La Voce Grossa di…Martina Zoccali(intervista): «Com’è il mondo visto da un aereo? Significa vedere il mondo dall’alto…»
Nicola Ricchitelli – La voce di quest’oggi arriva dalle nuvole, dalle cabine di comando di un aereo, lì dove la nostra ospite ogni giorno vola da una parte all’altra del mondo come assistente di volo, il suo lavoro poi ha deciso di raccontarlo sui social lì dove condivide contenuti legati alla sua professione e ai suoi interessi personali.
Ospitiamo sulle pagine de La Voce Grossa Martina Zoccali.
Martina benvenuta sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Grazie mille! Sto molto bene, tra un volo e l'altro».
Andiamo al dunque, cosa significa essere un assistente di volo?
R: «È un mestiere che permette di garantire sicurezza ai passeggeri che viaggiano in aereo, per cui implica grandi responsabilità e la possibilità di affrontare situazioni stressanti delle volte, ma dall'altro lato significa avere la fortuna di poter viaggiare e vivere in maniera dinamica in continuazione; sono molto grata alla vita per essere diventata assistente di volo, è una scelta che rifarei».
Un assistente di volo quando ha paura? Sempre se la paura per la stessa è concessa…
R: «La verità è che un assistente di volo prova le stesse emozioni di tutti gli altri durante il volo, quindi può capitare di avere un po' di paura durante le turbolenze o di ansia se qualcuno si sente male, ma la nostra preparazione e il lavoro di squadra ci permettono di saper gestire il nostro stato d'animo ed infondere sicurezza negli altri, seguendo le procedure che abbiamo studiato».
Quali le caratteristiche che non devono mancare a chi sceglie di fare questo lavoro?
R: «Si tratta di un mestiere in cui tutto è in continuo mutamento: gli orari di lavoro, le destinazioni, i colleghi con cui lavori pertanto la caratteristica che non deve mai mancare a chi lavora in questo settore è la capacità di adattamento, oltre al team working e delle maniere gentili ovviamente».
Ad una certa perché hai deciso di condividere la tua esperienza sui social?
R: «Ho deciso di condividere sui social perché fondamentalmente ero già presente qui su Instagram come microinfluencer, facevo già qualche piccola collaborazione e raccontavo le mie giornate, per cui visto che la mia pagina è un personal brand ho pensato di integrarvi anche questa nuova parte della mia vita, senza aspettarmi questo seguito a dire il vero».
Quando decidi di fare questo lavoro?
R: «Be' avevo terminato da poco gli studi universitari e stavo cercando un'occupazione ma, se posso dirvi la verità, non mi interessava più di trovare un mestiere relativo al mio campo di studi (Scienze Politiche e Relazione Internazionali), mi sentivo molto confusa perché desideravo un lavoro dinamico, che mi permettesse di viaggiare e di creare contenuti digitali, ma non sapevo proprio quale potesse essere l'occupazione adatta al caso mio... quando un giorno ho fatto delle ricerche su LinkedIn ed ho visto che la Ryanair cercava nuovo personale: ed eccomi qui».
Cosa ti affascina di tutto questo?
R: «Mi affascina l'idea che la mia Office view sia il finestrino di un aereo, che metaforicamente significa che ho trovato stabilità in un lavoro che associamo all'idea di instabilità paradossalmente».
Com’è il mondo visto da un aereo?
R: «È un mondo visto dall'alto, da un punto da cui puoi sempre ricordare che nel mondo vi sono tanti luoghi diversi e tanta bellezza e pertanto non vale la pena di attaccarsi ai piccoli dispiaceri della vita quotidiana».
Vi è un volo che nel bene e nel male non dimenticherai mai?
R: «Ovviamente, non potrò mai scordare il primo volo, non solo perché fu il primo e quindi già questo gli attribuisce un valore speciale, ma soprattutto perché quel giorno non riuscimmo ad atterrare nella nostra destinazione prevista a causa del maltempo e ci fu inversione verso una città vicina, tornando indietro senza passeggeri con un ferry flight».
Con che occhi guardi il tuo futuro?
R: «Con gli occhi di chi è consapevole che il viaggio è appena iniziato! Grazie per la vostra attenzione. Un caro saluto, Martina Zoccali».