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“C’È ANCORA UN BRINDISI DA FARE”, il nuovo singolo dei PANTA


“C’è ancora un brindisi da fare” è il titolo del nuovo singolo dei Panta
, una canzone dedicata al bisogno di andare oltre gli schermi, per ritrovare sguardi, cuori e anime. Frutto della loro innata attitudine rock e post-punk, il brano vuol essere uno stimolo per non farsi inghiottire da timori e abitudini, una parete alla quale appoggiarsi per andare oltre l’indifferenza e ritrovare la nostra parte più vitale, autentica.

 
Anche quando il mondo sembra sempre più governato da algoritmi, logaritmi e cifre, rimaniamo inguaribilmente umani: abbiamo bisogno di sapori e colori, abbiamo bisogno di anime a cui comunicare il nostro amore, cuori da ascoltare in silenzio.
 
“C’è ancora un brindisi da fare” su Spotify: https://open.spotify.com/track/4L5wVxjoD4cNaBB0LSdpv5
 
I Panta sono un gruppo indie rock. Con un immaginario che spazia dalle arti all’impegno sociale, hanno costruito un sound potente e riconoscibile, che ha permesso loro di distinguersi nel panorama della musica indipendente. Negli ultimi 5 anni si sono dedicati alla costruzione di un ponte tra Italia e Inghilterra, collaborando con ONE, l’ong di Bono Vox, con Steve Lyon e accettando l’invito degli Abbey Road Studios, dove sono al lavoro sul nuovo materiale.
 
 
I PANTA PARLANO DI “C’È ANCORA UN BRINDISI DA FARE”
“Che bello guardarti nell’anima / non siamo soltanto dei numeri.”
 
"C’è ancora un brindisi” da fare è il brano con più “attitudine” che abbiamo mai realizzato. Racconta una disposizione della mente, quella di tenere acceso il legame con le persone e con le cose in un momento in cui spesso non è possibile farlo, e un atteggiamento artistico, quello di rispondere a tempi così duri con un messaggio musicale estremamente diretto, che riporta alle venature più “urbane” dell’Indie Rock e del Post-Punk.
 
Se lo scorrere del nostro tempo è scandito da numeri e dati, codici e algoritmi, dalla strada arriva un muro di suono che invita a ricordarsi quanto sia infinitamente più bello guardare all’anima delle persone e delle cose, resistendo a quel destino di reificazione e di riduzione a numeri verso cui il corso del mondo sembra irrefrenabilmente dirigersi.
 
Ogni strofa è una condivisione con l’ascoltatore, un’esortazione a vedere nel presente tutti i motivi per cui, nonostante le difficoltà, varrebbe comunque la pena brindare e a immaginare nel futuro tutti i brindisi ancora da fare. Ogni minimo e tenace momento di felicità quotidiana, come lo spazio di un brindisi, diventerà allora un atto d’amore, “che muove il sole, ti entra dentro e si impossessa di te”.

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