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La Voce Grossa di…Vittoria Castagnotto(intervista):« Lo sport è uno dei punti nevralgici della mia vita»


Nicola Ricchitelli – La sua voce racconta lo sport e il quotidiano che caratterizza il mondo del calcio :«…lo sport è uno dei punti nevralgici della mia vita: sia perché riguarda la mia professione, sia perché mi ritengo una ragazza molto sportiva, che si allena con costanza e crede nel "mens sana in corpore sano" dei latini».

La sua è la voce di Netweek che con le trasmissioni “Il Processo di Biscardi” oltre che “Diretta studio” racconta il calcio e il mondo attorno a sé: «…a tal proposito, visto che mi si chiede cosa cambierei, vorrei che una volta per tutte si superasse il problema del razzismo negli stadi, perché, anche in questo campionato in corso, sono stati troppo gli episodi riprovevoli, basti pensare a Kean, Maignan, Osimhen e Lukaku. Così anche per la violenza nelle tifoserie, rovina quello che è il mondo del calcio, che deve unire e non dividere, educare e non aizzare odio».

Accogliamo sulle pagine de La Voce Grossa la voce di Vittoria Castagnotto.
 

Vittoria benvenuta innanzitutto sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Un saluto a tutti i lettori, grazie per questa finestra su "La Voce Grossa"! Sto molto bene, grazie, appena rientrata dalla trasferta sanremese, nella quale sono stata impegnata in interviste a grandi artisti e presentazioni a "Il Villaggio del Festival di Sanremo", direttore Giuseppe Grande».

Sei una dei volti di punta della trasmissione sportiva “Il Processo di Biscardi” oltre che “Diretta studio” su Netweek, innanzitutto che posto occupa lo sport nella tua vita?
R: «Sì, ogni settimana ho un doppio appuntamento sportivo su Netweek: “Diretta Studio” di cui sono alla conduzione per il terzo anno e Il Processo di Biscardi insieme a Maurizio Biscardi, dopo l'anteprima di Antonella Biscardi. Per me è stato un back to back perché ero stata in co-conduzione con Maurizio già nel 2020. Lo sport è uno dei punti nevralgici della mia vita: sia perché riguarda la mia professione, sia perché mi ritengo una ragazza molto sportiva, che si allena con costanza e crede nel "mens sana in corpore sano" dei latini».

E quindi il calcio, come si arriva a presenziare una delle trasmissioni più storiche in ambito sportivo della televisione italiana come il “Il Processo di Biscardi”?
R: «Il duro lavoro, il continuare a prepararsi e studiare sono i pilastri fondamentali per poter approdare nel mondo televisivo. Il Processo di Biscardi è alla sua 38esima edizione, ha scritto la storia del calcio, ha cambiato modo di commentarlo e viverlo. Sono contenta di esser tornata!».

Da sempre che posto ha occupato il calcio nella tua vita?
R: «Mi ricordo che quando ero bambina e mio nonno Luigi e mio papà seguivano il calcio, io preferivo stare in salotto con loro e sentire i commenti di quanto succedeva in campo, piuttosto che stare con mia nonna Tina e mia mamma. Nonno poi mi raccontava del Grande Torino con gli occhi che luccicavano, e vedere quella passione mi ha acceso un fuoco dentro…».

Le piace il mondo del calcio? Vi è un qualcosa che cambierebbe?
R: «Naturalmente mi piace il mondo del calcio, altrimenti non avrei deciso di improntare il mio lavoro in esso. Il calcio ha un potere immenso di aggregazione, dimostra quanto lo sport sia importante, ha la possibilità di educare anche i più piccoli…e a tal proposito, visto che mi si chiede cosa cambierei, vorrei che una volta per tutte si superasse il problema del razzismo negli stadi, perché, anche in questo campionato in corso, sono stati troppo gli episodi riprovevoli, basti pensare a Kean, Maignan, Osimhen e Lukaku. Così anche per la violenza nelle tifoserie, rovina quello che è il mondo del calcio, che deve unire e non dividere, educare e non aizzare odio».


Oltre l’ambito sportivo che percorso le piacerebbe in futuro nell’ambito televisivo?
R: «Mi è sempre piaciuto l'intrattenimento, far stare bene le persone, magari poter distrarre dai pensieri della "vita quotidiana", svagando la mente e concedendosi una pausa, quindi oltre al calcio mi piacerebbe incrementare le esperienze come ho fatto a "Stasera tutto è possibile" e "Fake Show"… ho iniziato a condurre "Listen to my band", intrattenimento e musica: let's go!».

Televisione ma anche volto social, come sei riuscita nel tempo a farti strada nello sterminato universo dei social?
R: «Ho sempre cercato di far arrivare a chi mi seguiva sui social come sono "nella vita vera", nella mia quotidianità, senza finzioni costruite ad hoc per mostrare una vita non mia sui social. Condivido il mio lavoro in primis, ma anche le coccole al mio pastore tedesco Ray, i dolci che adoro cucinare, gli allenamenti che non possono mancare nella mia settimana…le sveglie mattutine strambe dovute alle tante trasferte siglate dall'hashtag #lesvegliedivittocast, il mio modo di essere "Vittorina", un nomignolo simpatico per descrivere il mio mood propositivo. Momenti di up e momenti di down, anche per normalizzare il fatto di essere umani, ognuno con le proprie forze, ma anche fragilità».


Quali le qualità che pensi abbiamo determinato questo seguito così importante?
R: «Il "seguito importante" non lo ho ancora raggiunto, ma sono grata e contenta di ciò che sto seminando, con l'obbiettivo di migliorare sempre più. Credo che il mio essere genuina arrivi alle persone, o perlomeno me lo auguro, e che sia uno degli ingredienti della mia "ricetta segreta", a cui vanno sicuramente aggiunti il sacrificio, il duro lavoro e i sorrisoni giganti che mi contraddistinguono».

Quali progetti bollono in pentola per il prossimo futuro?
R:« Stiamo lavorando a tanti progetti, come si dice in questi casi "wish me good luck"! Ciò che vi posso svelare è che in primavera uscirà il film "Dicono di te", regia di Umberto Carteni, nel quale interpreto il ruolo di Sheila. Grazie per l'attenzione, un caro saluto a tutti!».

  


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