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Barletta calcio, i biancorossi cadono anche contro il Gallipoli ora non ci resta che pregare


Nicola Ricchitelli – Non vinciamo da quasi tre mesi, abbiamo messo a referto un goal in quattro partite ma soprattutto abbiamo racimolato tre punti in nove gare, ma cosa ancor più importante, da tre mesi a questa parte, abbiamo visto più conferenze stampa nella nuova sala stampa del “C.Puttilli” che altrove, va bene far vedere la nuova sala stampa, abbiamo capito che è bella e funzionale, però ad una certa non vorrei che forse ci sta portando un tantino male visto che quello che si dichiara in quelle quattro mura viene puntualmente smentito dai novanta minuti nella domenica successiva, succede quindi che il tifoso biancorosso si fa speranzoso nel sentire mister Dino Bitetto dire che la sua rosa lo sta mettendo in difficoltà, per poi ritrovarselo dopo Gallipoli dichiarare che alla fine non ci ha capito nulla manco lui circa le reali potenzialità di questa squadra e peggio ancora vederlo assumere in vista della gara casalinga contro il Nardò un atteggiamento quasi rassegnato…e a domanda circa un eventuale cambio di modulo avere la sensazione che gli stanno cadendo le braccia.

A Gallipoli i biancorossi giocano un tempo il secondo si accomodano a guardarlo sul divano, si poteva rischiare il naufragio ma grazie a Camilleri e compagnia evitiamo la brutta figura contro l’ultima della classe.

Il Barletta visto in Salento è in realtà meno peggio di quello visto a Castellamare di Stabia contro il Santa Maria Cilento, stesso modulo e più o meno stessi uomini, l’ottimo Vito Lacassia non fa rimpiangere l’infortunato Andrea Lobosco, a centrocampo capitan Schelotto parte dal primo minuto al posto di Andrea Basanisi e in attacco Giuseppe La Monica al posto di Andrea Caputo.

Nel primo tempo i biancorossi partono con il piglio di chi qualcosa vuole fare poi prendono goal attorno al quarto d’ora con una botta di Miggiano per il Gallipoli ed ecco che tutto sembra sgonfiarsi. Gli undici di mister Bitetto accennano alla reazione, tengono i salentini nella loro metà campo, in realtà male non giocano, le cose migliori le fa vedere capitan Schelotto a dire il vero, l’italo – argentino a Gallipoli così come nelle ultime uscite sembra trarre giovamento dalla nuova posizione pensata per lui da mister Bitetto, spesso lo si vede in posizione di raccordo tra difesa e attacco nel ruolo di mezz’ala, non di rado non disdegna incursioni in fase offensiva, bene anche Vito Lacassia che spesso lo si vede scendere sulla fascia destra a svolgere il lavoro che dovrebbe essere cosa di Ettore Rizzo. Sulle fasce ancora male il già citato Ettore Rizzo, malissimo Alessandro Inguscio anche se nella ripresa danno una parvenza di risveglio. Creiamo qualche occasione con Diaz attorno alla mezz’ora e quindi con una punizione di Fabrizio Bramati, ma il Gallipoli del biancorosso paura non ne ha…


Nella ripresa le squadre si allungano, abbiamo la palla del pareggio sul piede di Ettore Rizzo in posizione più o meno defilata su filtrante di Schelotto attorno al 50° minuto ma l’estremo difensore gallipolino Dima è bravo con il piede a chiudere le imposte della propria porta…

I salentini vanno vicini al raddoppio qualche giro di lancetta più tardi con Kapnidis e quindi qualche minuto più avanti con un gran diagonale dal lato destro del campo – qui bravo l’estremo biancorosso Sapri a sventare il pericolo – poi è Schelotto ad avere sulla testa la palla del pareggio attorno alla metà della ripresa su cross dalla sinistra, prima della doppia occasione Diaz/Lamonica cinque minuti prima del 90° sventata dall’estremo difensore gallipolino Dima.

In sintesi il Barletta ha un evidente problema sulle fasce, in un 3-5-2 deve esserci alchimia tra ala e mezz’ala, cosa che a destra in qualche modo va sull’asse Schelotto/Rizzo a sinistra invece il duo Fornaro/Inguscio latita…A dire il vero non ha convinto neanche Fabrizio Bramati spesso troppo lento nel momento in cui doveva far ripartire l’azione, la difesa guidata da Vincenzo Camilleri con Marco Capone e Vito Lacassia al netto di qualche sbavatura specie nel secondo tempo ha dato l’impressione di reggere qualsiasi attacco…Il “Tato” Diaz dopo il buon inizio dal momento del suo arrivo sembra subire un involuzione, da rivedere Giuseppe La Monica, per il nuovo arrivato tanta buona volontà ma poca concretezza.

Dopo la sconfitta in quel di Ugento contro il Gallipoli la sensazione è che l’unica soluzione rimasta è un bel pellegrinaggio a piedi direzione Santuario Madonna dello Sterpeto – se non altro qualcuno potrebbe mettere un po' di minutaggio nelle gambe – stiamo scivolando in maniera imbarazzante verso il baratro, ma non per via di chissà quali limiti tecnici ma forse per la troppa paura di giocare a calcio, perché in molti – ad eccezione di Schelotto – hanno paura nell’osare quel qualcosa in più del compitino assegnato dall’allenatore.

Domenica arriva la seconda della classe, il Nardò non ha bisogno di presentazioni, forse si potrebbero evitare per il momento striscioni e contestazioni verso la società e provare a sostenere questi ragazzi nonostante tutto, una vittoria contro gli uomini di mister Ragno non è impossibile, basta solo crederci e crederci non costa nulla, alla fine non ci è rimasta che la speranza…e votarci alla Madonna dello Sterpeto…

Criticato ma anche insultato e vilipeso, spesso il tifoso biancorosso si è scagliato contro Ezequiel Schelotto, gli è stato chiesto di calarsi una realtà per nulla facile e l’italo – argentino a dire il vero non si sta tirando indietro e lo sta facendo con umiltà dimostrando rispetto per questi colori…Sul braccio ha la fascia di capitano, come tale andrebbe rispettato – anche se quella fascia dovrebbe essere di Antonio Cafagna – ma oggi sarebbe una discussione che poco gioverebbe al momento che questa squadra sta vivendo…

A proposito di Antonio Cafagna...mister Bitetto ci spieghi perché oggi uno dei pochi che ha sudato la maglia biancorossa fino al suo arrivo di colpo è stato messo ai margini del progetto biancorosso…e soprattutto ci spieghi come mai su Mamadou Ngom di colpo ci si è posti l’interrogativo su cosa voglia fare nella sua vita visto che fino alla gara contro il Gravina aveva dato un contributo importante…

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