I racconti di Gino Pastore e quella volta che mio padre Filippo...
Vi racconto la storia di
questa fotografia e il titolo recita così! CINQUANTANNI DI MARE. Sulla sinistra
di questa foto c,è il mio defunto papà, e sulla destra Francesco Calabrese
detto sulla marineria SPARISC! questi due vecchi marinai hanno vissuto
inseparabilmente per oltre cinquant'anni sulla stessa barca,notte e giorno,
vento e pioggia,mari in tempesta e scampati pericoli e tragedie,un periodo che va dagli anni venticinque agli anni settantacinque.
Uomini di mare a lottare tutti i giorni con delle barche obsolete. Negli anni
trenta con barconi a vela e poi nel quarantadue,l'anno della mia nascita,mia
nonna paterna fece costruire il primo peschereccio a Barletta e notate bene si
chiamava LA DISFIDA DI BARLETTA su cui mio padre era il comandante. Un mestiere
duro e sacrificante,pericoloso e senza possibilità di potersi arricchire e ricordo
con molta nostralgia negli anni quaranta e cinquanta quando d'inverno le
tramontane duravano diversi giorni a casa di questi due marinai la fame si
tagliava con il coltello. Ma loro erano testardi o forse per mera passione
erano sempre pronti a ricominciare. Mio padre non parlava mai e quando lo
faceva parafrasava un linguaggio di mare, per esempio quando qualcuno di noi
cadeva per terra inciampando,lui con il suo sorriso diceva T NA SCIOUT
AMMER!.Ora guardate bene questi due volti, il sole e il mare è stampato sui
loro visi bruciati dalla salsedine e dal sole perenne in una fotografia
scattata in un momento di fermo dal loro volto non traspare un benchè minimo
sorriso!Questi due uomini di episodi di pericoli scampati e di paura ne hanno
vissuti tanti, però mi piace ricordarne uno in particolare! Era l'anno 1943 di
settembre i tedeschi stavano entrando a Barletta sparando alla cieca e
cannoneggiando palazzi e simboli della città,qualcuno corse sul porto a dare la
notizia e tutta la capitaneria di porto presi dal panico corsero da mio padre
che stava fermo in porto supplicandolo di caricare il peschereccio di tutti gli
addetti alla capitaneria marinai e comandante del porto a mollare gli ormeggi
per navigare verso Bari prima che i tedeschi occupassero il porto di Barletta.
Mio padre sapeva a cosa andava incontro se fosse stato intercettato,visto che a
bordo lui portava gente in divisa. Ma senza scoraggiarsi intrepidamente con
tutti i militari di servizio sul porto ,mollò gli ormeggi per navigare alla
volta del porto di Bari! E infatti nei pressi di ARISCIANNE fù intercettato da
un aereo tedesco e mio padre con sangue freddo fece scendere sotto coperta
tutti quelli in divisa,ma nonostante dall'aereo sulla barca vedessero solo
marinai il pilota si abbassò e sferrò una mitragliata.Per fortuna nessuno fù
colpito! Con quest'azione mio padre poteva essere insignito con la medaglia
d'oro, ma poichè negli anni novanta nessuno potè testimoniare di questo atto
eroico poichè tutti i protagonisti di quel periodo erano morti a mio padre il
presidente della republica lo ha insignito con un misero cavallierato! Lui fù
felice lo stesso e come era fiero di essere diventato CAVALIERE FILIPPO
PASTORE. Storie di altri tempi e storie di sconosciuti uomini di mare!
PS. Questa storia l'ho voluta raccontare perchè come figlio glielo dovevo a mio padre!
GINO PASTORE
PS. Questa storia l'ho voluta raccontare perchè come figlio glielo dovevo a mio padre!
GINO PASTORE