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LA VOCE GROSSA DI...VALENTINA PARISSE(INTERVISTA):«SCRIVO QUELLO CHE SENTO SULLA PELLE»

PIERO CHIMENTI  - Valentina Parisse, giovane cantautrice romana, conosciuta al grande pubblico con l'album di esordio Vagabond che contiene Dont' stop, brano usato da Eni per il suo spot, si sta facendo largo nel panorama musicale italiano, con l'energia e la semplicità dei suoi brani, che è possibile  ammirare in 'Dannata lotta', sulle sfide che la vita ci riserva. Dopo un'estate ricca di impegni e di live, Valentina è pronta a stupire i suoi fans con un nuovo album. Di questo e di molto altro Valentina, con la sua infinita gentilezza, si racconta in questa intervista.


Nel 2018 è uscito 'Tutto Cambia', come mai questo titolo e come è cambiata le tue sonorità negli ultimi anni? 

R:«Scrivendo quello che faccio, le canzoni nascono e crescono, con me, quindi 'Tutto Cambia' è anche un modo per dire che le cose seguono poi il loro flusso naturale e quindi bisogna sempre cercare di adattarsi a questo fiume che va ed può essere più o meno tranquillo. Come si dice in inglese go with the flow». 





Hai iniziato nel 2011, la tua carriera artistica cantando in inglese con Vagabond, per poi cantare in italiano nelle tue successive lavorazioni. Come mai questa svolta artistica? 

R:«Vagabond è nato nel periodo in cui ho vissuto in Canada. Ho iniziato a lavorare nel mondo della musica a 14 anni, in sala registrazione e mentre facevo il liceo classico, la mattina andavo a scuola ed il pomeriggio ero in studio ad incidere le mie prime canzoni, lavoravo anche come corista e facevo ciò che serviva: 'una ragazza di bottega'. Ho messo insieme le mie prime tracce che hanno incuriosito un gruppo di lavoro in Canada, che appena ho finito il liceo mi hanno chiesto di poter andare li a lavorare a queste canzoni in maniera concreta, ed io con quattro lire in tasca, ho fatto la valigia sono partita, sono rimasta 4 anni e così è nato Vagabond. Ho sempre ascoltato musica internazionale e quindi l'inglese e stata una lingua familiare. Quando sono tornata in Italia, non mi aspettavo che Vagabond, avesse fatto tutto questo 'rumore'. Ti rubo un secondo per dirti che vengo da una famiglia molto semplice, non ho in famiglia musicisti, mio papà è un ferroviere ormai in pensione, mia mamma casalinga e tutto ciò che ho fatto è stato con le mie forze. Quando ho in Italia hanno iniziato a suonare Vagabond, quando ho iniziato a fare le prime pubblicità, mi è venuta voglia di cantare in italiano e così è nato 'Sarà Bellissimo' nel 2014». 


Nel 2014 hai iniziato a scrivere testi in italiano, accompagnato da sonorità rock-elettronico... 

R:«E' quello che vivevo in quel momento, per il motivo che quello che scrivo è quello che sento sulla pelle. Vagabond, era il motivo dell'essere fuori di casa, sei lontana e quindi in qualche modo sei una migrante, quindi i temi dell'album rispecchiavano questo». 



Hai preso spunto da qualche artista per le tue sonorità? 

R:«Dal punto di vista musicale è questo per me è tutto ispirazione, perché la musica è dappertutto. C'è una bellissima scena de "Il Postino", di Troisi, dove lui nelle ultime scene, vuole mandare al poeta i suoi della sua isola, che per lui erano un qualcosa di memorabile. Per è quello: tutto per me è musica, anche tutto ciò che succede a livello personale. Dal punto di vista delle sonorità, ce ne sono tante, al momento ti posso dire: Magic Dragon, ti potrei dire One Repubblic, che adoro. Ci deve essere comunque qualcosa di molto vero e molto organico». 

Nel corso della tua carriera, hai dato vita all'etichetta Lab. Quali sono le sue 'sonorità' e verso chi volge le sue attenzioni? 

R:«Anche se adesso sono felicemente legata all'Universal, nasco da indipendente. Arrivata in Canada, tutti i miei amici avevano una start up, che riguardava le loro passioni, che guardava al loro futuro. per creare qualcosa. Dato che la mia vita è la musica, ho pensato di far nascere la Lab, in modo che potessi produrre delle mie cose. Spero un giorno, non troppo lontano da adesso, di poter 'restituire' l'aiuto che ho ricevuto dai grandi musicisti, che mi hanno insegnato tanto, dato la forza e l'entusiasmo di crescere musicalmente. Mi piacerebbe rivolgermi a chi si affaccia nel mondo della musica, l'oggi per domani, cantautrici e cantautori. Sopratutto le cantautrici perché ce ne sono poche. ce ne sono davvero poche, c'è sempre bisogno di dare spazio alle donne». 





Il tuo ultimo singolo, 'Dannata lotta' parla degli insegnamenti della vita. Quale dannata lotta, che hai affrontato ti ha permesso di crescere umanamente che artisticamente? 

R:«La fatica di non essere nessuno, di non avere una vita facilitata, cosa comune a milioni di italiani, lottare per ciò che si ama. Uno non sogna chissà cosa, come il viaggio sulla Luna, ma fare solo ciò che uno ama, ma a volte non è semplice e quindi, gli imprevisti sono stati parecchi, non è stato facile e la canzone parla di questo, da un punto di vista femminile». 

Sei stata componente del 'muro' insieme ad altri 99 artisti in All Togheter Now: com'è stata l'esperienza come giudice? e la convivenza con gli altri artisti? 

R:«Bellissima..bellissima. Un'avventura nata assolutamente per caso, non era previsto, mi hanno chiamata ed ho accettato con grande entusiasmo, proprio perché uno dei miei sogni è quello di 'restituire' quello che la vita mi sta dando, poter essere utile ad altri cantanti, è stata un'esperienza fighissima. I miei colleghi l'hanno resa ancora più facile, perché eravamo 100 artisti, ognuno con la sua personalità, ognuno con la sua storia, ed hanno buttato dentro tutta la loro energia, fighissimo. Consiglio ai giovani artisti di fare ciò che si sentono, di ascoltare solo loro stessi, anzi di ascoltare tutti ma di decidere loro». 



Quali impegni ti porterà quest'estate? 

R:«Portare la mia musica ancora in giro, portarla dov'è possibile. Sono stata da poco a Cremona con questa esperienza con Radio Bruno, che è stata bellissima, una festa fighissima e finire il nuovo disco, che arriverà dopo l'estate. Nel mio nuovo lavoro ci saranno delle partecipazioni pazzesche...appena esce ne riparliamo». 

Un grande abbraccio a te Piero, a tutta la redazione, ai lettori e grazie grazie per la vostra attenzione che è davvero molto preziosa. Evviva la musica. Buona estate. 
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