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Anno 2022, i Litfiba saranno tali l’ultima volta, chi tra Pelù e Renzulli ha deciso che sia la fine?


Nicola Ricchitelli – Nel 2010 la reunion che aveva fatto ben sperare, la reunion che aveva messo una pietra sopra a tutto ciò che da Monza in poi - in quel luglio 1999 – aveva gettato benzina sul fuoco, quindi il libro quasi rivelatore scritto da Pelù – “Perfetto difettoso” – dove raccontava i retroscena – ma neanche troppo – di trent’anni di convivenza, e quindi i silenzi di Renzulli che nel frattempo faceva il rock vero con addosso ancora il marchio Litfiba e con Gianluigi Cavallo come frontman, sfornando album di tutto rispetto che la storia musicale ha poi rivalutato, tanto è vero che per fare un “Elettromacumba” ci vorrebbero almeno dieci “Grande Nazione”. Ma quel 2010 per noi fans dei Litfiba – della prima ora o meno – fu visto come la luce in fondo al tunnel, un sogno che si fece realtà coltivato sin dalle ultime note che si consumarono fin dall’ultimo concerto di Monza nel 1999 in poi. Ci è andato bene di tutto da quel momento in poi, ci è andato bene l’album “Grande Nazione”, ma anche “Eutopia”, ci è andato bene di tutto, se non altro che quella reunion è servita a rivederli tutti insieme per l’ultima volta nel 2013 nella “Trilogia tour”, chi si sarebbe mai aspettato di rivedere Gianni Maroccolo assieme alla coppia Pelù/Renzulli e quindi il grande Antonio Aiazzi a distanza di quasi più di trent’anni dall’ultima volta?

Ci è andato bene di tutto, ma questo “Ultimo girone” proprio no, una cosa che si fa fatica a capire, aldilà delle frasi di circostanza nessuno ha poi davvero spiegato i perché di questa scelta, perché mettere la parola fine ad una storia seppur lunga 40 anni? Una scelta che lascia ai tanti fans della band fiorentina mille interrogativi, davvero la coppia Pelù/Renzulli non ha più nulla da dire? Davvero la realtà che stiamo vivendo non dà input alla penna di Pelù capace di scrivere negli ultimi tempi solo robe tipo “Gigante” e “Picnic all’inferno”, ma che da quella stessa penna videro la luce testi come “Dimmi il nome” e “ Fata Morgana”?

A naso questo “Ultimo girone” è l’ennesima scelta da sacrificare sull’altare della musica commerciale, meglio i like dei social e gli ascolti su Spotify, meglio le payette e i lustrini che luccicano dal palco dell’Ariston, meglio la televisione e sedersi dietro ad un bancone a fare i giudici con un buon di quel sano buonismo che non sapevamo ti appartenesse, caro Pelù ci hai dato tanti colpi al cuore, il colpo fatale sarebbe quello di vederti ballare su Tik Tok...ma se non altro cari Pelù e Renzulli…”Dimmi il nome”…chi vuole mettere la parola fine sulla storia dei Litfiba?

 

 

 

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