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Skanda Love(intervista):«la Drag Queen è un artista non un transessuale o travestito»

Nicola RicchitelliChi è una Drag Queen? «La drag queen è un'artista di sesso maschile che si traveste da donna per fare spettacolo di qualsiasi genere. Ovviamente c'è da fare sempre una precisazione quando si parla di drag queen perché spesso si utilizza questa parola per indicare transgender o travestite», inizia così la conversazione con Skanda Love – giovane venticinquenne della città di Corato – alle prese nelle sue serate con travestimenti e tacchi a spillo, il quale prosegue: « una drag queen é, sì, un uomo che si traveste da donna ma nella sua vita reale è un uomo contendo della sua fisicità e del suo essere uomo, si traveste da drag per fini prettamente artistici». Di qui una precisazione che sembra obbligatoria: «una trans è un uomo che si traveste da donna perché in realtà si sente donna quindi le motivazioni che spingono al travestimento non sono certamente gli stessi drag; mentre una "travestita" è quell'uomo che si traveste da donna con abiti femminili ma con scopi prettamente sessuali: il travestimento è un modo per avere rapporti sessuali con il pubblico». Insomma, in definitiva: «la drag queen non va confusa con tutto il resto, perché il travestimento è solo una parte della sua personalità artistica. Una drag veste abiti da donna è vero ma molto più eccentrici, molto più esagerati, quasi volendo essere una forma di "caricatura simpatica" della donna reale. Basti pensare che molti uomini nelle feste private spesso si mettono dei vestitini e una parrucca per far ridere la gente nelle feste. Se vogliamo quella è una forma di drag queen primordiale, in quanto lo scopo del travestimento è prettamente artistico, in questo caso è il divertimento».

Vi riportiamo in forma integrale – segue quella ridotta già pubblicata nella settima uscita del nostro cartaceo – della drag queen Skanda Love.

D: Chi è Skanda Love nella vita reale?
R:«Skanda Love è un ragazzo di 25 che ama l'arte in genere. Mi piace disegnare, cantare, cucire, ballare, scrivere canzoni e tante altre cose. Conduco una vita nella normalità, vivo con i miei genitori e lavoro tranquillamente».

D: Come mai hai deciso di vestire i panni della drag queen?
R:«In realtà tutto è cominciato un anno e mezzo fa ma non ci avevo mai pensato prima e mai lo avrei fatto forse, ammetto il mio essere un po’ inizialmente contrario al fatto di travestirmi da donna, ma tutto è successo per caso. Come cantautore di canzoni spesso mi capitava di cantare nei locali e una sera ho cantato un paio di canzoni e fatto uno spettacolo in una discoteca tarantina con una serie di cambi d'abito e balletti. A fine serata, il gestore del locale mi ha chiesto se fossi interessato a fare animazione alla serata tutte le volte, è così è stato. In realtà lui inizialmente voleva me, da ragazzo, vestito con i tacchi semplicemente, una sorta di Kazaky che quest'anno è andato molto di moda. In realtà però io non riesco a vedermi da uomo con i tacchi, per me io da uomo e io da donna (Skanda) dobbiamo essere due entità differenti e mi piace che non si mischino l'una con l'altra.. quindi ho accettato la proposta allettante economicamente ma ho pian piano trasformato il mio personaggio da un performer alla Kazaky ad una Drag Queen stile americano».

D: Qual e' l'orientamento sessuale di una drag queen?
R:«Beh, non esiste un orientamento sessuale corretto per essere una drag queen. Come dicevo in precedenza un uomo che indossa una parrucca e un vestitino in una festa privata per me è anche lui una drag queen, poco curata, ma ha tutte le caratteristiche per esserlo. Ora viviamo in una realtà piena di schemi che quindi classificano il travestimento, al di fuori di quell'esempio fatto prima, come una forma di omosessualità en travesti. Spesso le Drag queen sono omosessuali che si travestono, ma in realtà più grandi, come ad esempio quella americana, non è sempre così. Ci sono sia omosessuali che eterosessuali che si travestono. Perché essere una Drag queen non è una scelta sessuale ma una scelta artistica. Se ti piace cantare e quindi vorresti fare il cantante, puoi farlo sia se tu sia etero che se tu sia gay certamente il mestiere non centra nulla con il tuo orientamento sessuale. Spesso è la nostra testa ad impedirci di essere e di fare quello che vogliamo».

D: Il tuo?
R:«Io preferisco non dirlo perché vorrei con questa intervista far comprendere cosa faccio da Skanda e no da uomo!».

D: Esistono restrizioni mentali da parte di persone omosessuali verso il mondo delle drag queen?
R:«No assolutamente».

D: Come è vista la figura della drag queen qui' dalle nostre parti?
R:«Beh come tutte le cose che non si conoscono, all'inizio spaventa ma poi diventa l'elemento principale di divertimento. Spaventa proprio perché non si conosce la situazione non perché realmente sia così. Tanto è vero che sempre più spesso le serate con intrattenimento drag sono inserite nei programmi settimanali del panorama notturno, tra pub e disco come servizio di animazione per la clientela».

D: Come e' vista la figura della drag queen dalla tua famiglia?
R:«Benissimo. Io come dicevo prima sono sempre stato un appassionato d'arte quindi per loro è normalissimo il fatto che realizzi spettacoli e poco importa loro se da uomo o da donna o da animale J. In realtà mia madre inizialmente mi chiese se mi vestissi da donna perché mi sentissi donna ma io le feci capire che lo faccio solo per motivi artistici».

D: La prima volta che hai vestito i panni della drag queen?
R:«La prima volta è stato tragico. In realtà non c'è stata mai una prima volta effettiva perché il mio passaggio da un modello Kazaky, dove comunque la mia fisicità maschile era evidente, ad un modello drag queen stile americano è stato graduale; quindi non è stato così traumatico per me. Mi piace anche il fatto che mi vede in foto non mi riconosce da uomo nonostante io invece mi riconosca ogni volta J».

D: Quanta preparazione c'e' dietro ad ogni esibizione e nella scelta di abiti e trucco?
R:«Se il lavoro è fatto bene c'è tanto lavoro dietro. Io attualmente sono Miss Drag Queen Puglia 2012, Miss Drag Queen FACEBOOK Italia 2013, Regina d'Inverno SUD 2013 e Regina D'inverno Italia 2013. Ovviamente non tutte le drag mettono spesso tanto impegno nel fare le cose. Ma certamente per aver portato a casa tanti titoli sia regionali che nazionali significa che io di impegno ne metto tanto e non mi pesa perché amo quello che faccio e amo l'arte in tutte le sue forme. Fare la drag non è solo mettere una parrucca e un abitino. Bisogna evitare di essere banali, avere presenza, carisma, mettere in scena degli "spettacoli spettacolari" (cit. Moulin Rouge) insomma tanta tanta arte e tanto tanto impegno».

D: Quali le difficoltà e le soddisfazioni che si hanno in questo lavoro?
R:«Le difficoltà che si incontrano sono tante perché devi comunque far conoscere e poi apprezzare il tuo mondo e il tuo lavoro che spesso viene sottovalutato. Fortunatamente ora ci sono molte realtà che permettono di farci conoscere. E come ci sono tante difficoltà anche le soddisfazioni sono numerose. Io adoro questo mestiere perché mi permette di mettere insieme tutte le mie passioni tutto quello che più amo fare nella mia vita che posso poi metter in mostra nei concorsi e cercare di vincere il titolo per delle soddisfazioni personale e professionali».

D: Il tuo pubblico tipo da che persone è formato?
R:«Il pubblico è davvero vario, dai ragazzini dei pub e delle disco, alle famiglie nelle serate in piazza dove mi è capitato di fare spettacoli ai bambini durante lesserete karaoke. Io poi adoro i bambini quindi ogni volta che ci sono mi piace moltissimo giocare con loro».

D: Che sogni ha Skanda Love per il suo futuro?

R:«Il mio sogno più grande sarebbe quello di confrontarmi ora con realtà più grandi di me perché mi piacerebbe far conoscere quello che faccio e migliorarmi sempre di più e un altro piccolo obiettivo sarebbe far conoscere questo lavoro a tutti per cercare di abbattere come dicevo prima le ennesime barriere della nostra società e cercare di far uscire dagli stereotipi della nostra attuale vita certe convinzioni sbagliate e creare un mondo migliore più libero che critico».

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