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La Voce Grossa di…Eleonora Cristiani(intervista): «Senza i tifosi il mondo del calcio non sarebbe quello che è…»


Nicola Ricchitelli – La voce di quest’oggi arriva dalla Calabria ma è una voce che arriva altresì dagli stadi così come la sua molto spesso è la voce dei tanti tifosi cosentini nel contenitore web “Oltreil90esimo”:«…il mondo del web è un mondo bellissimo è bruttissimo allo stesso tempo perché dà voce a tutti per cui ci sono anche persone ignoranti, cattive, stupide e piene di pregiudizi. Anche fuori dallo stadio purtroppo succede, perché appunto anche lì ci sono tantissime persone. Ma comunque per fortuna ci sono anche tante cose belle e commenti positivi che superano quelli negativi».

Sulle pagine de La Voce Grossa accogliamo Eleonora Cristiani.

Eleonora ti do innanzitutto la benvenuta sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Molto bene grazie».

Innanzitutto cosa rappresenta il Cosenza Calcio per te?
R: «A Cosenza la tifoseria è molto calda e presente, un po’ tutti i cittadini tifano Cosenza. Ed anche io ho sempre tifato e seguito il Cosenza. Ho il cuore rossoblù».

Soprattutto perché ad un certo punto della tua vita hai deciso di vivere questo mondo?
R: «In realtà è successo per caso. Sono laureata in Scienze della Comunicazione ma il mondo digital e social era abbastanza lontano da me. Io lavoravo già allo stadio come hostess, mi chiamò una tv web sul Cosenza calcio, non avevo assolutamente nessuna pretesa di lavorare in questo mondo, il calcio l’ho sempre seguito per piacere…dopo pochissimo tempo i miei video fecero centinaia di migliaia di visualizzazioni facendo crescere i miei profili social. Poi vabbè sono cambiate tante cose ma continuai, ed eccomi qui».

Dire di Eleonora Cristiani significa anche dire “Oltreil90esimo” come nasce questo progetto?
R: «Dopo poco l’approdo nella tv web scoppiò il Covid e non so cosa, mi inventai perché il calcio e gli stadi erano chiusi ma raddoppiai i numeri. Mi chiamo un’altra tv web un po’ più organizzata e poi la tv locale più importante in Calabria ma non trovammo un accordo, per cui mandai tutto all’aria, e dato che avevo già una community abbastanza attiva decisi di portare avanti le interviste ai tifosi fuori dallo stadio da sola e per tutta Italia. All’inizio piano piano e con non poche difficoltà. Così Nasce “Oltreil90esimo”|, che è un format interamente curato da me. Dagli accordi commerciali, alla programmazione, al montaggio, pubblicazione, editing e comunicazione…».


Cosa rappresentano le voci dei tifosi per il mondo del calcio?
R: «Tutto. Senza il pubblico, senza i tifosi… il mondo del calcio non sarebbe quello che è, non esisterebbe».

Vi sono state voci particolarmente dolorose e difficile da far ascoltare nel tuo contenitore nel corso di questi anni?
R: «Certo. Il mondo del web è un mondo bellissimo è bruttissimo allo stesso tempo perché dà voce a tutti per cui ci sono anche persone ignoranti, cattive, stupide e piene di pregiudizi. Anche fuori dallo stadio purtroppo succede, perché appunto anche lì ci sono tantissime persone. Ma comunque per fortuna ci sono anche tante cose belle e commenti positivi che superano quelli negativi».

Ancora oggi vi è ancora diffidenza nei confronti di una ragazza che racconta il calcio e il suo mondo?
R: «Viviamo in un mondo purtroppo ancora maschilista in tutti gli ambiti, quindi tante sono le critiche sulle donne, sulle donne che parlando di calcio e sulle donne che hanno un determinato aspetto. La cosa più triste è che la critica più comune è sempre: “chissà come ci è arrivata”. Io non sono arrivata da nessuna parte, ma quel poco che ho costruito l’ho costruito da sola, e come me tantissime altre donne. Sembra però e spero che la situazione stia migliorando perché siamo sempre di più è sempre più apprezzate. Speriamo».

Da Cosenza questo progetto ti ha portato in tutta Italia, che significa per gli italiani tifare?
R: «Tifare per là proprio squadra e andare allo stadio è una cosa bellissima. È amore, è passione, è amicizia, è aggregazione. La cosa più bella secondo me è che è uno dei pochissimi momenti dove si annullano le classi sociali, si annullano le “differenze” perché in quel momento si è lì per un unico scopo: tifare la propria squadra».

Dove vuoi che ti porti nella tua vita professionale il calcio?
R: «Vorrei continuare quello che sto facendo, ovviamente fare sempre di più… ma così nel mio modo. Non mi interessa la fama, la tv ecc… se capita bene ma sempre se capita qualcosa che mi piace fare. Dove mi porterà sinceramente non lo so, speriamo solo a essere felice».

Soprattutto ti pensi in un ambito diverso da quello calcistico in futuro?
R: «Amo l’ambito calcistico e dello sport in generale. Ma non tanto sulla parte “informazione” ma più sul lato di “intrattenimento”. Si mi piacerebbe affrontare anche altri percorsi…chissà».

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