La Voce Grossa dei…Codici a Sbarre(intervista):«Come nasce il nome della nostra band? Nasce dall'esigenza di uscire dal concetto di omologazione…»
Nicola Ricchitelli - Dallo scorso venerdì 14 febbraio in radio, sulle piattaforme streaming e negli store digitali "CAZZOMENE", il nuovo singolo dei CODICE A SBARRE, composto da Maximus, Wenzo e Frammento, che formano un triangolo di influenze, generazioni e background diversi ma complementari. Senza uno dei tre componenti, il Codice non esisterebbe!
La Voce Grossa ha incontrato il trio formato da Maximus, Frammento e Wenzo, per parlare di questo progetto.
Sulle
pagine de “La Voce Grossa” quest’oggi, ospitiamo la voce della band de i
“Codice a Sbarre”, in radio in questi giorni con il singolo “Cazzomene”.
Ragazzi
prima di parlare del singolo, permettetemi di partire da una curiosità, il nome
della vostra band, come nasce?
R:«
Nasce dall'esigenza di
uscire dal concetto di omologazione espresso appunto dal codice a barre,
simbolo usato per identificare oggetti di massa ed uso comune. Un modo per
"tenere sotto controllo".
Questo
ai nostri occhi appare come una galera, da qui le sbarre, perciò sono state
inserite nel nome, visto che la cosa che più ci accomuna è questo senso di
prigionia sociale, dalla quale abbiamo il desiderio e la volontà di evadere».
“Codice
a sbarre”, come si sono ritrovati Maximus, Wenzo e Frammento?
R:«
In maniera molto casuale e
semplice, amici in comune e circostanze che ci hanno portato ad avvicinarci
l'un l'altro. Ma quello che conta è stato il feeling che da subito si è creato,
l'intesa spontanea e la voglia innata di perseguire un obiettivo che ci accomuna.
Accompagnata dalla naturalezza nel creare musica insieme».
“Cazzomene”,
un titolo che evoca ribellione, nella fattispecie di cosa parla questo brano?
R:«
“Cazzomene”, un titolo che
evoca ribellione, nella fattispecie di cosa parla questo brano?
Abbiamo
scelto questo come primo singolo,in maniera anche un po azzardata ed arrogante,
proprio per definire da subito il nostro concetto. Questo è il Codice a Sbarre,
che piaccia o meno. E' la nostra rivalsa, la nostra rivoluzione. Cazzomene è il
nostro monito che vogliamo diffondere tra tutte quelle persone che vivono la
nostra stessa sensazione. Il consiglio da parte nostra di dare voce al bambino
interiore, arrogante e spontaneo di ognuno di noi. Cazzomene è essere se stessi».
Quanto
vi rappresenta questo brano?
R:«
Come ogni altro pezzo del
Codice, al 100%. Perchè noi non ci definiamo con un genere, e tutto quello che
produciamo ci rispecchia dal profondo, in maniera totale».
Quali
i caratteri del vostro progetti musicale?
R:«
Il nostro obiettivo non è
quello di arrivare in alto percorrendo una via già battuta e spianata, ma
quello di aprirci un varco e creare una strada mai percorsa. Cosa che ci viene
facile visti i background diversi che abbiamo, che uniti tra loro danno vita ad
un mood totalmente differente a nostro avviso rispetto alla scena attuale».
Quanta
strada c’è da fare alla realizzazione di un nuovo album di inediti?
R:«
Per il momento abbiamo in
mente di entrare nella scena con degli assaggi di quello che siamo e di quello
che abbiamo da offrire. Piccole perle per capire di cosa siamo capaci.
Sicuramente un domani prevediamo di concentrare gli sforzi per un possibile
album...poi chissà, sogniamo un giorno di isolarci come degli eremiti magari
per mesi, come i nostri idoli, con lo scopo di creare un album storico».
Ragazzi,
quali i prossimi appuntamenti in cui potremmo ascoltarvi dal vivo?
R:«Visti
gli ottimi feedback ottenuti dopo il debutto del 15 febbraio, stiamo
organizzando una serie di date da definire grazie all'ausilio di organizzatori
di eventi della nostra zona. Il palco è il nostro habitat naturale e ci
piacerebbe creare un movimento partendo dal nostro territorio affermandoci come
pionieri. Presto sui nostri social comunicheremo le date suddette».