Fiera del Levante: giovani e usura nella morsa dell’azzardo
La Consulta Nazionale Antiusura e la Fondazione San Nicola e SS. Medici di Bari, presenti all’ottantesima edizione delle Fiera del Levante, hanno lanciato l'allarme sui dati relativi all'attitudine al gioco dei giovani pugliesi e sulla crescita dei casi di usura derivanti dal gioco.
“In un anno 4 miliardi di euro in Puglia e 88 nell’intero Paese pari al 5 per cento del Pil sono consumati in azzardo”, ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso presidente della Fondazione Antiusura di Bari. Grave anche la situazione tra i giovani: il 25% dei giovani delle scuole superiori pugliesi, di età compresa fra 15 e 19 anni, sostiene che l’azzardo può essere una fonte di reddito, avvalorando il trend nazionale che vede l’espansione del gambling anche tra le fasce a limite della minore età.
Desta preoccupazione anche l’allargarsi delle maglie dell’usura nella filiera del gioco. In Italia un’impresa su dieci è in mano agli usurai, inoltre il 50% delle famiglie che chiedono aiuto alle 28 Fondazioni Antiusura attive sul territorio italiano, sono rimaste vittime degli usurai a causa del gioco d’azzardo.
“La stretta creditizia praticata dalla banche dall’inizio della crisi economica del 2008 ha indotto le famiglie e le imprese a contrarre prestiti a usura”, ha continuato Mons. Alberto D’Urso. “L’usura è un fenomeno strettamente collegato all’azzardo. Sono due facce della stessa medaglia. La gente si indebita a causa della macchinette mangiasoldi distribuite in ogni dove e ricorre all’usura per ripianare le debitorie a causa dell’azzardo. L’usura e l’azzardo sono due fenomeni socio-economici che causano fallimenti aziendali, licenziamenti, dipendenze da droghe e alcol e disperazione fino al suicidio”.
La presenza della Delegazione, guidata da D’Urso, alla Fiera del Levante, ha avuto lo scopo di mantenere alta l’attenzione nei confronti dei fenomeni dell’usura e dell’azzardo che coinvolgono persone e istituzioni.
Alla Fiera del Levante ha partecipato anche l’Associazione “Insieme Contro l’Azzardo”, che da anni collabora con la Consulta Nazionale Antiusura. Durante l’evento il coordinatore Attilio Simeone ha dichiarato di aver chiesto all’esecutivo Renzi un incontro tra le parti per vagliare il provvedimento già annunciato dal premier di voler sopprimere le slot machine da bar e tabacchi, un provvedimento che andrebbe a colpire duramente uno dei segmenti chiave del settore dei Giochi, come dimostrano i dati emersi da un report sull’industria delle slot in Italia. Allo stesso tempo, vista la sua esperienza come avvocato, ha sollevato la questione di illegittimità costituzionale della legge 108/96, che sostiene solo le aziende vittime di usura, negando invece l’accesso ai fondi antiusura da parte delle famiglie colpite dal fenomeno.
In definitiva, dagli interventi delle diverse associazioni emerge la richiesta di aiuto e di collaborazioni da parte delle istituzioni, al fine di porre un freno all’espandersi di una piaga che colpisce, come sua consuetudine, quei segmenti dell’economia più ricchi e allo stesso tempo quella parte della popolazione rimasta intrappolata tra le maglie del gioco d’azzardo patologico. “Dalla morsa dell’usura si può uscire, ma è necessaria la solidarietà e la condivisione del mondo civile, economico e istituzionale”, ha affermato il presidente d’Urso.
“In un anno 4 miliardi di euro in Puglia e 88 nell’intero Paese pari al 5 per cento del Pil sono consumati in azzardo”, ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso presidente della Fondazione Antiusura di Bari. Grave anche la situazione tra i giovani: il 25% dei giovani delle scuole superiori pugliesi, di età compresa fra 15 e 19 anni, sostiene che l’azzardo può essere una fonte di reddito, avvalorando il trend nazionale che vede l’espansione del gambling anche tra le fasce a limite della minore età.
Desta preoccupazione anche l’allargarsi delle maglie dell’usura nella filiera del gioco. In Italia un’impresa su dieci è in mano agli usurai, inoltre il 50% delle famiglie che chiedono aiuto alle 28 Fondazioni Antiusura attive sul territorio italiano, sono rimaste vittime degli usurai a causa del gioco d’azzardo.
“La stretta creditizia praticata dalla banche dall’inizio della crisi economica del 2008 ha indotto le famiglie e le imprese a contrarre prestiti a usura”, ha continuato Mons. Alberto D’Urso. “L’usura è un fenomeno strettamente collegato all’azzardo. Sono due facce della stessa medaglia. La gente si indebita a causa della macchinette mangiasoldi distribuite in ogni dove e ricorre all’usura per ripianare le debitorie a causa dell’azzardo. L’usura e l’azzardo sono due fenomeni socio-economici che causano fallimenti aziendali, licenziamenti, dipendenze da droghe e alcol e disperazione fino al suicidio”.
La presenza della Delegazione, guidata da D’Urso, alla Fiera del Levante, ha avuto lo scopo di mantenere alta l’attenzione nei confronti dei fenomeni dell’usura e dell’azzardo che coinvolgono persone e istituzioni.
Alla Fiera del Levante ha partecipato anche l’Associazione “Insieme Contro l’Azzardo”, che da anni collabora con la Consulta Nazionale Antiusura. Durante l’evento il coordinatore Attilio Simeone ha dichiarato di aver chiesto all’esecutivo Renzi un incontro tra le parti per vagliare il provvedimento già annunciato dal premier di voler sopprimere le slot machine da bar e tabacchi, un provvedimento che andrebbe a colpire duramente uno dei segmenti chiave del settore dei Giochi, come dimostrano i dati emersi da un report sull’industria delle slot in Italia. Allo stesso tempo, vista la sua esperienza come avvocato, ha sollevato la questione di illegittimità costituzionale della legge 108/96, che sostiene solo le aziende vittime di usura, negando invece l’accesso ai fondi antiusura da parte delle famiglie colpite dal fenomeno.
In definitiva, dagli interventi delle diverse associazioni emerge la richiesta di aiuto e di collaborazioni da parte delle istituzioni, al fine di porre un freno all’espandersi di una piaga che colpisce, come sua consuetudine, quei segmenti dell’economia più ricchi e allo stesso tempo quella parte della popolazione rimasta intrappolata tra le maglie del gioco d’azzardo patologico. “Dalla morsa dell’usura si può uscire, ma è necessaria la solidarietà e la condivisione del mondo civile, economico e istituzionale”, ha affermato il presidente d’Urso.