Voci di corsia, Clio:«quello che stiamo facendo adesso LO FACCIAMO DA SEMPRE»
Ecco un estratto di un post pubblicato da Clio, infermiera di Bologna che su Instagram ha voluto gridare al paese intero il peso di quel camice e il senso che l'essere infermiere rappresenta:
«SONO UN’INFERMIERA dal 2014. Non parlo molto del mio lavoro sui social perché penso siano fatti per svagarsi e trasmettere leggerezza ma ora più che mai voglio scrivere qualche riga a riguardo.
Parto con il dire che SONO MOLTO FORTUNA, per due motivi:
- Lavoro in una delle migliori realtà d’Italia per quanto riguarda la sanità pubblica ossia Bologna (dato oggettivo).
- Lavoro nel Servizio Infermieristico Domiciliare (dato soggettivo). In questo momento storico più unico che raro, che sicuramente ricorderemo per sempre, ricevo molti messaggi per dire GRAZIE per quello che stiamo facendo. Il mio pensiero va ai colleghi dei reparti ospedalieri perché sono indubbiamente sottoposti a maggiore stress rispetto a noi del territorio (anche se purtroppo la tensione ugualmente la sentiamo forte, ad esempio io da giorni non riesco più a dormire bene e faccio incubi tutte le notti). MA NON È QUESTO IL PUNTO.
Il punto è che adesso gli infermieri sono incredibilmente considerati dalla società e vengono ritenuti EROI. Forse la maggior parte di voi non lo sa perché non ha mai avuto bisogno di un infermiere (e meno male) ma quello che stiamo facendo adesso causa coronavirus LO FACCIAMO DA SEMPRE, TUTTO L’ANNO, A TUTTE LE ORE. E non importa che sia festa o sabato sera, noi infermieri siamo sempre lì a curare TUTTE LE MALATTIE, dal virus piu brutto del mondo alla cagarella che ti prende perché hai mangiato troppi cioccolatini!
Detto come va detto, i miei colleghi delle terapie intensive adesso si stanno facendo un culo allucinante, più del solito senza dubbio, vista la criticità, ma pensate che un anno fa non erano ugualmente degli eroi perché non c’era il Covid-19? LO ERANO ECCOME! E lo sapete che gli infermieri italiani sono tra i meno pagati d’Europa? Ma noi siamo una categoria di sognatori e sempre lì a sperare che le cose per noi vadano meglio e con un cuore enorme accudiamo la persona indipendentemente dalla sua malattia, indipendentemente dal fatto che sia weekend, Natale o Pasqua. Se c’è da restare di più a lavoro, restiamo sempre e facciamo più ore indipendentemente dal covid . E QUESTO SUCCEDE SEMPRE, DA SEMPRE...».