Nicola
Ricchitelli – Non nego che ho sempre visto e soprattutto ascoltato la musica
napoletana con la puzza sotto il naso, ben altri generi e con ben altre note gli
auricolari hanno alimentato le mie orecchie.
Ho
conosciuto la voce di questa scugnizza napoletana un paio di anni fa, aveva da
poco pubblicato il suo ultimo singolo “Lasciami stare”, non mi ha entusiasmato
molto – il pezzo intendo - ma la sua voce, la sua interpretazione mi hanno
lasciato qualcosa, la sua voce soprattutto era una voce che raccontava qualcosa,
raccontava una storia, raccontava storie di tutti i giorni che ai più sembrano
banali ma che scorrendo tra i quasi 400 commenti su Youtube ci si poteva
rendere conto che in fondo raccontava la vita in cui ognuno ci si poteva immedesimare.
Tra
i brani suggeriti Youtube mi consiglia “Si nuje ce lassamme”, l’intro è
accattivante, poi arriva la sua voce a non lasciare dubbi, entra di soppiatto
sulle note del pianoforte per poi esplodere con la sua voce a contornare la
drammaticità di una storia quasi al capolinea. A stretto giro arriva l’ascolto
di “Pe te convincere”, le atmosfere sono quasi identiche anche se il leit motiv
è un po’ diverso. È sempre l’amore ha far da filo conduttore anche se con
dinamiche diverse, Carmen canta le tante incomprensioni dell’amore, lo fa con
il suo stile elegante ma soprattutto con la sua lingua, il napoletano. Carmen
canta l’amore con lingua di Napoli, racconta Napoli con le sue mille sfaccettature,
nella sua musica ci si può riflettere chiunque, da Nord a Sud, da Milano a
Palermo, da Bari a Reggio Calabria, Carmen fa di Napoli e della lingua
napoletana la lingua universale.
Con
la sua voce ha raccontato tanto e forse tutto, l’amore gay in “Faccio l’amante”,
ha raccontato i primi amori e i primi approcci, e lo fa in maniera sublime soprattutto
nel brano “Si state tu”, ha raccontato l’amore conflittuale, quell’amore che va
contro tutto e tutti e lo canta in maniera superlativa in “Se mi chiamasse”.
È
tanta roba Carmen Zarra, ascoltare per credere, non disdegnate l’ascolto di “Dimmelo
ca te piace”, “Pe mme”, “Nisciuno maje” il suo repertorio ne ha per ogni gusto.
La voce di Carmen Zarra fa bella la musica e la canzone napoletana, la sua voce arriva e dà valore ad una musica fin troppo relegata ai margini della musica che conta, la sua voce racconta Napoli e forse anche un po’ la nostra vita, racconta la vita di tanti scugnizzi ma anche la vita di tanti ragazzi cresciuti nel lato più bello delle varie città. Forse sarebbe il momento di far arrivare voci come la sua sul palco dell’Ariston, lo meriterebbe lei, ma soprattutto lo meriterebbe questo genere che non ha nulla da invidiare al rap e alla tanto sbandierata musica commerciale.
Da
qualche ora è uscito il suo ultimo singolo, si chiama “Restare”, e anche qui la
Zarra non ha tradito in primis se stessa, ma soprattutto i suoi fans.
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