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Hip hop, lì dove la danza unisce e non divide

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Elisa Acquaviva - "Il ballo può cambiare la tua vita; un passo può trasformare le persone, un passo può farti credere di essere migliore, un passo può rendere libera un'intera generazione. ". Comincerò con questa bellissima frase del film “Step Up 3”, perché penso che riassuma in breve ciò per cui mi dilungherò tra qualche riga.
Mi sono affacciata al mondo della danza da bambina e, dovessi spiegarvi cosa mai mi abbia spinto a farlo, non ci riuscirei; so soltanto che certe cose nascono insieme a te, forse anche prima di venire al mondo. Crescendo, mi sono sempre sentita un pesce fuor d’acqua per il semplice motivo che volevo trovare a tutti i costi una valida ragione per dire <<Sono viva!>>. Da ragazzina, fare un giro in moto o indossare una minigonna, era la felicità di molte…ma non la mia; così, ad un certo punto, ho stretto la mano al mio fedele compagno, stringendo con lui un patto che mi ha portato fin qui a parlarvene felicemente: l’Hip Hop. Entrando nel suo mondo, ho trovato la pace dell’anima e, ogni volta, basta un passo per rivoluzionare completamente il mio umore. Ora, non ho scritto queste righe per raccontarvi la mia vita ma, ho dovuto accennare ciò che la danza rappresenta per me, per dare uno sguardo dal particolare all’universale. Oggi, in un contesto barlettano in cui forse ci sono più scuole di ballo che farmacie, nella maggior parte dei casi, non si avverte questa voglia di fare parte di un mondo, in questo caso quello della danza, solo per il piacere di farlo, ma si può avvertire un certo senso di “sfida” per primeggiare in assoluto sulle restanti scuole cittadine. Può anche darsi che questa sia solo una mia sensazione, ma ammetto che, come sensazione, è abbastanza concreta. Come ho già scritto nel precedente articolo, io sono un’insegnante di danza e a volte, durante le  numerosissime chiacchierate con i miei allievi, salta fuori questa problematica della “rivalità” anche in un contesto adolescenziale di allevi appartenenti a scuole diverse.
Ho sempre detto loro di porsi alla danza con umiltà e di pulirsi le scarpe sullo zerbino dell’anima nel momento in cui avessero deciso di entrare in questo mondo; ho tutta una mia teoria a riguardo che ho espresso in questa frase: “Non ballo per essere la migliore, ma perché senza ballare sarei morta… se balli perché ami farlo, sarai il migliore. Sempre.” Ora, io non voglio assolutamente insegnare niente a nessuno, perché l’umiltà fa “toktok” alla mia testa e mi dice che ci sono insegnanti con molta più esperienza di me, data la mia giovane età, però voglio che si comprenda il succo di ciò che ho intenzione di comunicare: la danza deve unire e non dividere! Io purtroppo non ho una scuola di danza tutta mia e magari non posso capire cosa significhi averne una e sentirsi una tale responsabilità sulle spalle, per carità di Dio, lo ammetto… però che senso ha spalleggiarsi l’uno con l’altro? Questo è uno dei motivi per cui amo l’Hip Hop: nelle battles ci si sfida l’uno contro l’altro, ma poi, finita la sfida, ci si stringe la mano e ci si abbraccia come fratelli e penso che non ci sia niente di più bello. Proprio per questo, tornando al discorso “scuole”, pensate a quante cose belle si potrebbero fare, invece, se tutti ci unissimo e facessimo qualcosa di grande, immenso…magari, anche aiutare gli altri, chi sta peggio di noi, perché c’è veramente tanta gente che avrebbe bisogno del nostro aiuto mentre a noi basta un piccolo spazio davanti ad uno specchio per muovere i piedini ed essere felici.
Peace

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