelta che rimanere lì immobili a difendere
l’incolumità in primis dei Santi Patroni e quindi la propria.
Era
il 1979, e Adriano Celentano - 33 giri più e 33 giri meno - incide il ventesimo
album, “Soli”, è appunto il famoso brano scritto con Toto Cutugno a dare il
titolo al nuovo disco ed il Molleggiato
è tornato a fare concerti dal vivo a distanza di due anni, sarà una tournee da
record con 50.000 tagliandi staccati allo stadio di Rimini, 45.000 al “Comunale”
di Torino e 65.000 al “San Paolo” di Napoli. Sarà l’ultima tournee prima di uno
lungo stop che si concluderà solo nel 1994 quando l’artista milanese riprenderà
a fare concerti dal vivo dando il là ad un tour europeo. Quella di Barletta
doveva essere l’ultima tappa pugliese, era l’agosto del 1979 e Adriano
Celentano si trova in un albergo di Barletta, avrebbe dovuto tenere un concerto
proprio nella città della Disfida, peccato che poche ore prima dell’inizio del
concerto un violento temporale manda in frantumi il sogno di 8000 fans del Molleggiato che aspettavano di vivere
una serata storica da raccontare ai posteri. Il maltempo di quel caldo agosto
del 1979 provocò al cantante un danno di quasi 150 milioni di vecchie lire –
andarono distrutti il parco luce, gli impianti di strumentazione e
amplificazione elettronica - che costringono di fatto al Molleggiato ad annullare la data barlettana. A nulla valsero le
proteste dei tanti giovanissimi che avevano fatto enormi sacrifici per quel
biglietto, così come a nulla servì lo scarno comunicato fatto diramare dal
responsabile della produzione spettacoli del Clan, Luigi Canzi:« Celentano è rimasto per tutta la notte a
Barletta ed avrebbe replicato volentieri se il danno non fosse stato così
rilevante e irrimediabile. Abbiamo cercato in ogni modo di sostituire gli
strumenti per allestire comunque la serata, ma non ci è stato possibile. A
causa di precedenti impegni contrattuali, Adriano è dovuto ripartire subito per
Martina di Massa da dove continuerà il suo giro solo se i tecnici riusciranno a
trovare a Roma il materiale per rimpiazzare quello distrutto».
La
produzione parlò di un rinvio al 18 e 21 agosto di quell’anno ma di fatto il
concerto fu annullato a tutti gli effetti mancando di scrivere una pagina che
sarebbe stata storica per la nostra città che si sarebbe negli anni inorgoglita
di aver ospitato uno dei più grandi artisti della musica italiana.
Ad ogni modo buon compleanno Adriano…