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La Voce Grossa di… Gianluigi “Cabo” Cavallo(intervista), l’ex leader dei Litfiba:«Reunion? Bravi avete fatto bene…»

Nicola Ricchitelli - Nel lontano 1999, a seguito del divorzio tra Renzulli e Pelù, fu chiamato a raccogliere il testimone di quest’ultimo il quale metteva il punto dopo vent’anni alla storia targata Litfiba. Al fianco di Renzulli contribuirà alla realizzazione di tre validi lavori quali “Elettromacumba”(2001), “Insidia”(2002) e “Essere o sembrare”(2006). Quindi l’addio i risultati non proprio esaltanti ottenuti nell’ultimo lavoro e quindi l’avventura in veste da imprenditore nel campo informatico targato Virtualcom.   

D: Dunque Gianluigi, ti ricordo con un microfono a cantare il rock, nel frattempo com’ è cambiata la tua vita?
R:« Direi che sta proseguendo come sempre. Ho sempre avuto la fortuna di poter scegliere cosa fare.  Prima di entrare nei Litfiba nel 1999, la mia vita è sempre stata molto attiva. Sono stato il direttore di due radio in Emilia e allo stesso tempo dirigevo la start-up del settore IT, la Superweb Italia che affrontava con creatività il nascente mercato Web. Anche durante la mia militanza nel progetto Litfiba, ho avuto tempo per seguire altri progetti che mi stavano a cuore. Ho prodotto 4 nuove trasmissioni radiofoniche (l'avvocato del diavolo, Time to Rock, Explorer e l'Eretico ), ho prodotto alcune band, tra cui gli Scaramouche per la Emi, ho partecipato a numerosi progetti di management per aziende toscane, insomma mi sono divertito e mai annoiato».

D: Come nasce il tuo amore per l’informatica?
R:« Da quando avevo 13 anni. Scrivere un programma, progettare un intelligenza capace di trasformare le domande in risposte o azioni in risultati è davvero entusiasmante. il mio primo lavoro vero nell'informatica è arrivato a 14 anni. Dopo la scuola lavoravo in un negozio di computer. Tenevo corsi di programmazione e creavo programmi per le prime esigenze».

D: Quante le soddisfazioni avute in questa nuova avventura?
R:« Tante. Ogni mattina mi alzo con entusiasmo ed energia verso le opportunità. In sede mi aspetta una band fatta di amici, programmatori e designer davvero splendida. Insieme trasformiamo le nostre Vision in progetti concreti, e con nostro stupore, apprezzati in tutto il mondo. E' incredibile pensare che anno dopo anno il nostro mercato si espanso in modo sorprendete. Dalle nazioni più vicine a quelle meno citate come: Malesia, Indonesia, Guatemala, Messico. Ogni giorno è una avventura entusiasmante. Uno dei ricordi più belli  l'ho ripreso durante un conferenza stampa a Monza: vedere una signora di 80 anni sfogliare il suo giornale toccando lo schermo grazie al nostro software : http://www.youtube.com/watch?v=FpoYHwHW4Q0 ». 

D: Ti manca un po’ quel lungo peregrinare di città in città a far tournee?
R:« No credimi… se prima viaggiavo molto, ora è di più! Molti non immaginano cosa facciamo qui in Virtualcom, ma ti assicuro che le tournée non finiscono mai. Viaggiare, conoscere, esplorare, misurarsi con le sfide è il nostro comandamento. Sono sempre in tournée, ma su palchi diversi». 

D: Che ricordi conservi del tuo ultimo concerto con i Litfiba?
R:« Gli occhi, Le mani, gli abbracci, gli sguardi di tutti i ragazzi che ci hanno seguito». 

D:In assoluto quale il ricordo più bello che porti dentro dell’avventura vissuta al fianco di Ghigo Renzulli?
R:« E' davvero difficile dirlo, perché ne ho tanti. A livello personale il più bel ricordo è stato vedere i nostri fan che dopo un concerto in un posto sperduto del sud ( non ricordo precisamente dove ), si sono prestati per fare i Facchini. Quell'evento mi ha davvero toccato e colpito. Ti rubo un pò di spazio, desidero raccontarlo. Dopo lo show, vedo il ns. Ing. Pino Schiavone ( capo del service audio / luci ) scuro in viso. Gli ho chiesto che cosa stesse succedendo… Lui riluttante mi dice : "… no niente Cabo non preoccuparti…un cazzata…". Conosco Pino, qualcosa non andava … Mi faccio sotto e gli estorco il problema. L'organizzatore locale aveva "perso" i facchini per smontare il palco e ricaricare il Camion…. in parole povere se ne erano andati. Questo era un problema. Senza i facchini locali, i ragazzi del Service audio/luci avrebbero lavorato fino a notte fonda per ricaricare il camion con tutta l'attrezzatura. Poi sarebbero dovuti ripartire subito senza dormire per arrivare alla prossima tappa e rimontare tutto. Pericoloso e Assurdo. Cosa potevo fare ? Beh tra amici ci si aiuta no? Mi sono girato verso i ragazzi rimasti dopo la fine del concerto… ma non feci in tempo a finire di raccontare il problema che montarono tutti sul palco e non fecero prigionieri. Le casse volavano di braccia in braccia tra un sorriso e una  battute. Il camion era carico in 30 minuti. Questi sono Fan, Questo è Rock’n Roll. Grandi tutti. Grazie ancora». 

D: Naturalmente come potevi immaginare non poteva mancare la domanda circa il tuo pensiero sul progetto “reunion”…?
R:« Come ho sempre detto a tutti la mia personale opinione è: bravi avete fatto bene. Se le ragioni per la reunion sono vere e sentite non vedo un solo motivo valido per cui non farlo. Mi sembra anche che stia andando molto bene tra l'altro. In bocca al lupo a tutti».

D: La domanda la pongo all’imprenditore, come ve la situazione economica italiana?
R:« Purtroppo è un discorso davvero evidente a tutti. Siamo in un mare di guai seri». 

D: Quali gli ingredienti per tirar il nostro bel paese da queste sabbie mobili?
R:« Evito di darti una risposta retorica e di comodo. Dovrei scrivere una risposta pesante e illeggibile per chiarire il mio pensiero a riguardo. Voglio provare a semplificare il quadro in modo da proporre una provocazione che coglie il senso del mio pensiero a riguardo. Non è facile ma voglio evitare di annoiare. Immaginiamo di essere in un ristorante: i piatti che la gente ordina sono sotto la soglia di qualità minima, alcuni dopo aver mangiato vengono ricoverati all'ospedale, alcuni sono crudi, in altri trovano scarafaggi e mosche morte che cosa fai? Come proprietario, cambi il cuoco o cambi la gestione e magari li denunci e non li paghi per il pessimo lavoro. Qual'è l'analisi che ne esce? Semplice: le diverse gestioni e i diversi cuochi in realtà sono tutti d'accordo e se ne fregano delle persone che vanno a mangiare. Il loro piano e fare quello che vogliono e non quello che dovrebbero. Una persona intelligente cosa fa? CAMBIA RISTORANTE. Trovo stupido insistere e altrettanto stupido accontentarsi. E' necessario prendere atto che la classe politica non cambia se non è esposta al pericolo di perdere i privilegi e i clientelismi alla quale è abituata. E' necessario renderli responsabili delle loro azioni criminose nei confronti del patrimonio pubblico e sociale. La strategia è quella di evitare un voto di gusto, e optare per un voto destabilizzante e strategico. In questo modo le forze in gioco sono obbligate a riorganizzarsi e di conseguenza ri adattarsi al nuovo tessuto. Ma se dopo aver assistito a numerosi, cambi di gestione e di cuochi, nulla cambia.. ma anzi di dicono che la colpa è tua che vai a mangiare li, perché dovresti fare, dire, comportarti…

D: Un progetto nel campo informatico che ti piacerebbe portare a termine?
R:« Ce ne sono molti in Ballo, un riguarda anche il fare musica in un certo modo. Spero di riuscire a trovare risorse e tempo per portalo in porto. Ma nell'immediato credo che mi piacerebbe sentirmi in un paese "digitalmente" avanzato … invece siamo lenti e non totalmente coperti dalla connessione al network. Ma anche qui siamo nella mani di cialtroni e politici che pensano a concedere se gli conviene personalmente e non se farebbe bene alle persone che ci lavorano.

D: Nel futuro di Gianluigi cavallo vi potrebbe essere un ritorno seppur part time nella musica?
R:«Devi chiederlo a quella parte di me che attualmente desidera rimanere in silenzio. Attualmente ci incrociamo ogni tanto e non scambiamo molte parole… ma sento che torneremo a parlarci liberamente».

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