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Barletta: una chiacchierata con Cinzia, professione escort: «Spesso lavoro anche a Barletta»

di Nicola Ricchitelli - D: Innanzitutto ti ringrazio per questa chiacchierata, piccola dubbio, nel corso dell’intervista come preferisci essere chiamata, con il tuo nome di battesimo o con qualche nome di fantasia? Nel caso lascio a te la scelta…

R:« Per tutti sono Cinzia Bruni, puoi dunque chiamarmi Cinzia Bruni»

D: Negli ultimi tempi la parola escort, vuoi per le tante vicende legate all’ex premier è risultata essere parecchio inflazionata, che idea ti sei fatta di tutta questa storia?
R:« inflazionata non direi proprio, sono molte più le persone che usano e comprendono la parola escort che in sostanza assume, come da sempre il significato di prostituta, poi come per un'auto o un appartamento il costo varia di molto anche se è sempre un'auto o un appartamento. Nel caso del clamore che si è dato al nostro ex premier Silvio Berlusconi personalmente penso che la massa è stata indotta a pensare quello che un preciso e ben distinto potere volesse la massa pensasse; non dimentichiamoci che mentre l'ex premier pagava numerose ragazze, peraltro con assegni e bonifici, quindi con soldi tracciabili e sui quali pagò le tasse, dall'altra parte della barricata Penati e Lusi, ad esempio, facevano man bassa di danari pubblici, non mi pare che a questi casi si sia dato il clamore delle ragazze consenzienti, tutte, di Berlusconi, il quale sarà assolto in quanto non ha fatto nulla, solo doveva farlo più da furbo come fanno quasi tutti gli altri».

D: Che definizione daresti della figura della escort nel 2012. È una vittima della società, debole e drogata di benessere, oppure è una persona capace astutamente di intendere e di volere, che usa il proprio corpo per raggiungere secondi fini e che ama vendere il proprio corpo?
R:« dipende ovviamente da persona a persona, ci sarà chi lo fa per costrizione ( ed i costrittori andrebbero individuati e fucilati) o per necessità e chi invece lo fa per mestiere, mi ritengo perfettamente in grado di intendere e di volere, uso il mio cervello ed il mio corpo come strumento di lavoro e non mi prefiggo secondi fini, chi mi contatta può farlo solo dal mio sito: http://www.cinziabruni.com ed i fini sia primi che secondi li può leggere tranquillamente prima e non trova in seguito mai nulla di diverso da quanto esplicitamente descritto».

D:«… quando ci voleva per fare il mestiere anche un po’ di vocazione». Così cantava il grande Faber De Andrè nella canzone “La Città Vecchia”. Quanto conta la vocazione per esercitare la professione di escort?
R:« come implicitamente nelle mie precedenti risposte anche in questa debbo dire che la vocazione, e questo vale per ogni mestiere, è parte determinante del mestiere stesso, quindi ovviamente anche della sua rimuneratività, in altre parole o ci nasci o non vai molto lontano come le molte bellissime meteore che così come appaiono, in breve scompaiono dagli ambienti in questione».

D: Quando hai deciso di intraprendere la professione di escort?Piccola curiosità – visto che spesso si è parlato di questo argomento – una escort paga le tasse?
R:« appena raggiunta la maggiore età e con già le idee molto chiare. Ovviamente chi non paga le tasse non può spendere i suoi soldi in Italia e li deve portare all'estero, avere dei soldi dei quali non se ne ha la disponibilità è quasi come non averli. Molte ragazze usano mestieri più comuni come ad esempio sale massaggi, centri estetici e via dicendo per poter fiscalizzare e regolarizzare i propri introiti, non esistendo per la legislazione nazionale il mestiere della prostituta. Ti faccio un esempio, se una ragazza emette una ricevuta fiscale di 300 euro per un massaggio o trattamento ad un ipotetico cliente che appena uscito la cestina, non fa nulla di non corretto, in seguito la registra e la mette in denuncia, voilà sono soldi guadagnati onestamente e per i quali si sono pagate le tasse ed i contributi e quindi spendibili, ovunque».

D: …potessi tornare indietro cosa saresti oggi?
R:« di sicuro quella che sono!».

D: Quali sono i tuoi clienti abituali? Quali sono le prestazioni che spesso ti chiedono?
R:« i clienti abituali possono essere tutti, e per non fare della noiosa retorica ripeto tutti. Così come a chi mi chiede informazioni in questa direzione rispondo sempre, e lo sottolineo, sempre, di leggersi le cose sul mio sito personale: http://www.cinziabruni.com dove tutto, ma proprio tutto è esplicito e chiarissimo, non manca mai però chi nonostante tutto non capisce!».

D. Sei mai stata innamorata? Ti è mai capitato di vedere qualche cliente con occhi diversi?
R:« La risposta ad entrambe le domande è: fino ad oggi no».

D: Vi è stato un momento del tuo percorso professionale che ricordi mal volentieri?
R:«No, sinceramente no».

D: Per la gente sei…?
R:« Cinzia Bruni, una puttana di alto bordo».

D. Ti ritrovassi dinanzi a te una ragazza che vuole intraprendere il tuo percorso, cosa gli diresti?
R:« assolutamente nulla, c'è posto per tutte, eventualmente solo di cercare di organizzarsi al meglio e imparare a filtrare molto bene i contatti».

D: Quali gli aspetti positivi, e quali quelli negativi della tua attività?
R:« sia tra gli aspetti positivi che per quelli negativi non ne vedo di molto diversi da quelli quotidiani di qualsiasi altro mestiere, se il lavoro ti piace e lo fai con ardente passione i lati negativi passano in secondo, se non in terzo o quarto piano».

D: Che rapporto hai con la tua famiglia? Come hanno appreso questa tua decisione?
R:« i rapporti con la mia famiglia sono ottimi, io non faccio domande su gusti ed abitudini della loro vita sessuale e loro non fanno domande sulla mia di vita».

D: Piccola curiosità personale, provengo da una città parecchio “madonnara” e parecchio perbenista nonché troppo attenta alla cultura dell’esser persone perbene, hai mai avuto clienti originari della città di Barletta?
R:« le città sono un po’ tutte perbeniste, sia in Italia che all'estero (nel caso di specie mi riferisco alla Francia dove spesso ci lavoro), madonnare solo nelle giuste occasioni, quando ad esempio sono in tour a Barletta incontro persone di Bari e viceversa, non esiste una città dove si fa di più o di meno, altrimenti tutte andremmo in quelle dove si fa di più. Traine le tue conclusioni!!».

D: Cosa sogni e cosa vedi nel tuo futuro?
R:« io sono decisamente molto giovane, pertanto per il prossimo futuro non vedo troppi cambiamenti nei miei tour tra Italia e Francia».
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