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Barletta, “Boys and Girl”, il sogno di Gioacchino tra stoffe, tagli e cucito che sa di moda

Nicola Ricchitelli - Di solito a tredici i giovani d’oggi – ma anche di ieri – sono soliti perdersi tra gli specchi affilando i capelli con lacche e gelatina, attenti a far scendere sempre più giù quegli inguardabili pantaloni a vita bassa e a scervellarsi nella rituale formazione del fantacalcio. Gioacchino invece, a tredici anni decideva di porre le basi per costruire il suo sogno fatto di tagli e cucito frequentando una sartoria di Barletta conseguendo quindi un diploma di taglio e cucito.
Ha le idee chiare questo elegante sedicenne giovincello della città di Eraclio - fondatore tra l’altro del blog di moda The Voguedrouge,  thevoguedrogue.blogspot.it,  assieme ad altre due sue coetanee Viviana Rondinone e Simona Bitetto – che nonostante la sua giovane età dimostra avere una personalità già definita ma soprattutto grande coraggio e determinazione. « Ritengo che la moda sia lo specchio della nostra anima: ci vestiamo secondo i nostri gusti, indossiamo quello che ci piace, quindi è un modo di presentare esteriormente quello che abbiamo dentro!...», questo il concetto di moda di moda di Gioacchino, il ragazzo con il sogno di vestire un giorno Cara Delevigne.        

D: Dunque Gioacchino, raccontaci di questo tuo sogno fatto di stoffe, di tagli e cuciti…
R:« Sin da quando avevo tre anni ho manifestato questo mio interesse: anche se i miei mezzi erano limitati riuscivo a dare forma nuova a giornali o spezzoni di tessuto, unendoli con dello scotch, creando ‘’abiti’’ in miniatura oppure tramite il semplice disegno verso i sette anni. Frequentando un corso di disegno mi affascinò il figurino e, anche se ero ancora molto piccolo avevo già capito quali fossero le mie intenzioni per il futuro; dopo quel corso di disegno durato un anno ho sempre continuato a disegnare e ad interessarmi di moda e di arte, fino a frequentare 3 anni fa una sartoria a Barletta, nella quale ho anche conseguito il diploma di taglio e cucito: avevo 13 anni. Fino ad ora ho partecipato a concorsi e sfilate mentre,come hobby, gestisco un fashion blog con due ragazze splendide (una make-up artist alle prime armi e un’apprendista scrittrice), spero che anche questo progetto vada a buon fine!».

D: Quale il tuo concetto di moda?
R:« Ritengo che la moda sia lo specchio della nostra anima: ci vestiamo secondo i nostri gusti, indossiamo quello che ci piace, quindi è un modo di presentare esteriormente quello che abbiamo dentro! Siccome il mondo come la società è in continuo mutamento, anche la moda, come tutte le arti, debba rinnovarsi costantemente, innovandosi pur tenendo conto del passato».

D: Una modella che per assurdo un giorno ti piacerebbe vestire?
R:«Cara Delevigne».

D: Quali sono i tuoi stilisti di riferimento?
R:« Sin da quando ero piccolo ho sempre ammirato Versace e Valentino, ma negli ultimi anni, sia perché mi sono confrontato con nuovi stili, tagli e materiali, ho ritrovato il mio stile in Moschino, Elie Saab e Alexander McQeen (all’avanguardia e raffinati)».

D: Come nascono le tue creazioni?
R:«Fino a poco fa saltavo la fase del disegno e, guardando il tessuto che avevo tra le mani, decidevo come strutturare il lavoro. Adesso ho trovato il mio stile ed ho capito finalmente qual è la mia idea di moda, quindi mi è più facile progettare il lavoro tramite bozzetti. Le mie prossime creazioni saranno d’impatto e molto elaborate».

D: Cosa si prova nel vedere indossato un proprio abito?
R:« La sensazione più bella che si possa mai provare: dopo il lavoro , vedere un proprio capo indossato dà tanta soddisfazione!».

D:  Se non sbaglio hai anche vissuto l’esperienza di vedere sfilare i tuoi abiti, raccontaci un po’ come è andata e cosa hai provato?
R:«Avendo solo sedici anni non è facile confrontarsi con ragazzi e ragazze dai 18 ai 25 anni, infatti la prima volta temevo di non reggere il paragone, ma vedere i propri abiti, dietro cui c’è tanto lavoro e tanta dedizione, indossati da bellissime ragazze, apprezzati da gente che non conosci è un’esperienza fantastica».

D: Cosa non deve mancare ad un aspirante stilista oltre alla passione?
R:«Tanta, tantissima pazienza e umiltà! Sto imparando tanto collaborando con gente del mestiere e la cosa più importante è provare, mettersi a disposizione di qualsiasi lavoro, anche se si tratta di un impiego di scarso valore, lavorare sodo e non dare nulla per scontato, da tutto si può trarre insegnamento e guadagno! Non bisogna mollare mai se si crede in quello che si fa».

D: Cosa speri per il tuo futuro?

R:« Tutto quello che ho sperimentato mi ha aperto una porta sul mondo del lavoro. Ho fatto di tutto perché è necessario sapere essere flessibili: non solo usare la macchina da cucire. Credo sia importante fare tanta gavetta e di trovare lavoro, in quest’Italia che non da spazio a noi giovani. Ho in progetti di studiare nel nord Italia e cercare lavoro li o comunque, al di fuori della Puglia, quindi il mio progetto principale è trovare lavoro nel settore della moda».

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