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La Voce Grossa di…Miss Fritty(intervista): «Per me fare rap è un bisogno…ho cercato tante volte di smettere ma non posso farne a meno»


Nicola Ricchitelli - Ha fatto il suo debutto in Italia partecipando a numerosi Freestyle Battles, dopo regolari performance nel C.S.O.A. Forte Prenestino a Roma, dove le sue interpretazioni diventano una voce “locale” dei movimenti politici di Roma. Vanta numerose collaborazioni live in Italia con realtà nazionali consolidate come Assalti Frontali, 99 Posse, Colle der Fomento, Clementino, Ensi, Piotta, Rocco Hunt. Ci sono anche diverse collaborazioni discografiche tra cui quelle con Ensi, Clementino, Kiave, Nto, Reverendo, Torto e Bari Jungle Brothers.

Poi arriva il trasferimento a Londra dove inizia a collaborare con l’etichetta Ariwa del leggendario Mad Professor, Asian Dub Foundation Sound System e Gaudi. Il suo stile di scrittura cambia quando il suo mentore Tenorfly, uno degli MC più premiati nel Regno Unito, le consiglia di fare il rap e cantare in “Britalian” mescolando inglese e italiano per ottenere uno stile unico e accessibile a livello internazionale. Nel 2012 ha pubblicato “Perilous Time” prodotto da Joe Ariwa con Deadly Hunta, in cui mostra per la prima volta uno stile di Rap sincopato nato in UK conosciuto come GRIME. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo album da solista prodotto da Ariwa con Joe Ariwa, figlio di Mad Professor chiamato PASTAFARI DUB dove accanto a un arsenale di musicisti reggae di fama mondiale sulle Dub Version, duetta con il leggendario Michael Prophet in una canzone chiamata MAPHIA. Dopo la morte di Michael Prophet, la canzone è stata eseguita dal vivo con Earl Sixteen remixata su un Dub di Gaudi nel 2016 durante un Live in Brixton nello show di Capodanno.

Con la sua Crew “Bari Jungle Brothers” ha registrato 3 dischi in Italia, Rime Patate & Cozze, Giungla e MOH distribuito da Universal Music Italia. L’esperienza internazionale e l’esposizione mediatica a contatto con queste realtà internazionali, le hanno permesso di essere ospite dei più prestigiosi festival europei come Glastonbury, Exit, One Love Festival, Boom Town. Miss Fritty è ospite ospite del festival “Ritorno in Africa” in Gambia, prodotto da Mad Professor, che ospita i principali artisti reggae del mondo.

Sulle pagine de La Voce Grossa, la voce della rapper barese Miss Fritty.

Benvenuta innanzitutto sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Bene! Grazie a voi per avermi invitata sulle pagine del vostro giornale!».

Andiamo al dunque, che ci fa una rapper da Londra a Bari vecchia?
R: «Bari è una città libera dove vi è la possibilità di esprimersi come si vuole».

Perché ad un certo punto hai lasciato Bari per Londra?
R: «Ho Lasciato inizialmente Bari per Roma e poi Roma e l’Italia per Londra. Studiavo a Roma alla Sapienza, il mio corso non era disponibile a Bari. Ho voluto lasciare l’Italia perché non mi dava abbastanza stimoli per la mia crescita personale, musicale e soprattutto lavorativa».

Quali le similitudini tra queste due città?
R: «Son due estremi. Davvero diversi, io non trovo alcuna similitudine».

Quali gli input che la città di Bari da sempre offre alla tua musica?
R: «Il mio amore per il posto da dove vengo. Quando vivevo a Bari non era così bella. Aveva bisogno di crescere. Negli ultimi 10 anni ha fatto passi da gigante. È diventata un centro d’arte, di cultura e bellezza. Nel mio caso prima non offriva molto oltre al cibo e la vita sociale. Quando ti manca qualcosa, riesci a riempirla con la musica. Ecco come per me Bari ha contribuito alla mia musica».

Soprattutto da sempre che posto ha occupato il rap nel panorama musicale barese?
R: «C’è sempre stato. Da generazioni. Ma è sempre stato timido in generale. Poi ci sono singoli individui che invece ci hanno lottato un po’ di più».

Che Bari emerge nei testi rap baresi?
R: «Traduco una barra di una mia canzone: “Bari questa canzone è per te…Sei Bella, Assai, ma disonesta.” Nei testi rap baresi si parla di strada, di occasioni mancate, di scelte, opinioni politiche, di ritratti della società e chiaramente anche di cibo».


Cosa significa per te fare rap?
R: «E’ un bisogno. Ho cercato tante volte di smettere ma non posso farne a meno».

Possiamo dire che il rap barese in qualche modo può definirsi stile musicale a sé rispetto al rap fatto in altri parti di Italia?
R: « In Puglia - e in generale - abbiamo una fusione di Reggae e Hip Hop, quindi forse sì, ma comunque si tratta di Rap Italiano».

Quali progetti bollono per il tuo prossimo futuro?
R: «Sicuramente un altro disco».

Sempre in quel futuro potrebbe mai esserci un duetto con la Brancale?
R: «Vivo a Londra da 14 anni e mi sono esibita parecchie volte al “Jazz Cafe” facendo Rap. Conosco tantissimi cantanti Jazz qui che fanno quel genere da una vita e con cui ho un rapporto di amicizia. Se dovessi fare un pezzo Jazz includerei amici di Londra in primis».








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