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Parla l'avvocato barlettano Michele Cianci:«Fabrizio Corona? Necessario aiutare non Fabrizio Corona bensì un nostro concittadino italiano»


La vicenda Fabrizio Corona negli ultimi tempi sta riempiendo le pagine di ogni qualsivoglia giornale, vicenda che non ha mancato di dividere l'opinione pubblicato che prontamente si è divisa tra la parte del bene e quella del male.

In un post di qualche ora fa su Facebook sono apparse le parole - forse le più vere sentite in questi ultimi giorni - dell'avvocato barlettano, il dott. Michele Cianci che riportiamo integralmente in questo articolo.


«Non sono mai intervenuto sulla “vicenda” #Fabriziocorona ma oggi sento di doverlo fare, dopo aver ascoltato la sofferenza e la testimonianza commovente della sua mamma innanzi alla D’Urso. Voglio raccontare un episodio importante tra Corona e la nostra Giustizia che può chiarire quanto é accaduto e quanto sta accadendo a questo ragazzo.
Era il 13/12/2004, ho difeso Fabrizio dal reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Il giudice capí che non era stato commesso alcun reato e pertanto venne assolto, in quanto era andato in soccorso dell’allora moglie Nina Morić che si stava recando in sala parto per la nascita di Carlos.
Ebbene Fabrizio, come si evince dagli scatti, che all’epoca non era un fenomeno mediatico, fu così entusiasta della Giustizia che mi chiese, cortesemente, con l’emozione di un ragazzino, di potersi fare una foto con la mia toga presso il Tribunale di Milano. Da questo scatto si può notare come fosse soddisfatto. Rivedere Fabrizio nello stato in cui si trova oggi, mi fa molto male come fa male a tanti italiani.
Non voglio entrare nel merito dei suoi processi e della sua esecuzione della pena odierna. Lui è difeso al massimo, dopo aver cambiato tanti avvocati, dal Collega Ivano Chiesa che mi onoro di conoscere e che è, notoriamente, Avvocato di grande spessore. Voglio solo dire che ha perso il suo sorriso, voglio dire che, per chi lo conosce, il suo stato attuale non è, assolutamente, quello di un bullo ma piuttosto di un soggetto provato da ciò che non avrebbe mai immaginato, probabilmente per ignoranza ma certamente per la sua patologia.
Oggi, è necessario aiutare non Fabrizio Corona bensì un nostro concittadino italiano che, certamente, non è paragonabile ad un criminale (smettiamola con questi luoghi comuni) e come tale non deve essere trattato.
Io, da cittadino italiano, rivolgo un appello in tal senso ai Magistrati e agli assistenti sociali, psicologi ed educatori che lo stanno seguendo nel suo percorso rieducativo. Fabrizio può riabilitarsi ma deve essere aiutato come lo Stato, il nostro Stato, deve aiutare un bravo ragazzo che é caduto in un baratro dal quale occorre uscire. Se lo Stato interviene in modo utile, concreto e necessario, lui ce la farà!».

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