La Voce Grossa di…Erica Mou(intervista):« “A ring in the forest”, un brano che racconta il rapporto tra uomo e natura
Dallo scorso 14 giugno è disponibile nei digital
store e in radio “A ring in the
forest”, il nuovo singolo internazionale di Erica Mou, distribuito da Artist First.
Essa
nasce come opera musicale e video che racconta la storia di un albero trasformato
in chitarra. Il videoclip mostra
il lento processo di evoluzione artigianale catturato nel tempo, in ogni fase
creativa e in ogni gesto di cura del dettaglio per la produzione dello
strumento. Così, in sintonia con la musica, mette in scena una sorta di mito moderno, che narra, tramanda e
rinnova il legame solidale e di corrispondenza artistica tra la natura e
l’uomo.
Il
brano, interpretato da Erica Mou e prodotto a Londra dalla stessa cantautrice
con la collaborazione di Matthew Ker (alias MaJiKer), è stato scritto dai due
artisti insieme a Piers Faccini. La realizzazione creativa del tutto è durata
dodici mesi, rispettando i tempi della natura, necessari alla sua
trasformazione.
L’intero
progetto, fortemente voluto dall’art director trevigiano Marco Callegari
(Satellite studio), unisce la musica della cantautrice Erica Mou con la
liuteria dell’artigiano genovese Paolo Sussone.
Erica,
permettimi di darti il benvenuto sulle pagine del nostre giornale. Partiamo dal
singolo che ha segnato il tuo ritorno - “A ring in the forest” - innanzitutto come mai la scelta della lingua
inglese per interpretare questo brano?
R:«
Il brano racconta il
rapporto tra l’uomo e la natura e, per un argomento universale come questo, mi
sembrava necessario usare una lingua il più globale possibile. Da qui la scelta
dell’inglese, legata anche al mio trasferimento a Londra, città in cui vivo da
un anno».
“A
ring in the forest”, “Un anello nella foresta”, come nasce questo brano?
R:«
La canzone nasce da un’idea
video, ovvero quella di raccontare la trasformazione di un albero in chitarra
in parallelo con il consolidamento di un’identità personale. Partendo da questa
suggestione ho scritto (insieme a Piers Faccini e MaJiKer) un brano che
racconta la vita di un albero, il distacco che i frutti devono necessariamente
avere, il senso di appartenenza a una terra; metafore dei rapporti familiari».
In
questo brano tra l’altro, importante è stato l’apporto di Marco Callegari, come
è nata questa interazione?
R:«
Marco Callegari è un art
director trevigiano (Satellite Studio) che segue progetti artistici/visuali
bellissimi. Mi ha raccontato la sua idea di video e da lì abbiamo cominciato a
collaborare insieme e a sviluppare un’estetica condivisa, oltre a una bella
amicizia».
Erica
passati due anni dall’ultimo “Bandiera sulla luna”, cose bolle in pentola per
l’immediato futuro?
R:«
Sto lavorando a nuove
canzoni, sia in inglese che in italiano… non vedo l’ora di farvele ascoltare!»
R:«
L’ho sempre creduto, da
quando ero bambina. Perché quando hai una passione così forte, vorresti
viverci, vorresti dedicartici anima e corpo. Poi le prime conferme sono
arrivate subito dopo il liceo e quando ho firmato il mio primo contratto
discografico (con Sugar, a diciannove anni) ho pensato che il mio sogno poteva
realizzarsi. È un lavoro pieno di incertezze, di momenti difficili, ma è ciò
che mi appartiene».
Hai
mai pensato a cosa sarebbe stata la tua vita senza la musica?
R:«
Difficile immaginarlo! Ma
se non avessi composto e cantato canzoni penso avrei ugualmente sperimentato
altre forme di scrittura».
Erica,
cosa ha rappresentato Red Ronnie per la
tua ascesa artistica?
R:«
Red Ronnie è stato uno dei
primi professionisti del settore a credere in me, mi ha supportata tantissimo e
continua a farlo. Continua ad ascoltare attentamente, con una curiosità
invidiabile, e a darmi preziosi consigli».
E
Caterina Caselli? Che ricordi conservi del vostro primo incontro?
R:«
Il giorno in cui ho
incontrato la Caselli è indimenticabile. Ricevetti una telefonata inaspettata
in cui mi chiedeva di presentarmi per un’audizione nel suo ufficio, dopo aver
visto alcuni miei video live su YouTube. Ero in Puglia e mi precipitati in
aeroporto per correre a Milano da lei, quel giorno stesso.
L’esperienza
in Sugar mi ha fatto crescere molto, mi ha insegnato che cosa vuol dire portare
avanti un lavoro in campo artistico, oltre che una passione».
Erica
sono passati sette anni dal tuo primo – e ad oggi unico - Festival di Sanremo, pensi che in futuro si
possano creare i presupposti affinché torni sul palco dell’Ariston?
R:«
Lo spero!».
Cosa
è rimasto di quella esperienza?
R:«
Una grande emozione, un
insegnamento su come affrontare una performance senza farsi intralciare dagli
imprevisti o dall’ansia. Sono rimasti inoltre tanti fan, un pubblico stupendo
con cui continuo a crescere nel tempo. E poi a Sanremo ho conosciuto tanti
altri artisti e operatori con cui sono ancora in contatto e con cui poi, nel
tempo, ho collaborato».
Erica,
dal punto di vista musicale come stai vivendo questa estate?
R:«
Sto facendo qualche
concerto legato all’uscita di “A ring in the Forest”, in cui suono brani tratti
da tutti i cinque album che finora ho pubblicato. Il prossimo sarà l’8 Agosto
sul porto della mia città natale, Bisceglie, accompagnata da Flavia Massimo al
violoncello e da Antonio Iammarino al pianoforte e rhodes».
Erica Mou è una cantautrice italiana, classe 1990, nata e cresciuta in Puglia.
Ad oggi conta oltre seicento concerti in Italia e all’estero (Brasile, Stati
Uniti, Gran Bretagna, Belgio, Francia, Germania, Albania, Ungheria) e ha
pubblicato cinque album in studio.
Nel 2011 l’etichetta Sugar di Caterina Caselli pubblica il suo album “È”,
prodotto dall’islandese Valgeir Sigurdsson, collaboratore di Bjork.
L'album entra nella rosa dei finalisti per la Targa Miglior Opera Prima del
Premio Tenco.
Nel 2012 Erica partecipa al Festival di Sanremo nella sezione dedicata ai
giovani artisti con il brano “Nella vasca da bagno del tempo”. Si classifica
seconda e vince il premio della critica Mia Martini e il Premio della Sala
Stampa Radio Tv.
Nel 2013 pubblica l’album "Contro le onde", prodotto da Boosta,
contenente la canzone "Dove cadono i fulmini", scelta da Rocco
Papaleo come colonna sonora del film "Una piccola impresa meridionale”,
grazie al quale Erica ottiene una nomination ai David di Donatello 2014 nella
categoria Miglior Canzone Originale.
Nel 2015 esce “Tienimi il posto”, album che la porta ad aprire i concerti di
Paolo Nutini, Patti Smith, Susan Vega e Caparezza e a continuare un’intensa
attività live, tra piccoli club, teatri e grandi festival (Primo Maggio a Roma,
Heineken Jammin’ Festival, Arezzo Wave, Wind Music Awards, Sziget,…). Su tutti
i palchi Erica Mou imbraccia la sua chitarra per sperimentare e intrecciare
suoni acustici e linee vocali con loop station e beatbox.
Nel corso degli anni duetta e collabora con Tricarico, Fiorella Mannoia, Après
La Classe, Enrico Ruggeri, Mauro Ermanno Giovanardi, Mirko Signorile, Ilaria
Graziano & Francesco Forni, Diodato, Renzo Rubino, Ilaria Porceddu, Zibba,
Perturbazione e molti altri.
Conduce il programma Sanremo Republic al fianco di Ernesto Assante e Max Giusti
e tiene rubriche su alcuni giornali e riviste (La Gazzetta del Mezzogiorno, The
Collector).
Nel dicembre 2017 esce per Godzillamarket “Bandiera sulla luna”, ultimo disco
di inediti.
Attualmente vive a Londra, dove ha iniziato a comporre e scrivere anche in
lingua inglese.
A giugno pubblica il singolo “A ring in the forest” in formato digitale e in
vinile 45 giri in edizione limitata.