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La Voce Grossa di…Stefan Schwoch(intervista): «Il calcio oggi? Mi piaceva più quello di una volta»


Piero Chimenti - Ospite della Voce Grossa quest’oggi l’ex bomber Stefan Schwoch, detentore ancora oggi del record di 135 marcature della Serie B, e quindi opinionista di DAZN per la Serie A. L'ex bomber di Vicenza e Napoli nella nostra intervista ha fatto il punto su questo calcio moderno non mancando di toccare temi quali calcio scommesse che di recente ancora una volta hanno travolto il calcio italiano.

Stefan iniziamo parlando di Napoli, il nuovo direttore sportivo sarà Giovanni Manna…quale scossa può dare alla squadra azzurra?
R: «Sicuramente andrà a rinnovare questo gruppo che si è un po' seduto…rilassato. Sono cose che avvengono un po' inconsciamente dopo un'annata importante come quella fatta l'anno scorso, ma porterà anche un modo nuovo di lavorare. Porterà sicuramente l'esperienza che ha avuto alla Juventus, una società abituata a lottare sempre ogni anno per vincere, il Napoli ne trarrà giovamento sempre che possa fare il direttore a pieni poteri».

Da settimane si parla Antonio Conte, accostato anche al Napoli. Personalità forti come quella di Conte e De Laurentiis potrebbero coesistere tra loro?
R: «Questo dipende dal Presidente, perché se vai a cercare Antonio Conte sai che allenatore è, sai che è un allenatore che non ammette intromissioni nel modo di lavorare, nel modo di gestire la squadra. È uno che gestisce la squadra a 360° partendo dal magazziniere, arrivando al cuoco, al massaggiatore. Lui deve decidere tutto e quando lo hanno lasciato decidere spesso e volentieri ha vinto».

Lasciati gli scarpini sei diventato opinionista, questo calcio ti diverte ancora?
R: «Non faccio da un po' di anni la Serie B, ma solo la serie A. A dire la verità, la serie B la seguo molto poco, facendo la serie A mi focalizzo sulle partite devo seguire. Se parliamo del calcio in generale mi piaceva più quello di una volta, dove tante cose non si vedevano e rimanevano nel rettangolo di gioco. Per esempio a me, la telecamera che entra negli spogliatoi prima della partita non mi sarebbe andata giù…».

Ti rivedi in qualche giocatore del calcio italiano?
R: «Adesso è difficile trovare un prima punta che non sia fisicamente importante, quello meno strutturato è Lautaro. Se devo scegliere una punta che poteva avere le mie caratteristiche – anche se lui calcia meglio - era Mertens, faceva la punta centrale, ma non aveva la struttura importante, però Sarri l'aveva adattato meglio in quel ruolo lì».

Come hai vissuto la notizia del calcioscommesse che ha visto coinvolti Fagioli e Tonali?
R: «Non bene, quando uno vede questi giocatori che guadagnano fior fiori di soldi e poi si riducono a voler scommettere...mi auguro che si sia trattato solo di un momento di debolezza…bisogna capire che son giovani, in un mondo che non è facile, dove ti ritrovi con tantissimi milioni in tasca, ti senti quasi invincibile, sei su tutti i giornali e fai un po' fatica a stare sempre sulla retta via. Questa non deve essere una scusante, hanno pagato e spero che siano da esempio ai ragazzi, in modo da non farli capitare ad altri quello che è successo a loro».

Secondo te questa è solo una 'bolla' o c'è il rischio che sia un fenomeno più esteso?
R: «Mi auguro che rimanga un caso isolato – una bolla - il vizio di scommettere non è una bella cosa in nessun ambito. Trovi gente che ha bisogno e crede di poter vincere con le scommesse, alla fine con il gioco d'azzardo perdi sempre, perciò mi auguro che finisca lì e non ci sia un seguito in questa storia».

Dove può arrivare il Bologna dei miracoli?
R: «Può arrivare in alto, intanto può rimanere dov'è che basta e avanza. Gioca veramente bene, ha una concezione sempre propositiva ad occupare gli spazi nel modo corretto. Il Bologna gioca ad occupare gli spazi e non nel mantenere i ruoli e questo fa della squadra di Thiago Motta una squadra poco prevedibile. Ha sempre quei giocatori come Zirkzee che spostano gli equilibri e Motta li ha integrati in modo perfetto».

 

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