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Barletta calcio, l’orgoglio e le parate di Provitolo frenano il lanciato Casarano e la crisi biancorossa


Nicola Ricchitelli – Un pareggio insperato, non per quello che si è visto sul campo ma più che altro per la calda settimana vissuta dall’ambiente biancorosso dopo la sconfitta contro la Team Altamura.

A Casarano si rivede assetto e più o meno uomini visti fino a Rotonda, torna la difesa a quattro con Sepe e Rizzo sulle fasce, e quindi De Marino e Silvestri al centro, a centrocampo Mauro Marconato con capitan Antonio Cafagna e Luca Padovano e quindi attacco affidato a Ngom, il “Tato” Diaz e Antonio Caputo.

La partita del “Giuseppe Capozza” di Casarano è un po' lo specchio di questo Barletta in questa stagione, sa essere brutto ma anche bello, nel primo tempo i biancorossi sono quasi ostaggio dei rosso-azzurri, la difesa viene tenuta a galla da un monumentale Amedeo Silvestri mentre Mario Di Marino sembra ancora risentire dell’errore commesso contro la Team Altamura e spesso mostra qualche indecisione di troppo in copertura – anche se nel secondo tempo si rivedrà quanto visto fino a Rotonda - poi c’è Vincenzo Provitolo, un ragazzo di 19 anni che non si fa scalfire da qualche critica di troppo ingenerosamente elargita dopo il derby contro la Fidelis Andria e che si prende la scena con almeno due grandi parate nel primo tempo, i due terzini Ettore Rizzo e Mauro Sepe continuano ad essere oggetti non identificati, il vantaggio del Casarano nasce proprio da due loro errori, il numero 6 biancorosso sbaglia un rilancio in disimpegno, la palla viene recuperata e mandata a finire dalle zone di Giannini sulle fascia sinistra, qui dovrebbe trovare con decisione il numero 28 biancorosso Rizzo a sbarrargli la strada ma invece si ritrova lo spazio utile per puntarlo e mettere la palla al centro per la testa di Gambino che complice un Sepe non proprio all’altezza in marcatura insacca Provitolo.

Il Barletta soffre in lungo e in largo, si vede poco nella metà campo avversaria e quando lo fa lo si deve al numero 10 biancorosso Ngom, a centrocampo soffre Mauro Marconato incapace in questo primo tempo di dare il là ad un’azione, Cafagna e Padovano pressano e lottano su ogni pallone ma faticano quando c’è da uscire palla al piede e creare superiorità. In attacco il “Tato” Diaz lotta e fa a sportellate con la difesa rosso-azzurro, si divora il goal del pareggio su una bella azione di Ngom – buona la gara del 10 biancorosso quest’oggi - dalla destra, poco presente in questo frangente l’altro attaccante, Antonio Caputo.

Nel secondo tempo la musica cambia, i biancorossi sembrano scendere in campo con altro piglio, Antonio Caputo sulla sinistra diventa una vera e propria spina nel fianco della difesa rosso – azzurra, Mauro Marconato a centrocampo tira fuori il meglio del suo repertorio, recupera palla e conquista metri ad ogni azione uscendo palla al piede con grande personalità, i suoi lanci – da far studiare nelle scuole calcio - ad innescare Ngom e Caputo fanno breccia nella difesa avversaria, soprattutto è un grande Amedeo Silvestri a salire in cattedra, lo si vede difendere fino alla metà campo avversaria, è colui che si prende sulle spalle questi ragazzi e li tira fuori da una sconfitta che avrebbe generato un'altra settimana di polemiche, il resto poi lo fanno i cambi di mister Ginestra, entrano Guido Marilungo e Andrea Fornaro ma soprattutto il nuovo arrivato Giuseppe De Marco al posto di Antonio Cafagna, Luca Padovano e Antonio Caputo, modulo quindi che passa al 4-2-3-1, un modulo più congeniale a questo Barletta, peccato che il mister deve fare di necessità virtù.

Il Barletta subisce gli attacchi del Casarano ma non si risparmia nella controffensiva con le folate di Ngom, trova il goal su un calcio da fermo di Marconato girato a rete da Amedeo Silvestri, poi le squadre si allungano e ne vengono fuori occasioni da una parte e dall’altra, è il Casarano a cercare con ossessione i 3 punti ma sulla propria strada trova un grandissimo Vincenzo Provitolo che dice no in tre occasioni, decisiva la parata su botta sicura dell’attaccante rosso – azzurro Corvino attorno al 45° della ripresa.

È un Barletta che barcolla, è un Barletta che lotta e non molla, è un Barletta che nell’ultimo passo verso il baratro trova il modo per tenersi a galla, lo si deve ad un gruppo di ragazzi che al netto di valutazioni tecniche sta onorando questa maglia, lo si deve ad un allenatore che al netto di critiche ingenerose sta tenendo la nave in scia - non ha perso la testa dopo Nardò e non lo ha fatto dopo la sconfitta interna contro la Team Altamura – è a 4 punti dalla zona play off e a -10 dalla Team Altamura capolista fermata dalla Paganese in casa, quanto fatto fin qui non è tutto da buttare, basta solo tifare ed evitare di contestare, ok fischiare ma no contesare...che male hanno fatto i petardi di Casarano.

L’errore di questo Barletta sta anche nel non aver dei leader riconosciuti ufficialmente, l’errore di questa società è stata quello di fare di Ezequiel Schelotto un capitano e di volergli dare tutti i gradi del leader, è arrivato come colui che doveva prendere per mano questa squadra, lui che un vero leader nella sua carriera non lo è mai stato, quella la rispettiamo ma su questi campi ci vuole gente che corre, non bastano le tante operazioni simpatia fin qui portate avanti. Ad una certa bisognerebbe scegliere se fare l’uomo immagine o l’uomo in campo, ma quello fino ad oggi è stato impietoso – al netto dei tre goal realizzati – perché senza lui in campo la squadra ha giocato e corso di più.

Ad oggi i leader in campo sono stati altri, è stato su tutti Mauro Marconato ma anche Massimiliano Marsilli, Amedeo Silvestri e nonostante la sua giovane età giù il cappello dinanzi al carattere di Antonio Cafagna. Ma a Barletta il rispetto te lo guadagni misurando le gocce di sudore, così come Guido Marilungo che dopo le critiche iniziali si sta conquistando il rispetto di questa piazza…

All’orizzonte tre gare alla portata dei biancorossi, Martina, Fasano e Angri sono squadre ostiche ma non impossibili, da aspettarci non abbiamo nulla perché tutto si decide sul campo ma il Barletta visto contro il Gravina può fare tutto, ma soprattutto come dice mister Ginestra possiamo vincere e perdere contro tutti.

    


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