La Voce Grossa di Ilona Staller(Cicciolina):« sono un personaggio storico, ho spostato il confine del comune senso del pudore…»
Nicola Ricchitelli
- D: Ilona, partiamo dalle tue esperienze
politiche, nelle ultime amministrative di Roma le cose non sono andate molto
bene, qual è il futuro di Ilona Staller nella politica?
R:«Ero
molto felice di collaborare con il PLI, ma dopo le pubblicazioni del voto
purtroppo non ho più sentito nessuno a telefonarmi,sono molto delusa, perciò
ho deciso di rimandare la tessera del PLI e di divorziare da loro. Non so
ancora cosa farò politicamente nell’immediato futuro per il momento».
D:Il
punto più alto della tua militanza politica lo tocchi nel 1987 con l’elezione
nel Partito Radicale, come hai vissuto quegli anni nella stanza dei bottoni?
R:«
All’inizio il mio incontro con il Partito Radicale è stato fantastico. La base
radicale era gente carina, poi conobbi il grande Marco Pannella e la sua grande
libertà di pensiero. Era un leader liberale di un partito fondamentalista, dove
poteva rappresentare un problema se qualcuno lanciava o attaccava delle
locandine senza l'approvazione del partito. Io predicavo la libertà sessuale e
volevo portarla anche in politica. La mia campagna elettorale partì infatti con
un affissione di manifesti massiccia su Roma e nel Lazio. IL mio slogan erano,
“ SCHIZZIAMO DI FELICITA” e “ VIVA LA LIBERTA' SESSUALE E VIVA L'AMORE”.
Facevo manifestazioni e performance in discoteca e fui subito denunciata per
atti osceni. Mi chiamarono immediatamente alcuni dirigenti del Partito Radicale
- Giovanni Negri ed altri - e mi chiesero: ”ma cosa stai combinando?” ed io
risposi ingenua: ”Siamo liberi e siamo radicali”, l’avessi mai detto. Durante
la campagna elettorale si schierarono contro una gran parte dei radicali, perche
molti temevano che io c’e l'avessi fatta veramente, mi invitavano alla
moderazione, altri replicavano “bisogna a fermare la STALLER”. Avevo scoperto
che diversi radicali avevano 2 facce, mi frenavano ai loro congressi, staccavano
i miei manifesti, Pannella si trovava sempre più in difficoltà. Mi mandò una
delegazione per consigliarmi di ritirare la mia candidatura, o almeno in
seconda battuta, accettare la rotazione con la mia firma che gli garantiva di
togliermi di mezzo se fosse stata eletta al Parlamento. NON FIRMAI. Ormai
avevo capito che stavo avendo un enorme successo durante la mia campagna
elettorale, un tale e incredibile successo che nemmeno i peggiori radicali
sarebbero riusciti ad arrestare. Purtroppo il partito non mi sosteneva, anche
se rispettavo le loro regole, compresa quella di passare il 60 percento
del mio stipendio di parlamentare al partito di Pannella».
D:
Tutto ebbe inizio nel 1964 a soli 13 anni, che ricordi conservi delle prime
esperienze come modella?
R:«Vorrei
tornare indietro nel tempo. Sono nata in una famiglia medio borghese e molto
povera. Siamo 4 tra fratelli e sorelle, il più giovane e Laszlo, poi vi sono Attila,
Ilona e Valeria.Sono nata il 26 novembre all’alba dopo una lunga notte
tempestosa in un ospedale di Budapest. Abitavamo in una casa modesta di 2
stanze piccole in un quartiere povero. Io per aiutare la mia famiglia avevo
deciso di fare la modella, ero molto bella a detta degli altri, ma la mia
grande passione era il violino, la danza classica e il pattinaggio sul ghiaccio.
Ero una bambina vivace e piena di speranza verso il futuro. A 13 anni feci il
mio primo nudo artistico come modella. Per me era un fatto naturale, non avevo
complessi verso la mia nudità. Quando ero bambina la mia bisnonna che adoravo, qualche
volta mi portava con se alla stazione per guardare le partenze dei treni, intanto
mi accarezzava la mia piccola testa e mi disse: “sei la bambina più bella e più
dolce del mondo”, ero innocente, guardavo con ammirazione la stazione e i suoi
treni cosi imponenti. Erano belli, forti e mi facevano una certa paura, buttavano
tanto fumo prima di sparire nei boschi bui. Sempre più spesso fantasticavo e
pensavo “un giorno anch'io andrò lontano con quel treno nero, più lontano dei
sogni, più lontano dai problemi spinosi della frontiera».
D:
Poi a soli 22 anni arrivò il tuo primo matrimonio, come maturò quella scelta?
R:«
Il mio primo matrimonio è finito in breve tempo, Salvatore era un uomo di 26
anni più grande di me, e quando chiesi il divorzio, lui mi disse “ se
paghi tu tutte le spese legali allora divorziamo” trovai un piccolo studio
legale a Milano e rapidamente dopo 3 anni di separazione ero di nuovo libera».
D:
L’anno 1973 rappresenta un anno fondamentale per la tua carriera poiché
incontri il tuo pigmalione, Riccardo Schicchi, come avvenne il tutto?
R:«Conobbi
Schicchi a Roma nel 1974, avevo una piccolo superattico in affitto sulla
via Cassia. Era una splendida giornata d'estate. Quel pomeriggio ero arrivata
all' angolo della strada dove abitavo. Nella mia borsetta c'era il caos più
totale, tra rossetti, matite per gli occhi, cercavo le chiavi di casa. Arrivata
al cancello d'ingresso, alzai gli occhi e mi trovai davanti un ragazzo buffissimo,
in posizione yoga con la testa in giù. Appena mi vide si alzò in piedi, mentre
io ridevo di gusto e mi disse ”sono Riccardo e ti cerco da 2 settimane. Ti ho
lasciato dei messaggi sulla tua segreteria telefonica e ti vorrei portare a
fare un provino per un nuovo film d'arte. Va bene dissi, aspettami qua, faccio
un salto a casa a prendere il mio cane Bubu - era una yorkshire - andiamo a
fare una passeggiata insieme,e se vuoi ci accompagni. Vidi il suo volto felice.
Il comportamento di Riccardo era un pò infantile. In breve tempo diventammo
amici. Riccardo non era un tipo qualunque, cosi come io non ero una ragazza
comune. Lui era un bravo fotografo - oltre che uno squattrinato studente di
architettura - amavamo la natura, gli animali e le belle fotografie. Facevamo lunghe
passeggiate nei boschi, risalivamo i fiumi con dei stivaloni, pescavamo, prendevamo
il sole nudi e ammiravamo il tramonto. Mi portava nelle campagne più sperdute e
mi scattava migliaia di fotografie. Era instancabile. Mi scattava foto nella
natura, al mare, tra girasoli, papaveri rossi, nel fango, nelle tombe etrusche.
Aveva molta fantasia, e mi disse sovente “ricordati che la natura e la migliore
scenografia, non c’è più bella luce di quella del tramonto e tu sei bellissima
e sei un angelo della natura”. Mentre mi scattava le foto, io ballavo in mezzo
ai prati con la coroncina di fiori sui miei cappelli lunghi biondi e il mio
corpo sinuoso coperto solo da un velo trasparente. Riccardo si innamorò della
mia bellezza giovane e infantile, ero una ragazza sognatrice, naif e ingenua».
D:
Riccardo Schicchi, quale il tuo ricordo di lui?
R:«
Riccardo era malato ormai da anni di diabete giovanile. Sono andata a trovarlo
in ospedale tante volte, penso che lui no credeva di morire, Al suo funerale ho
portato delle rose e davanti alla sua bara ho fatto una lunga preghiera. Voglio
ricordare il tempo che eravamo insieme, il periodo dal 1973 al 1990».
D:
Visto che siamo in vena di ricordi, come non ricordare l’indimenticabile Moana
Pozzi…
R:«Ie
e Riccardo avevamo 2 società a 50%. Avevamo una rosa di artisti tra cui Ursula
Davisa detta Hula Pop, Barbarella, Moana, Ramba, Petra e altre. Moana era
genovese, aveva una gran voglia di diventare popolare. Era una maggiorata ed
era affascinata dagli uomini potenti e famosi. Mi ricordo uno spettacolo a
Venezia dove abbiamo fatto un doppio spettacolo. Era altissima e sapeva come
giostrare il suo pubblico. Il corpo era il riferimento principale della
sua vita, la misi al mio fianco durante la mia campagna elettorale e diventò
popolarissima con il mio aiuto, la feci partecipare a tutte le mie conferenze
stampa, la portai con me portai con me a Parigi, in Grecia, ovunque. Siamo partiti
per Los Angeles per girare insieme un film porno, ci siamo divertite a fare
shopping nelle boutique di Madonna dove abbiamo comprato della bellissima
biancheria intima. Nel 1991 mi sposai con Jeff Konos e andai a vivere in
America, New York. Moana stava già male,
al mio ritorno dagli Usa trovai l'ombra di Moana. Era Scheletrica, non aveva la
forza di una volta, poi partita poco
dopo per Lione è morta tra le braccia della madre. Ho tantissimi bei ricordi
con lei, la custodisco amorevolmente. Voglio ricordare di lei, come era
una volta la superdonna maggiorata.
Ricordo
ancora quando Moana vide mio figlio Ludwing e mi disse “sono felice della tua
felicità di mamma».
D:
Come e perché avvenne la svolta porno?
R:«
Avevo girato diversi film, “Cicciolina amore mio” - film erotico - ma era ad un
passo dalla pornografia. Realizzai “Telefono rosso”. In quel film ho previsto
tutto, perfino la telefonia erotica con 10 anni di anticipo. Quel film fu un
vero e proprio record di incassi. Sono passata dai rotocalchi familiari - con
la stessa faccia e lo stesso corpo - all’interno
di una produzione pornografica. Gli abitanti delle grandi città erano confusi e
inibiti davanti alla novità della pornografia. Diverso invece nelle campagne e
nelle provincie dove i miei spettacoli riscuotevano enorme successo. Feci un
tour per tutta Italia, fra mille paesi fino ad arrivare a Milano - al palazzetto
dello sport di fronte a 22 mila persone – dove mi esibì con le mie bellissime
canzoni. Facevo volare striscioni con la scritta “sghettizziamo la pornografia”,
“viva la rivoluzione sessuale”. Il pubblico cadeva in delirio. A Como durante
un mio show il tetto di una discoteca insieme alle travi portanti venne giù con
tutti i ragazzi appesi. Ci salvarono i pompieri. Io la pornografia la
vivevo come un fatto piacevole, tanto sesso con artisti del sesso sempre
diversi. Ho lavorato con il mitico attore americano John Holmes e con Amber Lynn E Ginger Lynn. Adesso con Ursula e
Luca Bagatin, con Soraya Rosselli e con Ludwing Koons stiamo preparando sei
sketc tv divertenti. Tre anni fa era uscito il mio bellissimo libro
autobiografico dal titolo “PER amore e per forza” sto cercando sponsor
per fallo diventare un grande film per il cinema e metterò protagonista del mio
film nella parte della giovane Cicciolina la bellissima diciottenne Soraya
Roselli».
D:
Come è cambiato nel corso degli anni il mondo dell’hard?
R:«Io
penso che la pornografia di oggi e differente da quella di allora. Ormai con
internet chiunque può vedere milioni di porno, i tempi sono cambiati. Nelle
discoteche le ragazze fanno ormai un nudo integrale e usano oggetti per
masturbarsi».
D:
Con quali delle tue colleghe hai stretto un buon rapporto nel corso degli anni?
R:«Ho una
grande amicizia con la bellissima amica mia Ursula Davis detta Hula Hop. Ci vediamo
spesso e andiamo al mare, pranziamo insieme o andiamo al cinema. Spesso
parliamo dei vecchi tempi, di come e cambiato tutto».
D:
Un partner con cui hai lavorato di cui serbi un particolare ricordo?
D:
Hai mai pensato ad un ritorno nel mondo dell’hard?
R:«
Non ho mai pensato ad un mio ritorno alla pornografia. Nel mio futuro vedo
di fare questo bellissimo film sulla mia vita e tanta televisione. Nel mio
futuro vedo anche la discografia, nuovi cd musicali che inciderò».
D:
Cosa c’è nel futuro di Ilona Staller?
R:«Nella
sostanza sono un personaggio storico, ho spostato il confine del comune senso
del pudore, sono sempre stata una donna trasgressiva ma dolce. Essendo un vero
sagittario sono ottimista verso il mio futuro. Lavorerò di più per il sociale
perche io amo la gente e voglio aiutare tutti i bisognosi e bambini. Io sono
felicemente single, vivo con il mio figlio e la fidanzata Soraya. Abbiamo dei
grandi progetti di lavoro per l’immediato futuro».