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La Voce Grossa di …Roy Dolce, professione gigolò:«Agli uomini dico di essere più presenti se non vogliono che la propria donna venga con me»


Piero Chimenti - Ospite della Voce Grossa, il gigolo' più famoso d'Italia, Roy Dolce. Roy nella nostra intervista ci ha parlato di come abbia “rivoluzionato” il suo mestiere da gigolò e fino ad essere ospite di trasmissioni nazionali come Maurizio Costanzo Show, facendo anche una panoramica sulla tipologia di clientela che lo contattano. Nel finale della nostra chiacchiera, Roy riserva un consiglio per i maschietti, per evitare che le loro donne sentano la necessità di rivolgersi ai gigolo'...

Come nasce la tua carriera da gigolo?
R:«La mia carriera circa 20 anni fa, lavoravo nei locali come spogliarellista quando una donna mi conobbe durante uno spogliarello e mi chiese di fare una cosa per lei, che si trattava semplicemente di far ingelosire il marito fingendo un corteggiamento in un locale. Mi sono prestato a questo gioco, sono stato pagato, anche se è durato pochissimo perché il marito si incazzò tantissimo. Da lì si è aperto un mondo, ho pensato che potesse essere un mestiere. Ero in una fase di crisi totale perché avevo poca voglia di lavorare, quello che facevo mi piaceva molto e quindi volevo trovare delle alternative».

Il passo successivo?...
R:«Ho fatto delle ricerche su internet su questo tipo di lavoro e visto che parliamo di vent'anni fa c'era pochissimo e quello che c'era era abbastanza volgare, becero, con peni da fuori, una cosa molto relegata al maschile. Ho provato a pubblicizzarmi anch'io, trovando uno stile mio mostrandomi in giacca e cravatta. Ho iniziato a fare i primi annunci ed ho visto che ho riscontrato un certo successo soprattutto dalle donne perché le donne volevano un uomo affascinante, non amavano quello che si mostrava col pisello da fuori. Da lì mi sono detto:"cavolo sta cosa funziona" e mi sono organizzato con un sito internet grazie ad un mio amico smanettone e si è aperta una carriera che non conoscevo perché ho sperimentato un nuovo personaggio che su internet non c'era è andato molto forte, anzi all'inizio ero molto criticato dai colleghi che mi dicevano:" dove cazzo vai, vestito così sembri un buffone"».


Pero poi hai avuto ragione tu…
R:«Certo, piano piano hanno capito che avevo ragione io e si sono adeguati. Da lì sono partito, ho iniziato i primi lavori, le prime esperienze. All'epoca lavoravo facevo il rappresentante e relegavo tutti i lavori il sabato e la domenica ma erano poco per andare incontro a tutte le necessità che avevo così ho deciso di licenziarmi. Da lì è cambiata la mia vita, perché avevo tutti contro, i miei genitori dato che lavoravo in un'azienda di famiglia, però non ho dato credito a nessuno sono andato per la mia strada, mi sono licenziato e mi sono pubblicizzato meglio con questo mestiere, iniziando a lavorare anche in settimana. Da 20 anni faccio solo questo, non ho fatto altro nella vita».

Com'è cambiato il tuo lavoro con l'avvento dei social?
R:«Prima c'era solo Facebook, adesso c'è TikTok in cui vado fortissimo. Ho iniziato con Youtube perché mi piace fare video, pubblicizzare questo mestiere a livello pratico per spiegare certe dinamiche. Anche da questo ho avuto un certo successo, tanto che i media si sono accorti di me e quindi hanno iniziato ad ospitarmi nelle varie trasmissioni, nei vari talk e da qui nasce il personaggio Roy, rispetto agli altri sono molto mediatico. Per questo ho perso una fetta di lavoro ma ne ho acquistato un altro che magari mi vede più credibile perché passi dai salotti televisivi…».


Quindi quale il cambiamento che hai portato in scena in qualche modo…?
R:«In un certo senso ho portato questa professione, verso un po' più alla Richard Gere in “American Gigolo”, abiti su misura, camicie, cravatte, uno stile più sobrio anche se è una paraculata, però questo piace alle donne. Se invece vuoi lavorare con gli uomini, allora devi mostrare di più la “merce”, ma le donne amano di più l'uomo vestito che l'uomo nudo, amano spogliarlo, amano immaginare, amano illudersi, quindi questo marketing ho visto che funzionava. Ho seguitato, ed ho visto che avevo sempre più successo. Ho avuto anche persone che mi hanno invitato e si è allargato il giro».

Oggi chi sei?
R:«Oggi gestisco due agenzie di gigolò, dove all'interno tutti hanno lo stesso printing perché sono tutti molto eleganti, molto sobri. E' questa la tecnica per imporsi, mentre ieri era tutto più volgare, però anche la volgarità attraeva persone altrettanto volgari. Adesso una donna “comune”, può chiamare un gigolò. Il cambiamento è stato totale, si è sdoganato questo personaggio conosciuto da tutti e quindi molte donne sono venute a conoscenza di un mestiere che prima non conoscevano e leggendo hanno capito che poteva appartenere anche a loro questo servizio, perché ogni donna può chiamare un gigolò, ogni donna può chiamarlo. A questo punto le donne hanno iniziato a chiamare, perché tutte le donne ne hanno bisogno anche se c'è quella che reprime perché moralmente non piace, perché non ha soldi da spendere o è fedele a suo marito. C'è una fetta molto alta che non rispetta tale moralità, come facciamo noi uomini. Ricordati che un uomo su tre va a prostitute in Italia, mentre una donna su tre va a “gigolo”…».


Questo che significa?
R:«Significa che c'è una grande differenza, anche se la media si sta alzando, le donne stanno sempre più assomigliando alle donne, caratterialmente sono diverse. C'è uno stigma, c'è una patologia diversa nel senso che l'uomo va ad escort per scaricare la tensione, per divagarsi, la donna che va da un gigolò ha sempre un problema da risolvere. La donna ci va perché deve risolvere il problema del suo ego, del suo io, situazione matrimoniale. Ci sono donne che sono arse di sesso, arse di sentimenti, ci sono donne che hanno mariti assenti che le trascurano o vogliono capire se ancora funzionano sessualmente. Ci sono casi della donna vergine, che vuol perdere la verginità, ci sono casi di donne normalissime che sono sposate con uomini influenti e non posso tradire il marito con il vicino di casa e 'sputtanarlo', quindi preferiscono il gigolò per tutelare il matrimonio, perché non vanno incontro a grossi rischi, lo paghi e se ne va, non manda messaggi, non rompe le balle, lo chiami solo quando ne hai bisogno. Queste casistiche qui fanno in modo che la donna si senta più tranquilla ed è aumentato il lavoro anche per questo. Questa cosa prima non la conoscevano ma grazie a voi giornalisti, tv, social e tutto questo meccanismo, il gigolò è diventato un servizio socialmente utile».

Sei stato ospite – ricordiamolo - del grande Maurizio Costanzo e alla “Vita in Diretta”. Ti aspettavi questa 'esplosione' di notorietà?
R:«In realtà ho fatto molto per fare questo, nel senso che sono un po' narciso. Ho detto di no ad inviti che non c'entrano nulla. Mi avevano chiamato per “L'Isola dei Famosi” ma non sono andato. Vado in tv se mi chiamano col mio personaggio e a parlare del mio mestiere, altrimenti non vado in tv a fare il pagliaccio. Non sono neanche preparato su certi argomenti, non vado a fare l'opinionista su casi che non mi riguardano. Se c'è una trasmissione in cui trattano temi come prostituzione, legalizzazione, clienti gigolò, clienti Escort, vado perché è il mio settore ma non vado in tv a fare il pagliaccio su argomenti che non mi competono. Ho preso questa decisione e quindi ogni volta che vado in tv mi pubblicizzo e pubblicizzo la community perché non faccio altro che pubblicizzare tutto il settore del gigolò…, perché una donna che ti vede in tv non è detto che chiami me…».

Spiegati meglio…?
R:«Ad esempio i matrimoni sono anni che non ne faccio più, prima ne facevo tantissimi. Ho avuto dei casi in cui mi hanno riconosciuto e quindi difficilmente mi chiamano per manifestazioni pubbliche, cosa che un gigolò fa: funerali, battesimi, un gigolò viene 'affittato' anche per queste casistiche dove non c'è sesso. Non c'è sempre sesso nel nostro mestiere, a volte c'è semplicemente un consiglio, un trasporto, un accompagnamento, tante piccole cose che non rientrano nell'aspetto sessuale. Faccio tutto per la notorietà. Se posti un video lo posti, fai di tutto per esplodere mediaticamente. Anche i social sono delle testate giornalistiche dove puoi avere molta influenza verso il popolo. Faccio di tutto per far crescere questo mestiere, perché sono un po' il guru…».

Quale il sassolino che ti sei tolto dalla scarpa dopo tanti anni?
R:«Ho dimostrato a tutti quelli che mi criticavano che questo è un mestiere che ha un futuro, non si ferma li. Da sette anni ho l'agenzia, sta crescendo anno dopo anno dal punto di vista degli incassi, delle persone che si iscrivono, ormai è la numero 1 delle agenzia in Italia. Mi hanno fatto un servizio alle Iene, mi hanno pubblicizzato il sito. C'è stato un incremento, una pubblicità pazzesca e molti ragazzi si iscrivono e portano soldi. Anche le donne, sentendone parlare si incuriosiscono. Su 100 donne che entrano nel sito 2-3 'consumano'. Di solito la statistica è questa. Non perché sia sfruttamento della prostituzione, ma quell'iscritto se lavora continuerà ad iscrivere, in quanto affitto spazi pubblicitari dove loro mi pagano un affitto, poi se loro guadagnano tanto o non guadagnano nulla è un problema loro. Io non guadagno in percentuale altrimenti andrei galera in quanto sarebbe sfruttamento della prostituzione».

Quale consiglio vuoi dare ad un uomo che non sa approcciarsi con le donna?
R:«In realtà, è un paradosso, sono il meno adatto a dare questi consigli. Il gigolò fondamentalmente, almeno quello bravo ha una psicologia molto pigra, è un po' patologico anche lui. Anch'io sono problematico. Quello bravo è quello che ha la sindrome di Asperger, solitario, non ha amici, bravo su internet a creare la ragnatela e poi aspetta sul divano. Non è un cacciatore, lui è una presa. Sono bravo ad essere preda, come cacciatore sono un disastro. Mi ricordo che quando andavo in discoteca, i miei amici rimorchiano tutti, l'unico che non rimorchiava ero io, perché io ero da rimorchiare, facevo il bello ma non concludevo nulla. Ho capito che ero più bravo a fare la preda che il cacciatore. Che consigli posso dare agli uomini? Posso dare dei consigli su ciò che vedo con le donne…».

Ecco…che donne vedi?
R:«Spesso vedo donne trascurate, poco considerate dai mariti, spesso assenti, spesso hanno l'amante, spesso vanno a prostitute. Sono mariti ingrassati, pantofolai, che non hanno più rispetto per la moglie e la trattano come una colf, come una cameriera quindi non c'è un minimo di attenzione nel chiederle "come stai?" Le piccole cose. Consiglio gli uomini di essere più presenti verso le donne, anche perché poi ti perdonano tutto se sei più presente, più carino. Molti uomini sono assenti, per fortuna mia. Il matrimonio è la base. Lavoro grazie alle unioni come il matrimonio perché il 70% delle donne che mi chiamano sono sposate. Senza il matrimonio il gigolò non esisterebbe, Questa è la prova che noi siamo poligami e non monogami. È lo Stato, la Chiesa che ci impone di essere monogami, ma alla fine i nodi vengono al pettine, la noia subentra e questa è la reazione che viene dalla donna e dall'uomo».

Quindi…?
R:«Quindi il consiglio che posso dare è di essere più presenti se non vogliono che la propria donna vada con Roy…».

Alla fine però non ho ben capito chi sono le donne che chiamano Roy…?
R:«Ci sono le single che mi chiamano, ma sono più festive perché mi chiamano nel fine settimana, per Natale, Pasqua, quando si sentono sole. Le donne sposate, invece, chiamano più infra settimanalmente, pausa pranzo, nel pomeriggio perché la sera tornano dal marito. Le single chiamano quando si annoiano ed hanno il tempo libero come nel weekend. C'è anche questa fetta di mercato di singles costituito dalle vedove, sono più fedeli al marito morto di una donna che ha il marito. La vedova, pensa sempre al marito e non vuole sostituirlo facendo le stesse cose quindi chiama il gigolò perché è solo uno sfogo e non andrà mai ad occupare quello che faceva il marito, quindi il gigolò è la cosa perfetta per molte vedove. Ho molte clienti vedove. Ho fatto un po' una panoramica. Ci sono anche le coppie, voyeur, quelli che ti spiano, quelli che vogliono partecipare, o quelli che ti fanno uscire con la compagna e poi vogliono le foto ed i video. C'è anche tutto questo mondo. Mi sono arrivate anche proposte a 5. Sono stato in Grecia con due escort che abbiamo raggiunto una coppia dove marito e moglie, si giocava sul letto tutti insieme. È una trasgressione molto maschile e le donne per amore accettano. A volte l'uomo è ricco decide lui».

Di solito effettui una valutazione della clientela?
R:«Di solito il contatto avviene tramite messaggino con cui rispondo:" chiamami così ne parliamo". Non do mai indizi via telefono, mail a persone che non conosco in quanto la persona per me deve presentarsi anche per educazione. Appena arriva a chiamarmi, anche se non tutte lo fanno. Da qui capisco quella veramente interessata. Quella che non mi chiama, vuole dire che non è davvero interessata e quindi non interessa neanche a me. Lavoro con donne interessate. Quando mi chiamano li 'partono' bene perché vuol dire che questa donna è davvero interessata a fare questo incontro. Il lavoro inizia lì: i primi 7 secondi devo capire con chi ho a che fare, che donna è, se è bella o se brutta, intelligente, se ricca o se è povera, creare quindi un profilo immaginario. Da lì agisco, e cerco di capire cosa dovrei fare, quando dovrei chiedere, come organizzare il lavoro. Secondo me il gigolò astuto è quello che fa un prezzo in base ad ogni situazione. Quelli che scrivono prezzi fissi, come se il fruttivendolo, sono dei dilettanti allo sbaraglio. Il prezzo va fatto in base alla richiesta, poi va improvvisato alla carenza di questa donna o alla necessità di risolvere questo problema. Una donna vergine che vuol perdere la verginità perché ha incontrato l'uomo della sua vita e non vuol farsi trovare così, ha una voglia molto più alta rispetto a quella che lo fa per sostituire l'amante. A seconda della necessità che percepisci puoi alzare o abbassare il prezzo. Anche a seconda del tenore di vita: se chiedi poco ad una donna ricca la perdi, se chiedi tanto ad una donna povera la perdi. Quindi anche lì devi essere abile. Una volta chiedi ad una donna ricca 10 mila euro perché avevo intuito che fosse molto ricca, mi diede 10 mila euro per un pomeriggio sul divano a guardare un film. Chiacchierando con una donna lo intuisci che macchina ha, dove va in vacanza, chi frequenta. Da li ti regoli. Se ti chiama la ragazzina che fa l'università, non ha soldi, deve perdere la verginità per problemi suoi allora magari vai incontro abbassando il prezzo, tanto le clienti tra loro non si conoscono. Se ad una chiedi 100 euro ed un'altra 1000 euro le due non s'incontreranno mai, non lo sapranno mai che ogni donna si tiene per sé».

Anche perché non ammetterebbero mai di aver contattato un gigolò...
R:«Qualcuna lo ammette anche, qualcuna ne parla con le amiche, qualcuna con lo psicologo, qualche psicologo mi manda anche qualche cliente. Qualcuna lo dice, qualcuna no. Le donne sono molto più riservate rispetto a noi. Noi parliamo negli spogliatoi, ci vantiamo, invece le donne no. Sono molto più intelligenti da questo punto di vista, raramente parlano con altre o si confidano».

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