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La Voce Grossa di Lucky Luciana(intervista):«Trasgressione e follia? È il mio vivere quotidiano»


Nicola Ricchitelli - Classe 1995, Lucky Luciana, pseudonimo di Luciana Campolongo, nasce a Castrovillari in provincia di Cosenza. Da sempre amante della scrittura, si sente finalmente libera di esprimersi solo quando incontra un linguaggio affine alla propria penna, il rap. Nei suoi testi ritroviamo infatti la sua vita, segnata da un’infanzia difficile a causa di un padre assente e di una condizione economica di costante precarietà. Dovendo rinunciare allo studio e alle proprie passioni per motivi economici, trascorre un’adolescenza trasgressiva e autodistruttiva. A 22 anni inizia a frequentare, a proprie spese, un’accademia di canto e si concentra sulla musica, che diventa un vero e proprio strumento di evasione. Ad oggi la rapper ha fatto della sua esuberanza e schiettezza i suoi punti di forza, rivendicando la sua libertà d’espressione e infrangendo i limiti dettati dalla società e dalle differenze di genere.

Luciana ti do il benvenuto nel nostro spazio dedicato alle interviste, come stai?
R:« Bene grazie, alti e bassi dovuti alla voglia di strafare».

Chi è Lucky Luciana?
R:« Lucky Luciana é un ragazza di 26 anni che nonostante tutte le avversità della vita ha sempre lottato per ciò in cui crede! Ho tante personalità e sfaccettature, molti mi conoscono per ciò che mostro, ma nessuno per quella che sono realmente».


Soprattutto dove nasce lo pseudonimo di Lucky Luciana?
R:« Lucky Luciana mi é stato assegnato a Miami da delle persone anch’esse nel mondo della musica dopo aver raccontano la storia della mia vita mi hanno detto “wow, tu sei Lucky Luciana” in inglese… mi dicevano di cambiar nome, ma ero incerta. Poco dopo andai in un negozio e volevo comprare un cappello che non é solito da me utilizzare quando andai in cassa vidi che c’era scritto “Lucky7”, 7 é uno dei miei numeri fortunati, credo tanto nel destino e nelle coincidenze, così decisi di cambiar nome. Sono molto felice della mia scelta perché effettivamente ripensando a molte vicissitudini mi sento un po’ “Lucky”».

Come descriveresti in breve la tua personalità?
R:« Non mi é facile descriverla poiché ogni giorno sono una persona nuova. Son sicuramente esuberante, determinata, ambiziosa, sensibile ed empatica, molto forte ma anche fragile. Sono anche troppo paranoica e questo é uno degli aspetti che mi turba maggiormente».


Che peso ha il tuo linguaggio nei testi delle tue canzoni?
R:« Il peso di una ragazza che utilizza un linguaggio e un modo di essere prettamente maschile. L’emancipazione femminile e la donna di polso ancora fanno fatica ad essere comprese in Italia. Il mio linguaggio é strettamente legato a ciò che ho vissuto».

Quali le circostanze che ti hanno avvicinato al mondo del rap?
R:« Le esperienze di vita, son sempre stata una fanatica della musica rap sin da bambina.. mi rivedevo tanto in ciò che ascoltavo. Ho iniziato a scrivere quando ero veramente piccola».

Cosa dicono di te i testi delle tue canzoni?
R:« Cerco di raccontare come mi sento, quello che vivo. La storia della mia vita».

Quali sono i punti di forza della tua musica?
R:« Sono molto autocritica questo mi spinge e lavorare tanto per cercare di migliorarmi sempre e sempre di più. Senza alcuna presunzione».


«Implorare Dio di salvarmi è una cosa molto intima, ma che sin da bambina faccio e che non ho mai raccontato a nessuno…Nel corso della mia vita gli ho chiesto di salvarmi per tantissimi motivi differenti. La mia vita è stata difficile, mi hanno messa in pericolo e a volte la carnefice sono stata proprio io». Luciana che rapporto hai con la spiritualità?
R:« Sono molto spirituale, credo tanto in Dio e cerco di avere fede sempre in qualcosa».

Luciana cosa sono per te trasgressione e follia?
R:« Cose che vivo quotidianamente. Credo sia molto soggettivo, per me é vivere senza regole e fare sempre ciò che si vuole. Tutto condito da un pizzico di pazzia».

Quali progetti bollono in pentola per questo 2022?
R:« Tantissimi, ma preferisco sempre non parlarne perché le cose cambiano di continuo, ma come al solito cerco sempre di realizzarli dal primo all’ultimo».

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