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La Voce Grossa di...Viola Valsecchi(intervista):«Vi racconto il mondo della pole dancer»


Di Redazione - Sulle pagine de “La Voce Grossa” quest’oggi ospitiamo la campionessa di Pole Dancer Viola Valsecchi a cui diamo il consueto benvenuto…

Viola ti va innanzitutto di raccontarci lo sport della Pole Dancer?
R:« La Pole Dancer è un misto tra ginnastica e danza con l'utilizzo del palo, che può essere statico o girevole sia per donne che per uomini».

Quando hai iniziato a muovere i primi passi in questa disciplina?
R:« Ho iniziato nel 2014 circa quando ero in Olanda per lavorare come ricercatrice».

Come si compone una tua giornata tipo?
R:«Diciamo che ora come ora sono in quarantena, passo le mie giornate lavorando al pc, seguo i miei clienti online, questo in mattinata, nel pomeriggio cerco un po’ di allenarmi. Prima che iniziasse tutto questo però era tutto un po’ diverso, la mattina vedevo i miei pazienti osteopatici, quindi pausa pranzo, ancora incontri come personal trainer, allenamenti e ancora incontri con pazienti e quindi corsi fino a tarda serata».  

Dal punto di vista dell’alimentazione in che modo cerchi di tenere in linea il tuo fisico?
R:«Cerco di distribuire nel modo giusto i macro componenti carboidrati, proteine e grassi durante la giornata, senza eccedere in uno dei tre, cercando di favorire prodotti freschi, a Km 0, non confezionati, molta frutta e verdura, e bere un sufficiente quantitativo di acqua».

Quali le doti che bisogna avere per intraprendere questo sport?
R:«Non servono doti particolari per iniziare questo sport, avere dei pregressi favorisce un approccio più veloce, mi riferisco alla danza, arrampicata, ginnastica artistica, ma questo non significa che non tutti possono farlo. Le mie più grandi atlete  hanno iniziato da zero, ragazze che fanno le impiegate in banche o in qualche ditta, non serve avere dei pregressi ma un buon insegnante, e tanta forza di volontà».

Quanti i risultati fino ad oggi ottenuti?
R:« Fino ad oggi ho ottenuti parecchi risultati in tal senso nell’ambito della pole dance: 1° posto Campionati Italiani IPSF Roma 2019 ULTRA POLE, 1° posto Campionati Italiani IPSF Roma 2019 Pole Sport, 3° posto Campionati del Mondo POSA Miami 2018, 2° posto Campionato Internazionale Pole Winter Cup 2018, 3° posto Campionati Italiani POSA 2018, 5° posto Campionato Nazionale di Pole Sport ipsf 2015, 2° posto Campionato interregionale di Pole Sport 2015, 10° posto al Campionato internazionale Pole Art Italy 2015, oltre a diversi podi e vittorie ottenuti a livello nazionale in Olanda nell’anno 2014».

Quanta fatica c’è dietro ogni singola medaglia conquistata?
R:«Gli sforzi dietro ogni singola medaglia sono molti, difficile stare qui a spiegarli, nel mio caso ho subito un infortunio importante nel 2016, un infortunio causato da un sovraccarico, dovuto al fatto che ho fatto sport per tutta una vita, un infortunio alla schiena mi ha costretta a stare sdraiata per quasi un anno intero. Poi c’è il limitare della propria vita sociale, per gli allenamenti e le gare, il non potersi divertire in età giovanile, gli allenamenti tutti i giorni in tutte le ore del giorno, i week and passati ha fare le gare, senza contare che devo curare la preparazione delle mie allieve».

La vittoria cui sei più legata?
R:«Sicuramente il 3° posto ai campionati del mondo a Miami del 2018».

I tuoi prossimi obiettivi?
R:«E’ un periodo in cui sto lavorando parecchio come osteopata, nella preparazione atletica di altri atleti, quindi sicuramente i miei prossimi obiettivi sono concentrarti nel portare ai campionati italiani i miei atleti. Di mio nell’immediato non c’è nulla tranne la partecipazione al Pola Art di settembre sia in Italia che all’estero. Adesso fino a giugno le gare sono sospese, quindi il mio orizzonte è spostato a settembre».

C’è speranza di vedere questa disciplina un giorno specialità olimpica?
R:«C’è sicuramente speranza, ma non dobbiamo fossilizzarci su questo poiché ci sono molti sport più conosciuti della pole dance in lista prima ancora di noi, quindi è inutile forzare la mano, quando sarà noi siamo pronti. Quello che conta è che la pole dance sia uno sport conosciuto, uno sport in cui si può lavorare tranquillamente, diciamo che sono contenta di quello che abbiamo,  preferirei veder riconosciuto quello dello osteopata, una figura sanitaria, prima che la pole dance diventi disciplina olimpica».

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