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Barletta, perché non far restare la sacra icona della Madonna dello Sterpeto in cattedrale fino alla fine della pandemia?


Pochi giorni ci dividono alla data del 2 giugno, giorno in cui con le stesse modalità con cui l’abbiam vista arrivare in Cattedrale, la Sacra Effige della Madonna dello Sterpeto farà il percorso inverso verso il Santuario a Lei dedicato sempre sulle quattro ruote di un camioncino, sempre con il rischio di assembramenti che tante polemiche hanno creato al suo arrivo, polemiche che hanno fatto il giro dell’Italia, armando blasonate penne  benpensanti, divenute altresì materiale succulento per i vari tg che hanno fatto a gara per infangare la nostra città e la devozione dei barlettani verso la Madonna dello Sterpeto.

E se la sacra Effige della Madonna dello Sterpeto restasse in città fino alla fine della pandemia?

In fondo  guardando indietro alla storia, tanti sono i casi in cui la Madonna è rimasta in Cattedrale in alcuni casi anche per anni, in presenza di eventi simili a quello che stiamo vivendo, è successo nel 1799 quando durante le turbolenze rivoluzionarie, la Sacra Immagine fu portata in cattedrale dove rimase esposta per tre anni, 7 mesi e 20 giorni, così come sostò in cattedrale alla venerazione dei fedeli per tutta la durata del primo conflitto mondiale, è successo in molte e svariate occasioni.

Non è difficile immaginare le scene dell’alba del prossimo 2 giugno, perché a differenza di quanti molti hanno scritto, la devozione dei barlettani verso la Madonna dello Sterpeto non è ignoranza, ma è cosa seria, quindi non è difficile pensare che non saranno pochi coloro che all'alba del 2 giugno, guadagneranno le vie che portano a Santa Maria Maggiore per un saluto alla Madonna. 

Fate restare la Sacra Effige della Madonna dello Sterpeto in cattedrale, aprite le porte di Santa Maria Maggiore ai barlettani, ponete fine alla quarantena della Vergine Santissima.

Quelle porte chiuse non hanno senso, saperLa lì dentro da conforto ma non poter pregare dinanzi alla sua immagine è un pugno nello stomaco, in vista di una festa patronale che quest’anno non sa da fà sarebbe il giusto compromesso tra cuore e ragione.

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