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La Voce Grossa di…Emiliana Cantone(intervista):«Vent’anni di carriera? Il merito è solo del mio pubblico…»


Nicola Ricchitelli – Dieci album pubblicati –di cui un live – ma soprattutto vent’anni di carriera festeggiati lo scorso anno in grande stile al Pala “Partenope”:«…Come si costruisce una carriera così importante? Non saprei dirti il segreto, sicuramente in più di 20 anni di impegno costanza e tanto cuore il merito è solo del mio pubblico… La risposta ce l’hanno loro…».

La voce di quest’oggi è un gradito ritorno, una chiacchiera per tirare le somme alla sua suntuosa carriera, una carriera che ha fatto della sua voce una delle più amate della musica napoletana.

Accogliamo sulle pagine de La Voce Grossa, Emiliana Cantone.

Emiliana innanzitutto bentornata sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R :«Molto bene grazie».

“E tu ce staie” è uno dei tuoi ultimi singoli, cosa canti in questo pezzo?
R: «“E tu ce staje” è una cover di Antonio Ottaviano che rientra nel mio progetto di omaggi che insieme a Luca Barbato - produttore del progetto - abbiamo voluto dedicare ad una persona scomparsa prematuramente che tutti conoscevamo attraverso i social, il tiktoker Lorenzo Della Femine, mio compaesano. Anche se il pezzo parla di un amore finito, il testo e l’intensità ci hanno portato con pensiero ad un lutto, perché seppur in modo diverso, quando ci si lascia si deve elaborare un’assenza forzata».


Prima ancora in un altro singolo hai cantato 'O curaggio 'e sbaglia' quanto c’è di te in quello che canti in questa canzone?
R :« 'O curaggio 'e sbaglia' è un testo forte, che però condivido nella posizione della protagonista della storia. Delle volte pur di non perdere una persona cerchiamo di assecondarla controvoglia non sempre sentendoci vittime, traendone forse l’esperienza di essere forte e strafottenti come la parte che ci lede».

Lo scorso anno hai festeggiato vent’anni di carriera, come si costruisce una carriera così importante?
R : « Non saprei dirti il segreto, sicuramente in più di 20 anni di impegno costanza e tanto cuore il merito è solo del mio pubblico… La risposta ce l’hanno loro…».

Quanto la musica ha dato e tolto alla tua vita?
R: «La musica mi ha dato tanto sicuramente più di quanto me ne abbia tolto…Le rinunce più importanti e pesanti risalgono alla fase adolescenziale. Qualche rimorso c’è, ma non cambierei niente per la persona che sono diventata oggi».

Che Emiliana saresti stata senza la musica?
R: «Se non avessi fatto la cantante sicuramente nella mia vita ci sarebbe stata la musica, aldilà del mestiere che avrei esercitato, perché sono cresciuta con essa… credo che primo poi il talento e la passione avrebbero comunque preso il sopravvento».

Quali i momenti cardine di questi vent’anni dedicati alla musica?
R: «Tra i momenti cardine sicuramente ci sono gli esordi, ma anche le collaborazioni, il teatro, il cinema, New York 2018, il PalaPartenope 2023…».

Emiliana come descriveresti il mondo della musica neomelodica soprattutto dal punto di vista di tutti coloro che la vivono?
R: «Credo che la musica Neomelodica viva un momento iPhone così come tutta la musica napoletana. Ma non mi piace fare questa distinzione… Sicuramente c’è una vasta scelta di canzoni e personaggi, ognuno si fidelizza all’artista che meglio riesce a raccontare la propria vita, le proprie emozioni».


Quale realtà essa racconta ancora oggi?
R: «Non credo che attualmente la musica neomelodica racconta cose diverse da sempre. Sicuramente come tutti i generi si adatta alle tendenze dei suoni, degli sleng, ma penso che sia tra le uniche meno elettroniche, che conserva i suoni live di basso, chitarra e batteria».

Tra voi artisti c’è più competizione o collaborazione?
R: «Credo entrambi. Sicuramente alcune collaborazioni vengono fatte solo per business o per accaparrassi una fetta di pubblico dell’altro artista. La competizione non deve mancare ma solo per spingerci a fare meglio».

Emiliana quali progetti bollono in pentola per il prossimo futuro?
R: «Tra i prossimi progetti vi è un doppio album ma anche un dvd del mio concerto dei miei 20 anni di carriera».

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