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La Voce Grossa di…Carmen Zarra(intervista): «Io artista neomelodica? Sono un artista napoletana che canta Napoli e la napoletanità»


La voce di quest’oggi è un gradito ritorno, la sua è una delle tante belle voci che canta Napoli e la napoletanità: «… se dovessi cantare una canzone sulla mia terra, sulla mia Napoli, canterei quelle che già ci sono, come quelle cantate dal grande Pino Daniele dal grande Gigi D’Alessio. Penso che artisti come loro non ne nasceranno mai più».

La sua musica, la sua voce racconta di Napoli, racconta la napoletanità, la sua voce canta l’amore con le sue mille e tante sfumature, la sua musica racconta le strade che dal Vesuvio portano ad ogni singola strada della città partenopea, raccontano la quotidianità, raccontano la vita di tutti i giorni, la sua musica è una vista panoramica da via Caracciolo, la sua musica sono le strade dei Quartieri Spagnoli, la sua musica è Napoli se scegli di non fermarti alla vista di una bella foto.

La sua musica è quel vedere Napoli aldilà di ogni cosa, la sua musica è vedere Napoli come un ricordo da portare nel cuore.

La sua musica è il miglior manifesto per questo genere musicale, se per una volta ascolterai la sua voce ed una sua canzone poi rivaluterai tutto il resto.

Diamo allora il bentornato all’artista napoletana Carmen Zarra sulle pagine del nostro giornale.

Carmen bentornata sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Ciao a te, a tutti. Sono felice di essere di nuovo dei vostri. Tutto bene, si procede alla grande».

Farei partire questa chiacchierata da uno dei tuoi ultimi singoli “Chella te mugliera”, un brano drammatico, toccante, cosa canti e soprattutto racconti in questo brano?
R: «Un brano molto toccante proprio come hai detto che, sfortunatamente non è stato capito da tutti ma, non mi scoraggio. Ho avuto il piacere di cantare questa grande emozione. Io quando canto qualcosa ad oggi devo sentirmela dentro e non per forza perché mi sia successa la stessa cosa in cui si parla della canzone ma proprio perché mi tocca. Questa canzone appunto ha un testo drammatico dove si parla di una ragazza fidanzata con un uomo sposato si accorge che la storia non può andare avanti e si mette nei panni della moglie, lasciando tutto. Al contrario di quello che succede al giorno d’oggi dove le “amanti” fanno di tutto per rovinare le famiglie».


Quanto è reale quello che tu canti in questo brano nella realtà che ti circonda?
R: «Come ho detto prima le “amanti” di oggi fanno di tutto per creare scompiglio tra le famiglie specialmente lanciando frecciatine sui social. Ma, oltre a vedere questo, ho visto anche storie proprio come il testo della mia canzone “Chella te mugliera”. Donne intelligenti che si sono messe da parte anche se innamorate capendo che quella storia è stata un errore e non può continuare».

Dovessi pensare ad un tema sentito nella tua terra cosa canteresti?
R: «Essendo una ragazza napoletana, tralasciando che ami follemente la musica, se dovessi cantare una canzone sulla mia terra, sulla mia Napoli, canterei quelle che già ci sono, come quelle cantate dal grande Pino Daniele dal grande Gigi D’Alessio. Penso che artisti come loro non ne nasceranno mai più».

Ricordo tempo fa di un tuo post dove dichiaravi di voler prendere una strada diversa dal neomelodico, però vedo che il neomelodico prepotentemente caratterizza ancora oggi il tuo repertorio, cosa questa musica riesce a dare a te che altri stili non danno?
R: «Ero fortemente motivata a cambiare genere musicale, ma non perché il neomelodico non mi piacesse ma perché volevo provare tutto senza avere rimpianti. Infatti ho fatto uscire canzoni che hanno superato il milione di visualizzazioni che, per una che viene dal neomelodico non è facile anche perché come tutti sappiamo, chi canta questo genere viene spesso criticato. Sono ritornata al neomelodico perché il reggaeton non mi affascinava più di tanto come le canzoni romantiche dove per cantarle metto tutta me stessa».

Cosa significa essere un artista della musica neomelodica?
R: «Essere un’artista è stupendo anche se si ricevono molto spesso critiche ma questo è il bello di essere artista. Anche se al giorno d’oggi, come dico spesso nelle mie storie, non mi identifico come neo melodica ma non perché voglio rinnegare la mia essenza ma perché al giorno d’oggi escono molti cantanti che, secondo me, dovrebbero evitare proprio infangando Napoli e soprattutto etichettare noi, cantanti Napoletani, come feccia della musica. Quindi io e come altre cantati che valgono, mi classifico come cantante napoletana».


Cosa si potrebbe fare per far si che la musica neomelodica non venisse ascoltata con la puzza sotto il naso?
R: «L’ho detto prima, a causa di alcuni “elementi” veniamo etichettati come feccia. Vedo sui social che c’è molto progresso per la musica neomelodica. E penso che manca sempre meno a sfondare al mille per mille. Anche perché alcune canzoni hanno fatto più numeri di tutti i cantati che si sono presentati a Sanremo.

Carmen quali progetti bollono in pentola per il tuo prossimo futuro?
R: «Io sono una persona molto strana. Nel senso che oggi dico una cosa e domani ne faccio un’altra. Mi vivo la vita giorno per giorno senza fare progetti questo perché ogni volta che ho fatto un progetto e poi ci sono arrivata non mi è piaciuto. Continuo a cantare ciò che mi appassiona, continuo a fare tutto bene come sto facendo senza rimpianti. Continuo a sognare in grande questo però, vivendomelo giorno per giorno.


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