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La Voce Grossa di…don Nicola Liccardo(intervista):« :« Il sorriso è la strada che crea speranza, ti dona forza per andare avanti…»


Nicola Ricchitelli – L’ospite di quest’oggi arriva dalla parrocchia San Francesco D’Assisi di Napoli, nonostante la sua tonaca possa striare in qualche modo con i lustrini che imperversano il mondo dei social, la sua parola, le sue parole hanno raccolto qualcosa come 12.500 followers. Sulla sua bacheca posta foto e video forse poco in linea con le regole non scritte dei social, arrivano dal suo oratorio, dalla sua sacrestia, dai banchi della sua Chiesa, pochi panorami quindi e pochi posti contornati da drink dal sapore di movida.

Posta video con frasi presi dal Vangelo, ha una grande peculiarità, lo si vede sempre sorridente, e quelle sue parole le usa talmente bene che quasi sempre lasciano speranza.

Sulle pagine de La Voce Grossa quest’oggi abbiamo l’onore di ospitare le parole, e la voce di don Nicola Liccardo.

Don Nicola nella speranza di averla presentata nei migliori dei modi le do il benvenuto nel nostro spazio quest’oggi, come sta?
R:« La ringrazio per avermi invitato, sto bene!».

Quanta forza ci vuole in questi giorni che stiamo vivendo trovare le parole giuste e saperle fare arrivare alle persone, ai fedeli, non solo della propria parrocchia, ma anche a tutti coloro che la seguono?
R:« Sono sempre più convinto che le parole devono essere impregnate di fede per portare forza, soprattutto in questa valle oscura che sembra essere il tempo del Covid 19! #vangeloinunminuto non è un insieme di parole, ma è la PAROLA  meditata, un rapporto concreto con Dio che parla attraverso la Parola di ogni giorno».

Appunto dovesse spiegare a noi tutto questo, in che modo ci parlerebbe di morte, malati, di una crisi sociale che oramai alle porte?
R:« Non c'è mai una spiegazione di fronte al "non senso". Tutto fa parte della vita dell' uomo, e ogni cuore fa esperienza  della sofferenza. Quindi non posso dare una  spiegazione sul piano antropologico.
Ma attraverso l'esperienza della fede e dell'incontro fatto con Dio, so di non essere solo! È questa la certezza che deve avere un credente: NON ESSERE SOLO!
C'è un salmo, che già sopra ho citato, e che è diventato il senso della mia fede, recita così: ANCHE SE CAMMINASSI PER UNA VALLE OSCURA NON TEMO ALCUN MALE PERCHÉ TU SEI CON ME. (Sal 23)».

Don Nicola perché dobbiamo trovare la forza di sorridere in questi giorni che stiamo vivendo?
R:« Il sorriso è la strada che crea speranza, ti dona forza per andare avanti e riesce a contagiare in modo positivo chiunque incontri sul tuo cammino! Di fronte ad un sorriso ogni cuore si apre e si orienta all'amore!».

Dove cercare la presenza di Dio nei numeri che ci parlano di morte, nei numeri che parlano di malati, di sofferenza?
R:« Certamente non è Dio l'autore della sofferenza e della morte! Questa filosofia non appartiene al Dio rivelatoci da Cristo, quando Dio creò l'uomo e la donna, li creò a Sua immagine e somiglianza. Se Dio è eterno e non conosce la morte, anche l'uomo è eterno. "Siamo nati e non moriremo mai più", così ripetevano i primi cristiani e così diceva anche una giovane madre morta qualche anno fa, in fama di santità,Chiara Corbella, una storia straordinaria di santità vissuta nell'ordinario.  Nel mondo non c'è solo questo! Non ci sono solo notizie tristi, in questo tempo del covid ci sono tante cose che sono nate come doni da accogliere, come la solidarietà, il recupero del senso di famiglia che avevamo perso, chiaramente con tutte le sue difficoltà, il recupero delle ruolo delle istituzioni che prima guardavamo con diffidenza  e ora ognuno  volente o nolente ascoltiamo e accogliamo le dovute indicazioni, la fede che sta crescendo perché più vicina all'uomo, e tante altre cose di cui non sempre se ne parla!
L'unico consiglio che mi sento di dare e quello di non attaccarci alle notizie brutte! Il mio sogno è che ci sia un notiziario nel mondo che annunci la bellezza con tutte le sue sfumature  anche se purtroppo raccoglie pochi followers!».

Don Nicola da sacerdote, con che occhi vede il mondo che sta fuori la sua parrocchia?
R:« Con occhi speranzosi, perché so che ognuno di noi ha imparato a dare senso ad ogni cosa, anche un semplice abbraccio che tanto ci manca e che non vediamo l'ora di donarlo a chi desidera di sentirsi amato!».

Soprattutto con che occhi vede i suoi parrocchiani?
R:« Allo stesso modo... Una parrocchia si regge su tanti uomini e donne, bambini e giovani, adulti e anziani di buona volontà! Sono loro che danno valore a tutto quello che una parrocchia vive. Non vedo l'ora di riviverli!».

Che ruolo dovrebbe avere un sacerdote per la propria comunità?
R:« Un sacerdote deve essere un uomo di Dio con la mano tesa ai fratelli! Ho detto Uomo, perché porta con sé una storia fatta di fragilità e virtù,di punti di forza e debolezza, penso che il sacerdote debba saper ogni giorno avere la capacità di accogliere l'altro proprio perché capace di accogliersi così come è nella sua originalità e unicità ,ma al contempo, deve essere tutto di Dio, cioè un uomo che ha una relazione forte e  costante con il suo Signore ponendolo  sempre al centro in  ogni cosa che fa!».

In questo momento che peso ha per lei la veste di sacerdote?
R:« Nessun peso, anzi è una grazia! Tutti i giorni ringrazio Dio per avermi chiamato e scelto ad essere Suo  ministro, e la cosa che mi rende più felice è annunciare la Sua parola a chi non ha avuto ancora la gioia di conoscerla».

Don Nicola con che occhi dobbiamo guardare al futuro?
R:« Con speranza! Perché dopo il non senso del venerdì della croce, ci sarà sempre il giorno del riscatto, la domenica di resurrezione!».

C’è un futuro dopo questi giorni?   
R:«  C'è sempre un'alba che sorge dunque ci sarà sempre un  futuro! Basta  guardare con gli occhi dell'amore la nostra vita e avere la capacità di proiettare il bene che è in noi, vivendo il presente pienamente e ovviamente senza scappare da esso».   

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