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La Voce Grossa di…Eleonora Cecere(intervista):« “Non è la Rai”? E’ stata una grande occasione…la grande occasione!»


Nicola Ricchitelli – La voce di quest’oggi fu uno dei volti di un programma televisivo tra i più iconici della televisione italiana degli ultimi trent’anni – “Non è la Rai” – programma cult di inizio anni 90 sulle reti Mediaset :« E’ stato il primo vero reality della tv, 100 ragazze insieme che dopo trenta' anni ancora si stimano e si rispettano. Migliaia di fan scatenati che ancora fanno pazzie per noi…questo è stato “Non è la Rai” il vero miracolo e unico ed impareggiabile fenomeno televisivo».

Si è raccontata nel libro “Quando il passato era il futuro” un riassunto incisivo e realistico di fatti ed aneddoti salienti di un’artista che a quarantacinque anni di età si può permettere di raccontare e condividere ben trentotto anni di carriera artistica in comparti quali danza, canto e recitazione, ma più genericamente nel mondo dello spettacolo.

Sulle pagine de La Voce Grossa quest’oggi la voce di Eleonora Cecere.

Eleonora benvenuta sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Un po’ indaffarata per i continui impegni, ma felice perché’ riesco a fare ciò che più mi piace!»

Innanzitutto chi è oggi Eleonora?
R: «Sono mamma, moglie e con una bella famiglia, quindi mi ritengo una donna felice!».

Quello che sei oggi è quello che sognavi di essere?
R: «Da un certo punto della mia vita in poi si! Prima non pensavo a tutto ciò che oggi ho, è chiaro che con il sopraggiungere della maggiore età cambiano anche “certi desideri” e quindi come ho scritto nel mio libro in uscita qualche settimana fa ad un certo punto ho sentito l’esigenza di avere a fianco una famiglia, la mia!».

Quando dici Eleonora Cecere la mente torna indietro diritto all’iconico programma che ha fatto la storia della televisione italiana, “Non è la Rai”, cosa ha rappresentato per la tua vita quell’esperienza?
R: «E’ stata una grande occasione, la grande occasione! Tutte noi abbi

amo avuto la possibilità di crescere e sviluppare quel senso artistico che tanto piaceva al compianto Gianni, (Boncompagni). Poi c’è chi ha saputo e voluto mettere in pratica ciò che ci ha insegnato e chi ha preferito restare ancora con la mente a “Non è la Rai” che però purtroppo è finito!».

Eleonora chi era Gianni Boncompagni e quanto circa ciò che è stato detto su di lui è stato giusto o sbagliato?
R: «Assolutamente sbagliato, e chi lo vuole “dipingere” per quello che non è stato commette un errore, specialmente adesso che non può difendersi. Per ciò che mi riguarda debbo dire che con me è sempre stato un galantuomo! Massimo rispetto da ambedue le parti. È stato colui che mi ha insegnato tanto, quasi tutto! Mi ha preso per la sua “Domenica in” quando avevo solamente 11 anni inserendomi nel corpo di ballo ufficiale! Più fiducia di cosi che dite? Poi ha scritto per me una canzone che ripropongo ancora nei miei spettacoli, e ne vado fiera! Nessuno si azzardi a dire parole fuori luogo su Gianni. Stop!».

Cosa ha lasciato quel programma in termini sociali e televisivi?
R: «E’ stato il primo vero reality della tv, 100 ragazze insieme che dopo trenta' anni ancora si stimano e si rispettano. Migliaia di fan scatenati che ancora fanno pazzie per noi…questo è stato “Non è la Rai” il vero miracolo e unico ed impareggiabile fenomeno televisivo».

Avevi 12 anni, come cambiò la tua vita in quel momento?
R: «Io già venivo da alcuni film di grande successo diretta da registi come: Fellini e Scola….avevo lavorato a fianco di gente come Mastroianni, Gassman, Sandrelli ed altri grandissimi artisti e venivo da “Stasera mi butto” in tv con Pingitore, diciamo che un po’ ero abituata ad essere “riconosciuta” nei posti, ma quello che successe con “Non è la Rai” fu qualcosa di inspiegabile. Pensate che ero arrivata al punto di non poter neanche più uscire da casa! Sapete quelle scene di isterismo con pianti, tremori e svenimenti che si vedevano solo al cospetto delle grandi star internazionali? Ecco quello succedeva ogni giorno, ma io personalmente sono sempre stata me stesso, queste cose non modificavano il mio essere. ecco perché’ quando è finito “Non è la Rai” mi sono subito tuffata in altre cose…ma lo dico con la massima serenità!».

Come erano le giornate di una ragazza di 12 anni che doveva vivere la televisione?
R: «Difficili e con qualche rimpianto, ma belle! Il mio più grande dispiacere è stato quello di non poter frequentare la scuola come avrei voluto, non ne avevo proprio il tempo. Arrivavamo la mattina negli studi del Palatino, poi di corsa, (non tutte) a studiare danza, canto e dizione, (Gianni ci teneva moltissimo), poi la puntata e poi dopo sempre di corsa a fare serate in giro per l’Italia…».

Proporresti alle tue figlie oggi un’esperienza come quella di “Non è la Rai”?
R: «Non sono una mamma che ama proibire le cose, quindi se vorranno lo faranno! Ma ci tengo a precisare una cosa…a me non hanno mai “regalato nulla”, mi sono dovuta sempre, e sottolineo sempre guadagnare tutto, anche nella mia seconda “domenica in” Gianni mi volle fare il provino… e mi conosceva! o quando feci il provino al sistina dove mi guardavano tutti pensando: “ma questa non è quella di “Non è la Rai”…e che fa il provino come noi? Si, aggiungo, feci il provino e mi prese direttamente Garinei. Quindi tornando alle mie figlie, dovranno studiare e poi avere le stesse possibilità delle altre, senza nessuno sconto!».

Cosa ti resta di quegli anni lì?
R: «Tanti bei ricordi e qualche amica sincera…anche qualche delusione, ma dalle persone, dal format no! D’altronde tutto ciò che “partoriva” quel genio di Boncompagni era straordinariamente bello!».


Vi è qualche collega con cui hai mantenuto un certo tipo di amicizia?
R: «Si, Angela Di Cosimo».

Con che occhi vedi oggi il mondo dello spettacolo?
R: «Bella domanda, ti rispondo con il titolo del mio libro: “Quando il passato era il futuro”! Prima il tuo passato era il tuo biglietto da visita, non ti filava nessuno se non eri brava o se non avevi talento, oggi no, basta inventare una filastrocca, postare una foto “osè’” o impietosire qualcuno che conta con qualche storiella strappalacrime ed allora vai direttamente in “prima serata”. e allora con tutto il sudore, lo studio, l’esperienza ed il curriculum e i sacrifici fatti e che si fanno ancor oggi come la mettiamo? Ditemi voi…adesso sono io che vi faccio questa domanda!».

Eleonora cosa sogni per il tuo futuro?
R: «Salute e benessere per me e per la mia famiglia in primis, poi una speranza che poi è anche un consiglio: meno invidia, altrimenti chi vive in questa situazione di disagio, (aggiungo), è destinato a non vive bene!».

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